Intelligenza artificiale: le novità presentate al Google Cloud Next 2023

Niccolò Ellena

30 Agosto 2023 - 17:53

L’intelligenza artificiale è protagonista al Next 2023, l’annuale evento organizzato da Google Cloud a San Francisco per presentare le ultime novità. Ecco quali sono.

Intelligenza artificiale: le novità presentate al Google Cloud Next 2023

L’intelligenza artificiale continua a essere al centro dei piani di Google Cloud. La conferma è arrivata dal Next 2023, l’evento organizzato dall’azienda di Mountain View a San Francisco per presentare le novità su cui ha lavorato nel corso dell’ultimo anno.

Queste sono state numerose e hanno riguardato diverse componenti: l’infrastruttura, la sicurezza e lo sviluppo delle applicazioni.

Una nuova infrastruttura ottimizzata per l’intelligenza artificiale generativa

L’intelligenza artificiale generativa è stata indubbiamente protagonista nel corso dell’ultimo anno: molte grandi aziende, tra cui OpenAI con ChatGPT e la stessa Google con Bard, si sono sfidate per riuscire a realizzare il miglior software con l’obiettivo di dominare questo mercato. Era probabile che questa tecnologia avrebbe giocato un ruolo importante in questa occasione, e infatti così è stato.

Sfruttando le ricerche fatte da Google nel settore e le sue numerose cloud region - 38 in tutto il mondo - l’azienda ha messo a punto un’infrastruttura ottimizzata per l’intelligenza artificiale per aiutare le aziende a gestire al meglio i grandi modelli che intendono realizzare. Presto questa verrà implementata nei data center e sui sistemi Edge, in modo che i clienti Google Cloud possano sfruttarla.

In particolare, le novità infrastrutturali presentate da Google Cloud sono state:

  • il Cloud TPUv5e, un nuovo chip più economico e in grado di eseguire l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e il calcolo inferenziale in maniera più efficiente;
  • il supercomputer A3 con GPU Nvidia H100, un modello più performante per supportare le innovazioni di intelligenza artificiale generativa e dei futuri modelli linguistici di grandi dimensioni (anche noti come LLM);
  • il GKE Enterprise, un software che assiste i clienti di Google Cloud nella gestione dei carichi di lavoro pesanti;
  • il Cross Cloud Network, una piattaforma di rete globale che consente di mettere in contatto in maniera sicura le applicazioni tra i vari cloud;
  • il Google Distributed Cloud, un sistema progettato per quelle aziende che desiderano lavorare direttamente nei propri data center o all’Edge e hanno bisogno di molta potenza.

Google Cloud ha migliorato Vertex AI

In occasione del Google Cloud Next 2023, l’azienda ha comunicato di aver lavorato e migliorato Vertex AI, la piattaforma che permette ai clienti di creare, distribuire e scalare modelli di machine learning (apprendimento automatico).

Grazie all’aggiornamento, i modelli creati con Vertex AI potranno essere dotati di plugin che forniscono loro dati in tempo reale, rendendoli molto più flessibili e utili per le aziende.

Tra le principali novità è possibile trovare Vertex AI Search e Conversation, due strumenti che sfruttano i dati aziendali per la creazione di applicazioni di ricerca o di conversazione. Con Vertex AI Generative Studio, inoltre, sarà possibile realizzare e personalizzare modelli di intelligenza artificiale in base alle proprie necessità. Tutti questi strumenti permettono di creare software in grado di comprendere testi e immagini, recepire feedback dagli utilizzatori e migliorare attraverso essi.

In virtù della collaborazione tra Google Cloud e Google DeepMind, gli utenti che utilizzeranno Vertex AI avranno la possibilità di accedere a SynthID, uno strumento che consente di aggiungere alle immagini create con l’intelligenza artificiale una filigrana che le “segna” e che non può essere né vista dall’occhio umano, né rimossa. In questo modo, l’azienda si impegna a combattere la violazione del copyright e a promuovere un uso più etico dell’intelligenza artificiale generativa.

Google ha infine comunicato che presto saranno disponibili nuovi modelli di intelligenza artificiale: tra i più attesi ci sono Llama 2 di Meta, Falcon LLM del Technology Innovation Institute e Claude 2 di Anthropic. Arriveranno anche alcuni aggiornamenti molto importanti, come quello per PaLM 2, che grazie a un aggiornamento sarà in grado di elaborare documenti più lunghi, quello di Codey e di Imagen.

Integrazione di Duet AI su Workspace e Google Cloud

Un altro annuncio molto importante è stato quello dell’integrazione di Duet AI su Workspace e Google Cloud. Questo strumento collaborativo - presentato durante lo scorso Google I/O - funziona in maniera molto simile a Copilot di Microsoft: è un assistente virtuale che aiuta gli utenti di svolgere mansioni quotidiane in maniera rapida ed efficiente grazie all’intelligenza artificiale.

Con l’aggiornamento di Workspace tutti gli utenti potranno utilizzare il linguaggio naturale per ordinare all’intelligenza artificiale di scrivere testi su Gmail e Google Docs, fare calcoli su Google Sheets, realizzare diapositive con Google Slides, prendere appunti e fare traduzioni (in 18 lingue) durante le riunioni su Google Meet.

Prima di questo evento un ristretto numero di utenti - i cosiddetti tester - avevano già avuto accesso alle nuove funzioni relative al pacchetto Office, mentre ora sono disponibili per tutti.

Inoltre, Google Chat permetterà di chiedere all’intelligenza artificiale di cercare delle informazioni, per esempio all’interno di Google Drive, oppure di realizzare riassunti dei documenti.

La versione per Workspace è disponibile già da ora, mentre quella per Google Cloud sarà disponibile entro la fine dell’anno.

Quando arriverà, potrà essere utilizzato dagli utenti e dagli sviluppatori per ottenere assistenza per la riscrittura del codice sfruttando BigQuery, per l’analisi di grandi masse di dati, per la migrazione su Cloud SQL di Google, per progettare, creare e lanciare delle API, oppure come consulente per la cybersecurity, grazie all’integrazione di Duet AI in programmi come Chronicle Security Operations, Mandiant Threat Intelligence e Security Command Center. Il tutto potrà avvenire sfruttando semplicemente il linguaggio naturale.

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