Il Pil italiano del primo trimestre del 2019 fa registrare una crescita ferma a zero rispetto al quarto trimestre del 2018. A rivelarlo è l’analisi di Uvet Travel Index
Continua la fase di stagnazione dell’economia italiana. Il Pil del primo trimestre del 2019 fa registrare una crescita ferma a zero rispetto al quarto trimestre del 2018.
È questo il responso dell’analisi, che precede i dati dell’Istat, di Uvet Travel Index, il modello econometrico sviluppato a partire dai dati storici sui viaggi d’affari raccolti da gennaio 2013 a marzo 2019.
Come spiega una nota, l’indice contiene un database di 3,5 milioni di informazioni censite che riguardano i clienti di Uvet Gbt, pari a oltre il 20% del mercato. Da qui si è verificato che il trend dei viaggi d’affari rispecchia al 92% l’andamento del Prodotto Interno Lordo del Paese.
Italia: le cause della stagnazione del Pil
Come rivelato da Uvet Travel Index, la stagnazione del Pil del primo trimestre del 2019 è causata da diversi fattori. Tra questi: il rallentamento delle esportazioni, la frenata negli investimenti e la fine del ciclo espansivo del settore automotive.
Maggior peso hanno avuto il rallentamento dei consumi interni e degli investimenti. Causati dall’incertezza politica nazionale, i primi costituiscono il 60% del Pil, i secondi il 18%.
Oltre a questi fattori, si aggiunge anche l’export che influenza negativamente la bilancia commerciale. Quest’ultima, però, va ricordato che rappresenta solo il 2% del Pil nazionale.
Altri due fattori cruciali che hanno comportato la stagnazione del Pil del primo trimestre del 2019 sono senza dubbio l’incertezza a livello internazionale e a livello europeo.
La prima è dovuta all’evoluzione del commercio mondiale e alle politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump; la seconda dai dubbi istituzionali, che saranno sciolti con le elezioni di fine maggio.
Inoltre, va ricordato che per il 2019 le stime di crescita mondiali sono state riviste al ribasso da quasi tutti gli enti sovranazionali, anche se per l’Italia il rallentamento è più significativo rispetto agli altri Paesi europei.
Negli ultimi due trimestri del 2018 il tasso di crescita si è attestato su valori negativi, pari al -0,1% per il terzo trimestre e al -0,2% per il quarto. Per questo motivo l’Italia, è l’unico Paese dell’Eurozona in uno stato di recessione.
Cosa calcola l’Uvet Travel Index
Con un margine d’errore di 0,15 punti percentuali, l’Uvet Travel Index gode di una precisione storicamente elevata nella rilevazione dell’andamento del Prodotto Interno Lordo italiano: Pil reale e Pil stimato dall’Uvet Travel Index (numero indice: 2013Q2 = 100), 2013Q2 - 2019Q1.
L’attuale contesto macroeconomico caratterizzato da una crescente incertezza, però, ha reso necessario l’aggiornamento del modello di analisi con alcune innovazioni metodologiche.
Una di queste riguarda anche il metodo di deflazionamento dei dati Uvet: l’utilizzo dell’indice specifico del settore trasporti è stato sostituito dall’uso dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato, così da rendere lo strumento più adeguato allo scopo che si propone.
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