Se tutto va come programmato, l’India sarà il quarto Paese a sbarcare sulla superficie lunare
L’India ha progetti piuttosto impegnativi per quest’estate: sbarcare sulla luna. La circostanza è infatti prevista per il 15 luglio, e se tutto andrà come programmato diventerà molto presto il quarto Paese al mondo a portare a termine con successo un viaggio lunare.
La missione - che si chiama Chandrayaan-2 - ha come obiettivo l’approdo sull’inesplorato Polo Sud lunare, al fine di studiarne la superficie e verificare l’eventuale presenza di acqua e fonti d’energia.
Ad annunciare l’ambizioso piano è stato l’Isro (Indian Space Research Organization, ovvero l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale), che ha parlato di un evento che sarà in grado di tenere l’intero Paese “col fiato sospeso”.
L’India andrà sulla luna a luglio
Se tutto dovesse andare come previsto, l’India diventerà il quarto Paese al mondo in grado di raggiungere la luna, dopo Stati Uniti, Unione Sovietica e Cina.
Il nome della missione, Chandrayaan, significa “veicolo lunare” in sanscrito, e testimonia la rinascita dell’interesse internazionale per lo spazio dopo che, per decenni, progetti simili sono rimasti appannaggio di Stati Uniti e Cina, salvo sporadici intermezzi spesso infruttuosi, vedi il recente fallimento del tentativo israeliano di allunaggio, lo scorso aprile.
Kailasavadivoo Sivan, presidente dell’Indian Space Research Organization - l’equivalente indiano della NASA - ha presentato la missione come ampiamente pensata, studiata e programmata negli ultimi anni:
“Non abbiamo lasciato nulla al caso, abbiamo approfondito e fatto nostro ogni dettaglio in grado di rendere questo tentativo di sbarco lunare un successo”.
A capo della spedizione ci sono due donne: a dirigere la missione sarà Ritu Karidhal, mentre la coordinatrice dell’intero progetto si chiama M. Vanitha.
L’obiettivo primario è quello di esplorare il territorio vergine della superficie lunare, e analizzare i campioni di crosta per verificare l’eventuale presenza di acqua ed elio.
La navetta sarà in grado di inviare le immagini della superficie lunare dopo 20 minuti dall’atterraggio, secondo quanto anticipato da Sivan.
La missione Chandrayaan-2 avrà un costo complessivo stimato in almeno 87 milioni di dollari; si tratta di un budget decisamente limitato rispetto alle cifre messe sul piatto dalla statunitense NASA e dalla cinese CNSA.
Intanto sul fronte statunitense le agenzie spaziali sostenute dal governo continuano a spingere per missioni private alla volta del cosmo, e tra Jeff Bezos, Elon Musk, Richard Branson e le parole dello stesso Donald Trump l’obiettivo sembra quello di una rapida conquista dello spazio, che parta proprio da un ritorno sulla luna.
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