Iolanda Apostolico è finita nel mirino del governo Meloni per aver bocciato il decreto Immigrazione. Ma è davvero così? Ecco chi è e cosa ha davvero fatto per i richiedenti asilo.
Iolanda Apostolico è finita nel mirino della destra perché non ha convalidato il fermo dei migranti nel centro richiedenti asilo di Pozzallo.
Diversi giornali stanno ricostruendo la sua immagine social e il suo orientamento politico grazie ai like e ai segui messi ad alcune pagine. Si tenta così di rispondere alla domanda: chi è Iolanda Apostolico?
Chi è la magistrata di Catania Iolanda Apostolico?
Sono tutti curiosi di scoprire chi è Iolanda Apostolico, colei che è stata definita come la “magistrata anti-governo”. I giornali la vendono così al pubblico, rendendo noti i suoi like e segui ad alcune pagine che richiamano gli ambienti dei diritti o, come qualcuno ama definirli facendo distinzioni politiche, “di sinistra”.
Ma chi è la magistrata di Catania che ha sfidato il nuovo decreto Migranti e di conseguenza il governo Meloni? Il suo nome è Iolanda Apostolico, è nata a Frosinone e ha 59 anni.
Apostolico ha studiato Giurisprudenza e dopo la laurea ha vinto il concorso in magistratura e iniziato la sua carriera in Sicilia. A Catania lavora da oltre vent’anni e si è sposata con Massimo Mingrino, funzionario giudiziario.
Ha iniziato a interessarsi alle controversie di natura civile dopo un primo passo nel campo penale e si è occupata in particolare di questioni relative all’immigrazione. A differenza delle ricostruzioni giornalistiche, Apostolico è stata definita come qualcuna lontana dalle faccende politiche e per questo non iscritta a nessuna corrente.
Il Giornale ha dedicato un lungo articolo alla ricostruzione della sua figura, associandola ad ambienti “di sinistra” per via delle sue interazioni social con pagine di Ong, come Open Arms.
Perché la magistrata ha bocciato il decreto immigrazione?
“Il mio provvedimento è impugnabile con ricorso per Cassazione, non devo stare a difenderlo. Non rientra nei miei compiti”, ha risposto Apostolico in merito alle polemiche sulla sua decisione, presa come giudice del tribunale di Catania.
Iolanda Apostolico ha infatti deciso di non convalidare il trattenimento di tre migranti provenienti dalla Tunisia. Lo ha fatto accogliendo il ricorso di una persona migrante sbarcata il 20 settembre a Lampedusa e portata nel centro di Pozzallo.
La magistrata ha accolto il ricorso sfruttando i punti deboli del decreto Migranti, noti anche ad altri: gli articoli 3 e 10 della Costituzione. Non a caso il decreto è stato criticato perché potrebbe risultareincostituzionale e incompatibile con la normativa comunitaria.
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Fact checking sull’attacco della destra a Apostolico
Il governo Meloni non ha atteso troppo prima di rispondere alla decisione di Apostolico. La premier Meloni si è detta “basita” di fronte alla sentenza della giudice di Catania. Secondo la presidente del Consiglio infatti le motivazioni sono incredibili. Eppure nel commento della decisione della giudice Meloni sbaglia qualcosa. La Repubblica ha fatto un fact checking dell’attacco alla sentenza di Catania.
Nello specifico si fa riferimento alle presunte motivazioni descritte nella sentenza da Apostolico, che però non esistono. Infatti la giudice non ha espresso una valutazione sulle motivazioni con cui i tunisini hanno chiesto asilo. Non spetta a lei, ma alla commissione per l’asilo.
Inoltre non ha giudicato la Tunisia Paese non sicuro, come affermato da Meloni, ma ha richiamato la norma che sottolinea come la provenienza da un Paese sicuro non basta a giustificare il trattenimento senza alcun esame della posizione individuale del richiedente asilo.
Infine, nella motivazione di Apostolico non c’è nessun attacco al decreto Cutro, ma si limita a presentare i punti in contrasto con la Costituzione e le norme europee. Meloni cerca al contrario di buttarla nel politico, definendo la decisione “un attacco a un governo democraticamente eletto”.
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