Fed sotto pressione: a quando il taglio dei tassi? La mossa sarebbe una svolta, come non accadeva dai tempi della pandemia.
Sale la pressione sulla Fed per un taglio dei tassi, anche in vista dei risultati sulle buste paga non agricole appena pubblicate e che segnalano una crescita molto al di sotto delle attese.
La Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse al livello più alto in oltre 20 anni, rendendo più costoso ottenere un mutuo, prendere in prestito denaro e saldare il debito. Ora la banca centrale sta riflettendo su quando fare qualcosa che non ha fatto dai giorni più bui della pandemia: diminuire il costo del denaro.
La decisione presa mercoledì 31 luglio di lasciare ancora una volta i tassi invariati non ha fornito conforto. Ma l’attesa potrebbe finalmente concludersi alla prossima riunione politica della Fed a settembre. La svolta sta arrivando? Gli investitori e gli analisti sono impazienti.
Fed, quando il taglio dei tassi? La svolta Usa più attesa
Un taglio dei tassi potrebbe essere sul tavolo della riunione di settembre secondo le parole del presidente della Fed Jerome Powell.
In realtà, la dichiarazione così esplicita si è incupita poco dopo nella conferenza stampa, quando ha ripetuto ai giornalisti che un taglio a settembre non è affatto una cosa sicura. “Il senso generale del comitato (della Fed che stabilisce i tassi di interesse) è che l’economia si sta avvicinando al punto in cui sarà opportuno ridurre il nostro tasso di riferimento”, ha spiegato. In altre parole, ci stiamo arrivando, ma forse non entro settembre.
Sembra sempre più improbabile che la banca centrale Usa abbasserà i tassi più di una volta quest’anno, come previsto dai banchieri centrali all’inizio del 2024 secondo l’analisi pubblicata dalla Cnn. Questo perché probabilmente preferirà distanziare i tagli su un periodo di tempo più lungo per vedere come evolve l’economia.
E se pensate che la Fed non inizierà di certo a tagliare a novembre a causa delle elezioni, forse dovreste riconsiderare la vostra decisione, scrivono gli analisti.
La Fed, ha detto Powell, agirà nel migliore interesse dell’economia americana, indipendentemente dai tempi. “Non cambiamo nulla nel nostro approccio per affrontare altri fattori come il calendario politico”, ha detto. Tradotto: nessun condizionamento dalle presidenziali Usa.
Come proseguirà, quindi, la banca centrale Usa con l’allentamento monetario?
Gli investitori sono del tutto convinti che la Fed taglierà i tassi alla riunione di settembre, secondo i dati sui futures dei fondi federali. E una quota crescente di investitori scommette che opterà per un taglio di mezzo punto, anche se la maggioranza ritiene che la banca centrale effettuerà un taglio di un quarto di punto.
Da evidenziare, infine, che Powell ha specificato che se i prossimi dati sull’inflazione dovessero mostrare un aumento inaspettato, come è accaduto nel primo trimestre di quest’anno, ciò potrebbe indurre i funzionari a ritardare ulteriormente il taglio dei tassi.
D’altro canto, “se il mercato del lavoro dovesse indebolirsi inaspettatamente o l’inflazione dovesse scendere più rapidamente del previsto, siamo pronti a rispondere”, ha affermato Powell, sottintendendo che ciò porterebbe la banca centrale ad abbassare i tassi. Gli ultimi dati sul lavoro vanno in questa direzione.
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