C’è una crisi profonda che rischi di peggiorare negli Usa, ma non tutti ne parlano: è quella immobiliare. L’allarme è stato lanciato da Powell, ecco perché.
Mentre si elogia la resilienza economica Usa, c’è una crisi “nascosta” nella prima potenza mondiale che ha messo in allarme lo stesso Powell della Fed.
Il mercato immobiliare statunitense, infatti, ha un problema. Secondo varie stime, al Paese mancano tra i 3,5 e i 5,5 milioni di unità abitative. Le radici della carenza risalgono alle conseguenze della crisi finanziaria globale, quando i prudenti costruttori esitavano a investire in nuovi immobili e crearono un precedente di deficit che continua ancora oggi.
Il presidente della Federal Reserve, testimoniando davanti alla Commissione bancaria del Senato giovedì 7 marzo, ha dato risalto al settore immobiliare. I potenziali tagli dei tassi hanno dato agli investitori la speranza di un sollievo tanto necessario per il settore, che ha faticato a far fronte all’impennata dei tassi ipotecari e di rifinanziamento.
Tuttavia, Powell ha testimoniato che i problemi reali del mercato immobiliare sono molto più profondi e che ci vorrà molto più che un semplice intervento di politica monetaria per risolverli.
La crisi immobiliare spaventa gli Usa. I timori di Powell
Il mercato immobiliare si trova in una situazione molto difficile in questo momento: a dirlo è stato Powell.
I problemi associati ai mutui a basso tasso e agli alti tassi [ipotecari] e tutto il resto, si ridurranno man mano che l’economia e i tassi si normalizzeranno, ha spiegato, riferendosi all’attuale squilibrio tra il 90% dei proprietari di case con tassi ipotecari inferiori al 6% e l’attuale offerta di mercato superiore al 7%. “Ma ci ritroveremo comunque con un mercato immobiliare a livello nazionale, dove c’è carenza di alloggi”, ha aggiunto.
Powell ha allertato sugli attuali problemi che devono affrontare gli acquirenti e i venditori di case: “C’è una carenza di case disponibili per la vendita perché molte persone vivono in case con un tasso ipotecario molto basso e non possono permettersi di rifinanziarsi, quindi non si trasferiscono”.
Questo significa che l’offerta di unità abitative esistenti regolari in vendita è storicamente bassa e un tasso di transazione molto basso. Ciò in realtà fa salire i prezzi delle altre case esistenti, e anche di nuove case, perché semplicemente non c’è abbastanza offerta.
Lo scenario è poco rincuorante per Powell:
Stanno accadendo un sacco di cose... a causa dei tassi più alti, e quelli a breve termine stanno pesando sul mercato immobiliare... è più difficile [per i costruttori] ottenere persone [manodopera] e materiali. Ma man mano che i tassi [dei mutui] scendono, e tutto ciò si ripercuote sull’economia, ci ritroveremo comunque in un luogo in cui non abbiamo abbastanza alloggi.
La preoccupazione sul settore è giustificata dal fatto che il mercato immobiliare è un grande motore dell’economia nazionale, e stressarlo eccessivamente mantenendo i tassi di interesse alti per troppo tempo potrebbe minacciare il resto dell’economia.
“Secondo le stime del NAHB, l’attività immobiliare rappresenta quasi il 16% del PIL”, ha scritto un gruppo di organizzazioni commerciali del settore immobiliare in una lettera a Powell lo scorso autunno. “Esortiamo la Fed a compiere questi semplici passi per garantire che questo settore non precipiti nel duro atterraggio che la Fed ha cercato così di evitare”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA