Inflazione, in arrivo una stangata da 700 euro a famiglia tra prezzi record al supermercato e boom dell’energia

Giacomo Andreoli

27/08/2022

Secondo il Codacons gli italiani avranno un rientro dalle ferie amaro: con questi prezzi di luce, gas e cibo, le famiglie spenderanno in media 711 euro in più (su base annua) tra settembre e novembre.

Inflazione, in arrivo una stangata da 700 euro a famiglia tra prezzi record al supermercato e boom dell’energia

Un rientro dalle ferie non sereno, anzi molto amaro. Si prospetta questo scenario per i cittadini italiani, con un’inflazione galoppante, trainata dai prezzi oramai fuori controllo di gas e luce. Con il metano oltre i 300 euro a megawattora sui mercati europei, a cascata i beni alimentari subiscono nuovi rincari. Rispetto allo scorso anno gli aumenti sono quasi tutti di una percentuale a doppia cifra.

In questo scenario, con un autunno in cui la crisi energetica potrebbe essere aggravata dalla maggiore necessità di gas, Codacons prevede una doppia stangata: una immediata e un’altra tra settembre e novembre. Effetti pesanti, che rischiano di portare a conseguenze molto gravi.

Secondo Confcommercio sarebbero a rischio 370mila posti di lavori, connessi alle 120mila imprese in difficoltà in questo momento nel Paese. Coldiretti ha aggiunto che, senza interventi straordinari, circa 2,6 milioni di persone potrebbero dover chiedere aiuto per mangiare.

I rincari per la spesa post-vacanze

Per i primi rifornimenti alimentari post-vacanze il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori prevede un primo aumento di una ventina di euro. Una famiglia media di quattro persone si troverà infatti a spendere circa 172 euro, contro i 166 di un anno fa. Gli incrementi al supermercato, in questo caso, saranno in media del 10%.

Aumento dei costi da 711 euro a famiglia

Considerano anche luce e gas, invece, tra settembre e novembre l’associazione prevede una spesa aggiuntiva molto alta: di ben 711 euro in media a famiglia (su base annua), tra cui spicca il rincaro di materiale di cartoleria e libri “scolastici”. Il Codacons lo denuncia chiedendo subito al governo Draghi di intervenire.

All’allarme del Codacons si aggiunge anche la voce di Assoutenti, che sottolinea come l’emergenza prezzi in atto in Italia stia modificando sensibilmente i comportamenti economici dei consumatori. Secondo il presidente Furio Truzzile famiglie stringono sempre più la cinghia e stanno riducendo i consumi in tutti i settori, anche quelli primari come gli alimentari”.

Il possibile taglio dell’Iva

Gli ultimi dati Istat - aggiunge Truzzi- ci dicono che nei primi 6 mesi del 2022 gli italiani, per sopravvivere al caro-bollette e all’inflazione alle stelle, hanno ridotto gli acquisti di cibo in media del 3%, e solo nel mese di giugno le vendite alimentari sono crollate in volume del 4,4% su base annua, come conseguenza del forte rialzo dei listini”.

Per Assoutenti questa situazione è destinata ad aggravarsi nel corso dell’autunno, per questo il presidente propone di agire subito con “il taglio dell’Iva sui beni primari come gli alimentari”.

Prima di cadere l’esecutivo di Mario Draghi stava studiando un piano da 4 miliardi di euro per portare a zero l’Iva sui prodotti alimentari che oggi sono al 4% (come pane e pasta) e quelli che hanno un’aliquota del 10% (come pesce e carne), al 5%. Ora, però, con un governo in carica solo per gli affari correnti per solo un altro mese, è tutto più complicato.

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