I mercati oggi reagiscono ai dati sull’inflazione Usa di ieri, valutata ancora troppo elevata e con un ritmo di diminuzione piuttosto lento. Asia e futures in rosso, sui timori di una Fed restrittiva.
Mercati assorbiti dai dati di ieri sui prezzi al consumo Usa di gennaio.
Le borse asiatiche viaggiano in rosso, mentre il dollaro è rimasto stabile dopo i dati sull’inflazione statunitense e le osservazioni dei funzionari Fed secondo cui gli investitori temono che i tassi di interesse saranno più alti ancora a lungo.
Nello specifico, l’indice complessivo dei prezzi al consumo è salito dello 0,5% a gennaio, il massimo in tre mesi, sostenuto dai costi dell’energia e degli alloggi. La misura è cresciuta del 6,4% rispetto all’anno precedente. Escludendo cibo ed energia, il cosiddetto CPI core è aumentato dello 0,4% il mese scorso ed del 5,6% rispetto all’anno precedente.
Entrambe le letture annuali sono state superiori alle attese e hanno mostrato una decelerazione molto più lenta rispetto agli ultimi mesi. Le cifre rimangono di gran lunga superiori all’obiettivo del 2% della Fed.
Il rendimento dei Treasury a due anni ha aggiunto più di 10 punti base dopo che i dati sono stati pubblicati. Due funzionari della Federal Reserve hanno quindi avvertito che il rimedio potrebbe essere avere tassi più elevati per un lungo periodo di tempo.
I mercati oggi scontano queste incertezze, con la Cina in ripresa che non convince ancora. Mentre i palloni spia rimangono un problema per i rapporti tra le due potenze mondiali.
In Asia è tonfo: inflazione Usa e Cina non convincono
I mercati asiatici stanno chiudendo la seduta in perdita. Tutti gli indici sono in rosso con un sentiment poco rincuorato dai dati Usa sull’inflazione.
Gli analisti si stanno preparando per ulteriori ribassi. “Se unisco questa precedente retorica della Fed (USA) che cerca di mantenere i tassi più alti più a lungo e il recente numero dell’IPC... allora sembra probabile che ci dovrebbe essere un certo grado di moderazione nei mercati azionari, sia nei mercati sviluppati che in quelli asiatici”, ha affermato Manishi Raychaudhuri, responsabile della ricerca azionaria Asia Pacifico presso BNP Paribas.
Intanto, la banca centrale cinese ha intensificato le iniezioni di liquidità a medio termine mercoledì, rinnovando i prestiti in scadenza, mantenendo invariato il tasso di interesse, in linea con le aspettative del mercato. Ma i mercati azionari della terraferma sono scivolati ampiamente nel primo pomeriggio mentre gli investitori attendono ulteriori segnali che una prevista ripresa economica stia guadagnando trazione.
Le azioni, comunque, hanno ridotto le perdite dopo che il presidente della Federal Reserve Bank di Filadelfia, Patrick Harker, ha affermato che i politici si stavano avvicinando al punto in cui i tassi erano abbastanza restrittivi: “A mio avviso, non abbiamo ancora finito... ma probabilmente siamo vicini.”
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