Lo status quo che ha caratterizzato la coesistenza pacifica sull’Antartide si sta sgretolando per via della competizione globale tra potenze.
A migliaia di chilometri da Washington, Pechino e Mosca, la sfida tra potenze si si sta surriscaldando, nel luogo più freddo del pianeta. La competizione geopolitica tra le grandi potenze mondiali, Stati Uniti, Cina e Russia passa infatti dall’Antartide, che non è solamente la terra dei pinguini, ma molto di più. Ampiamente sottovalutata, quest’area geografica del mondo rappresenta altresì un nodo cruciale nell’ottica della sfida per l’egemonia globale.
Come osserva Elizabeth Buchanan, co-direttore del Progetto 6633 presso il Modern War Institute dell’Accademia militare di West Point, nonché Senior Fellow presso l’Australian Strategic Policy Institute in un’analisi pubblicata sulla prestigiosa rivista Foreign Affairs, non solo il cambiamento climatico sta modificando «irreversibilmente l’ambiente fisico del continente», ma anche la politica dell’Antartide sta cambiando rapidamente poiché la «competizione tra le grandi potenze e la crescente domanda di risorse l’hanno portata in cima all’agenda globale».
Da rimarcare inoltre una differenza fondamentale con l’Artico: quest’ultimo non ha un sistema di trattati, mentre l’Antartide sì. Inoltre, il Polo Nord è demanio marittimo, mentre il secondo è una massa continentale. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA