Con l’aumento dei contagi, appare sempre più vicino il ritorno dell’Italia a colori. E si fa largo l’ipotesi di restrizioni solo per i non vaccinati. Entriamo nel dettaglio.
L’aumento dei casi da Covid-19 non accenna a placarsi. Si fa strada, dunque, l’ipotesi di un ritorno all’Italia a colori, con restrizioni solo per i non vaccinati. Come si legge sul quotidiano il Messaggero, prende quota la proposta di applicare il modello austriaco (lockdown per i soli non vaccinati), ma all’italiana, declinato con il sistema dei colori.
Al momento nel nostro paese, ci sono almeno due zone a rischio zona gialla: la regione Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano. Se il numero delle ospedalizzazioni aumenterà (ieri su base nazionale è stato registrato un incremento di 168 posti letto occupati da pazienti Covid) si aggiungeranno altre regioni. Ma entriamo nel dettaglio.
Italia a colori e restrizioni per i non vaccinati
Con il possibile passaggio al giallo di diverse zone italiane, le limitazioni resteranno leggere: obbligo di mascherine all’aperto e limite di quattro commensali allo stesso tavolo dei ristoranti al chiuso. È il passo successivo, quello della zona arancione, a spaventare le amministrazioni locali. In quel caso infatti ci sarebbero forti limitazioni che influirebbero su socialità e consumi in vista del Natale.
Per questa ragione, le regioni stato pressando il governo perché si applichi, per le aree che andranno in giallo o in arancione, la formula austriaca, ovvero maggiori restrizioni per i non vaccinati. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga (governatore del Friuli-Venezia Giulia che venerdì, con il prossimo report, potrebbe procedere al cambio di colore) ha spiegato che se ne parlerà nel corso del vertice tra governatori. E ha aggiunto: «Se un territorio dovesse passare di colore i vaccinati avranno maggiore libertà rispetto ai non vaccinati».
La differenza tra il modello Austria e quello italiano
La pressione delle regioni per applicare il modello austriaco sta montando in Italia. Ma bisogna fare un distinguo. Il modello di Vienna non è esattamente sovrapponibile al nostro. In Austria infatti è in vigore un vero e proprio lockdown per i non vaccinati (che non possono uscire di casa, salvo per la spesa, il lavoro o una breve passeggiata). Le regioni italiane chiedono invece di tornare al sistema dei colori (restrizioni con severità crescente dal giallo, all’arancione, fino al rosso) solo per chi non è immunizzato. Tutelando chi ha scelto di vaccinarsi.
Anche il Lazio si è espresso in favore di questa strategia, attraverso l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato. Mentre Luca Zaia (Veneto) resta titubante. In ogni caso, il fronte delle limitazioni solo per i non vaccinati cresce. Il governatore della Liguria Giovanni Toti ha affermato: «Quello che deve essere chiaro a tutti è che chiederemo come regioni che le misure restrittive, legate alle fasce di colore se devono valere per qualcuno, valgano per le persone che non hanno fatto il vaccino e non per le persone che lo hanno correttamente fatto. Non voglio sentire parlare di chiusure. Se devono essere prese delle misure, ripeto, devono valere per chi non si è vaccinato e non per chi ha fatto fino in fondo il proprio dovere». Anche il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha parlato di «riflessione necessaria».
Risoluto il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto: «Se si dovessero rendere necessarie nuove restrizioni e il vero gradone è rappresentato a mio avviso dalla cosiddetta zona arancione, queste dovrebbero coinvolgere esclusivamente coloro che non si sono vaccinati. La stragrande maggioranza degli italiani ha dato fiducia alla scienza e con senso di responsabilità nei confronti della comunità si è sottoposta al vaccino. Non sarebbe giusto far pagare a questa maggioranza la scelta incomprensibile di una minoranza».
Italia a colori? La posizione del governo
Al momento, il governo non avrebbe aderito totalmente alla linea proposta dalle regioni. L’esecutivo Draghi valuta l’evolversi dell’epidemia. Come riporta il Corriere della Sera, ci sarebbe una prima apertura a restrizioni per i non vaccinati solo in fascia arancione o rossa. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato come i numeri italiani «non siano lontanamente paragonabili a quelli di altre nazioni europee». Si aspetta, dunque, dicembre per decidere.
Tra coloro che appoggerebbero restrizioni per i soli non vaccinati, il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Mi piacerebbe che l’Italia adottasse lo stesso modello dell’Austria. In lockdown, in zona gialla o arancione, ci vanno solo quelli che non hanno fatto il vaccino». Anche il professor Giorgio Rasi, consulente del generale Francesco Figliuolo, apre a questo scenario: «Giusto riflettere su questa ipotesi». Secondo un sondaggio di Emg/Adnkronos il 70 per cento degli italiani è favorevole alla formula del lockdown per i non vaccinati.
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