La Cina ha presentato un fondo dal valore di oltre 40 miliardi di dollari nel tentativo di risolvere la crisi immobiliare che attanaglia il Paese. Questa misura potrebbe non essere sufficiente.
Basterà per salvare una volta per tutte il settore immobiliare? È questa la domanda che si sono fatti gli analisti non appena la Cina ha presentato un fondo da 300 miliardi di renminbi (41 miliardi di dollari), pensato appositamente per sostenere gli acquisti governativi di abitazioni invendute.
Le nuove misure potrebbero, in effetti, scuotere una crisi ormai triennale che ha pesato sull’economia del Paese. Tuttavia, c’è chi pensa che la somma messa sul tavolo da Pechino possa non essere neanche lontanamente sufficiente a risolvere il dossier. Goldman Sachs, ad esempio, ha stimato che, in base ai costi, la Cina avrebbe 30 trilioni di renminbi di inventario immobiliare invenduto, comprendendo terreni e appartamenti completati, ovvero 10 volte l’importo venduto l’anno scorso.
Le stime di questo patrimonio immobiliare non venduto sono variabili ma fanno, in ogni caso, impallidire i finanziamenti presentati dalla Banca popolare cinese (PBOC). Fondi, tra l’altro, che saranno prestati da varie banche nazionali per aiutare le imprese statali locali ad acquistare un certo numero proprietà invendute, le quali potrebbero poi essere usate come alloggi sociali o rimesse sul mercato a prezzi accessibili. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA