La detassazione è l’unica via percorribile per ridurre debito e spread. È quanto ha detto Matteo Salvini nel corso di un’intervista. Per quanto riguarda Carige, i risparmiatori saranno tutelati, mentre la vicenda UniCredit-Commerzbank è motivo di orgoglio.
Una riduzione del debito pubblico, attualmente a circa 2.300 miliardi di euro, non è più rinviabile e deve per forza di cose passare dalla detassazione di lavoro e imprese.
È quanto ha detto il Ministro dell’interno Matteo Salvini nel corso di un’intervista concessa all’agenzia Reuters.
Salvini, che solo qualche giorno fa aveva affermato che “se servirà infrangere alcuni limiti del 3%, del 130-140%, noi tiriamo dritti” (Italia: Salvini, pronti a sforare le regole Ue su deficit e debito), oggi ha rilevato che una riduzione dello stock di debito non è più rinviabile.
Italia: Salvini, rilanciare lavoro e impresa per ridurre debito
Alla luce del monito lanciato ieri da Bankitalia, il governatore Ignazio Visco ha definito “non più procrastinabile” la riduzione del debito, Salvini si è detto “assolutamente d’accordo«.»L’unico modo per incidere su debito e deficit è rilanciare lavoro e impresa. La detassazione è l’unico modo per abbassare spread, debito e deficit e quindi ci permettessero di ridurre le tasse", ha aggiunto il n.1 della Lega.
Italia: Salvini, UniCredit? Da italiano sono orgoglioso
Rispondendo a una domanda relativa la possibile nazionalizzazione di Carige, il Ministro ha detto che nella gestione della vicenda occorre prima di tutto tutelare i risparmiatori.
“Spero in una soluzione di mercato. In qualunque caso, la priorità è quella di salvaguardare i risparmiatori. Di certo non resteremo a guardare”.
Toni invece più entusiastici in relazione alla possibilità di un operazione UniCredit-Commerzbank. “Da italiano mi riempirebbe di orgoglio che una banca italiana possa competere a livello continentale”.
Ma, al momento, la cautela è d’obbligo: “essendo un tema delicato non faccio pronostici né auspici” (Fusione UniCredit-Commerzbank: quanto è probabile?).
BCE: Salvini, possibile uscire dall’asse Parigi-Berlino
Infine, il vice-premier si è espresso sul successore di Mario Draghi. Sulla scelta, ha detto Salvini, finirà inevitabilmente per pesare il voto europeo.
“Aspettiamo il voto del 26 maggio, credo che molte cose cambieranno in Europa, anche a livello di Commissione”.
Al momento, i candidati più accreditati alla successione del chairman sono il tedesco Jens Weidmann e il francese François Villeroy de Galhau. “Non è necessario ogni volta scegliere tra Berlino e Parigi”.
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