Mediaset, oggi Mfe o MediaforEurope, vola in Borsa dopo la morte di Silvio Berlusconi. Il mercato specula su un riassetto societario e Vivendi potrebbe approfittarne. Conviene investire adesso?
Mediaset (Mfe), la holding olandese della famiglia Berlusconi, è ancora sotto i riflettori di Piazza Affari dopo la morte di Silvio Berlusconi. La sua scomparsa ha aperto nuovi scenari sul futuro delle sue aziende, in particolare si parla di un’offerta pubblica di acquisto per il gruppo Mfe, con numerosi pretendenti interessati.
Nonostante la dichiarazione della holding di voler «proseguire le attività in assoluta continuità», le azioni di classe A e B di Mfe mostrano una volatilità significativa, a causa delle speculazioni su un possibile riassetto societario che potrebbe includere la vendita di titoli da parte dei figli.
Questa speculazione ha portato ad un aumento del 5,9% per le azioni Mfe A nella seduta di lunedì e del 8,9% nel momento in cui si scrive, mentre le azioni Mfe B hanno registrato un incremento del 2,3% (ora +6,8%), con volumi di scambio molto superiori alla media (8-10 volte superiori). Questi numeri evidenziano l’interesse di molti investitori che stanno comprando azioni Mfe nella speranza di un aumento del valore.
Ma è davvero conveniente investire adesso? Vediamo nel dettaglio tutti i numeri e gli scenari possibili.
Fattori chiave da considerare: concorrenza nel settore e prospettive future di Mediaset
Le tre società quotate che fanno capo a Fininvest, ovvero Mondadori, Banca Mediolanum e Mfe, sono oggetto dell’attenzione dei mercati per gli scenari che potrebbero aprirsi sul futuro delle aziende.
In particolare, Mfe è considerata l’azienda con maggiori probabilità di essere coinvolta in un cambiamento strutturale. Le ragioni di ciò sono legate principalmente al settore in cui opera, ovvero i media e la televisione, ma soprattutto alla presenza nel suo capitale di Vivendi, che detiene il 19,8% delle azioni e il 23,6% dei diritti di voto.
Tra i fattori chiave da considerare per investire o meno in Mediaset vi sono l’analisi della concorrenza nel settore media, le tendenze di mercato e le prospettive future dell’azienda.
Gli analisti di Intermonte, con riferimento al settore media, hanno recentemente focalizzato la loro attenzione sui dati Nielsen, resi pubblici ieri. Questi dati evidenziano un incremento dello 0,3% nei ricavi pubblicitari della televisione italiana nel mese di aprile. In particolare, la raccolta pubblicitaria dei canali Mediaset è aumentata dello 0,1% rispetto all’anno precedente, mantenendosi in linea con il trend di mercato.
Secondo Intermonte, dal punto di vista strategico e operativo, si prevede che il gruppo Mediaset continui le sue attività in modo coerente nonostante la scomparsa del fondatore. Inoltre, riguardo alla situazione pubblicitaria di aprile, gli analisti affermano che i dati sono positivi e confermano la buona performance dei ricavi pubblicitari, nonostante un contesto macroeconomico piuttosto incerto.
Queste valutazioni di Intermonte offrono una prospettiva ottimistica sulla continuità delle operazioni di Mediaset e sulla solidità dei suoi ricavi pubblicitari nel mese di aprile, nonostante le sfide macroeconomiche presenti.
Gli analisti di Equita Sim suggeriscono invece che Vivendi potrebbe ritentare un’acquisizione di Mediaset, dopo il precedente tentativo fallito di scalata avvenuto qualche anno fa, che si è concluso nel 2021 dopo una lunga battaglia legale. Equita ritiene che Vivendi potrebbe essere disposta ad accettare un’offerta sulla rete Tim a valori inferiori rispetto alle richieste iniziali, in cambio dell’approvazione da parte del governo per aumentare la propria partecipazione in Mfe.
Secondo gli accordi precedentemente stipulati con la famiglia Berlusconi, Vivendi avrebbe dovuto cedere gradualmente le sue quote in MediaforEurope. Tuttavia, la vendita delle azioni da parte di Vivendi è stata costantemente rimandata e vincolata al raggiungimento di un determinato valore in borsa. Questo fatto suggerisce che Vivendi, sotto la guida di Bolloré, potrebbe svolgere un ruolo fondamentale in un eventuale riassetto del gruppo MediaforEurope, attualmente guidato dall’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi.
Performance finanziaria di Mediaset (Mfe)
Negli ultimi anni, la performance finanziaria di Mediaset (Mfe) ha evidenziato una serie di sfide e opportunità. I ricavi dell’azienda sono stati soggetti a fluttuazioni, influenzati da fattori come l’andamento economico generale e le dinamiche del settore dei media. Tuttavia, nonostante le variazioni, Mediaset è stata in grado di mantenere una solida base di ricavi grazie alla sua posizione consolidata nel mercato televisivo.
Secondo gli ultimi risultati finanziari, relativi al primo trimestre 2023, i ricavi netti consolidati di Mfe sono diminuiti leggermente a 646,6 milioni di euro, mentre l’EBIT è aumentato a 19,3 milioni di euro. Il risultato netto consolidato è cresciuto significativamente a 10,1 milioni di euro grazie all’aumento della quota detenuta da Mfe in Mediaset Espana. La generazione di cassa, misurata dal free cash flow, è stata positiva a 158,9 milioni di euro, ma in calo rispetto all’anno precedente. L’indebitamento finanziario netto consolidato è migliorato a 731,7 milioni di euro, principalmente grazie alla riduzione degli esborsi per l’acquisizione delle quote di minoranza di Mediaset Espana.
La politica dei dividendi 2023 (relativo all’esercizio 2022) è invariata rispetto all’anno precedente e prevede lo stacco di una cedola di 0,05 euro per azione di categoria A e di categoria B il prossimo 24 luglio 2023, con pagamento il 26 luglio successivo.
Nonostante le sfide, Mfe conferma l’aspettativa di raggiungere risultati operativi, risultato netto e generazione di cassa positivi per l’intero anno.
Cosa succede alle azioni Mfe
Le azioni Mfe A salgono dell’8,9%, a 0,5450 euro. Nella seduta odierna il titolo di Mfe A ha toccato un massimo a 0,55 euro e un minimo a 0,5030. Il volume dei titoli scambiati è di 12,8 milioni di pezzi. Gli analisti di Equita Sim hanno confermato il rating «hold» sul titolo Mfe A con un target price a 0,77 euro. Secondo gli analisti il titolo di classe A è il più interessante e tratta con un P/E di 7x.
Da un punto di vista grafico, le azioni Mfe A hanno raggiunto a 0,55 circa il lato superiore del canale che sale dai minimi dello scorso settembre. L’arrivo su questi livelli, unito all’ipercomprato presente sui principali oscillatori grafici, potrebbe rallentare l’ascesa, specie se le ipotesi di riassetto societario non trovassero conferma.
La rottura di area 0,55 potrebbe però estendere il rally verso target a 0,60 e 0,65 euro, ottenuti mediante la tecnica del raddoppio del canale. Al contrario, discese sotto 0,49 euro riporterebbero i prezzi nel range disegnato negli ultimi mesi, con base a 0,43 circa.
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