La reazione dei mercati con la vittoria di Trump. Dow Jones +1.300 punti, schizza al nuovo record

Laura Naka Antonelli

6 Novembre 2024 - 17:42

Esplode la febbre Trump. L’esito delle Elezioni USA premia soprattutto alcune azioni, come Tesla, che schizza del 13%. Raffica di acquisti anche sulle banche.

La reazione dei mercati con la vittoria di Trump. Dow Jones +1.300 punti, schizza al nuovo record

Wall Street brinda alla vittoria del candidato repubblicano Donald Trump alle Elezioni USA, prezzando prima di tutto il risultato chiaro del voto americano.

Sarà il tycoon a guidare l’America nei prossimi quattro anni: netto il suo vantaggio nei confronti della rivale democratica Kamala Harris. E si sa, la certezza è da sempre una delle spinte propulsive più importanti per i mercati: scattano così i buy sulle criptovalute e su tutte le azioni pro-Trump.

I prezzi del Bitcon volano a nuovi record, mentre tra le azioni brinda in primis su quella direttamente interessata dall’esito dell’Election Day, ovvero Trump Media & Technology Group (TMTG), società tecnologica e media di proprietà del tycoon che gestisce la piattaforma Truth Social.

Buy anche sul titolo Tesla, il colosso delle auto elettriche fondato e guidato da Elon Musk, tra i sostenitori più convinti di una presidenza di Donald Trump.

Gli acquisti dei trader si riversano anche sul dollaro USA, mentre a Wall Street l’indice Dow Jones Industrial Average vola di 1.300 punti, testando un nuovo record della storia, oltre la soglia di 43.000 punti.

Borse europee chiudono in rosso

Le borse europee hanno chiuso in ribasso mercoledì, invertendo i guadagni conquistati durante la sessione. L’indice European Stoxx 600 ha chiuso in ribasso dello 0,59%, con tutte le borse regionali e la maggior parte dei settori che hanno chiuso in rosso dopo una sessione mista. I titoli del comparto finance sono saliti dell′1,84% mentre le utility hanno perso il 2,61%.

Le azioni statunitensi sono, invece, ancora in rialzo.

INDICE PREZZO VARIAZIONE %VARIAZIONE
FTSE 100 8.161,84 -10,55 -0,13
DAX 19.047,2 -209,07 -1,09
CAC 40 7.357.05 -50,1 -0,68
FTSE MIB 33.924,93 -547,13 -1,59
IBEX 35 11.494,7 -344,5 -2,91

Tesla +13% a Wall Street, si scommette su effetto Trump su Elon Musk

Tesla vola a Wall Street del 13% circa, con gli investitori che scommettono sull’effetto positivo che la presidenza di Donald Trump avrà in primis sul CEO Elon Musk, che si è messo in evidenza con il costante sostegno che ha dato alla campagna elettorale del tycoon. Analisti ed economisti fanno i conti su quanto potrebbero guadagnare sia Elon Musk che le azioni Tesla dalla vittoria di Trump alle elezioni USA.

Raffica di acquisti sui titoli delle banche USA con scommesse su meno regole per il settore

Si impennano a Wall Street i titoli delle banche USA, in particolare dei colossi finanziari americani che, guardando alla vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA, beneficiano della prospettiva di norme meno severe per il settore. D’altronde, tra i punti cruciali della politica economica del tycoon, spicca la propensione verso la deregulation. Citigroup balza così di oltre l’8%, così come anche Bank of America, mentre le azioni Goldman Sachs e Wells Fargo segnano rally compresi tra il 7% e il 9%.

Rendimenti Treasury a 10 anni schizzano al 4,461%. Inflazione USA più alta con Trump

Continua la corsa dei rendimenti dei Treasury USA, con quelli decennali che schizzano di 17 punti base, volando fino al 4,461%, ai nuovi massimi dal mese di luglio, sulla scia delle speculazioni degli investitori, che scommettono su una crescita del PIL degli Stati Uniti più solida con la presidenza di Donald Trump, così come anche sull’aumento della spesa federale e su ulteriori tagli delle tasse.

Praticamente, i titoli di Stato USA prezzano la probabilità di un nuovo rafforzamento dell’inflazione. In rialzo anche i rendimenti dei Treasury a 2 anni, che salgono di più di 7 punti base al 4,278%, record dal 31 luglio. Occhio alle aspettative dei mercati e degli esperti sul trend dei tassi di interesse USA.

Wall Street: Dow Jones in corsa oltre quota 43.000 con rally +3%

Pochi minuti dopo l’avvio della giornata di contrattazioni a Wall Street, l’indice Dow Jones balza di 1.240 punti circa, mettendo a segno un rialzo di quasi il 3%, a quota 43.466 punti. Il Nasdaq Composite sale di 395,46 punti (+2,14%), a quota 18,834.63 punti, mentre lo S&P 500 balza di 118,15 punti (+2,04%), a quota 5.900,91 punti.

Wall Street apre in forte rally: Dow Jones +1.300 punti, al record della storia

All’inizio della giornata di contrattazioni di Wall Street e nel Day After l’Election Day, il Dow Jones apre in rally di ben 1.300 punti, toccando il record della sua storia, mentre l’indice Russell 2000 delle small cap schizza del 4%.

Aziende energia solare KO a Wall Street: tonfi fino a -17%

Sotto pressione a Wall Street in premercato i titoli delle aziende attive nella produzione di energia solare. Capitolano in particolare Plug Power, SunRun, FirstSolar e Enphase Energy. I tonfi sono superiori al 10%, con alcuni titoli che precipitano del 17%.

Occhio al petrolio, WTI e Brent in calo

La notizia della vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA mette sotto pressione i prezzi del petrolio, che perdono oggi più del 2%. A commentare il trend delle quotazioni del WTI e del Brent è stata, tra gli altri, l’analista indipendente Tina Teng, che ha avvertito che il crude oil sconta il balzo del dollaro, fattore di per sé che tende a deprimere le commodities.

Tra l’altro, sulla scia dei cosiddetti “Trump trades”, che stanno scattando ovunque sui mercati, il dollaro sta riportando il balzo più forte dal marzo del 2020. Inevitabile dunque la pressione ribassista sui prezzi del petrolio.

Il crude oil paga anche la prospettiva di un indebolimento dell’economia cinese che la presidenza di Trump provocherebbe, in primis con l’imposizione di nuovi dazi sui beni importati dalla Cina. Essendo la Cina l’importatore di petrolio numero uno al mondo, la paura è che un rallentamento della sua economia pesi sulla domanda di oil.

Ma c’è chi intravede la probabilità che i prezzi del petrolio, sempre sulla scia della vittoria di Trump, tornino a salire nel breve periodo. Soni Kumari, strategist di ANZ Research, ha sottolineato infatti che “una vittoria di Trump nel breve periodo è bullish per il mercato del petrolio nel breve termine, a causa della prospettiva di sanzioni più severe (da parte degli USA) nei confronti dell’Iran”.

Intanto, i contratti WTI e il Brent cedono entrambi più del 2%, scivolando rispettivamente a $70,40 e a $73,95 al barile.

VIX: l’indice della paura fa dietrofront con vittoria Trump

L’indice della paura Cboe Volatility Index (VIX), scivola a 15,7 punti rispetto ai 20,49 punti della sessione precedente. Il trend del listino si spiega con la propensione al rischio da parte degli investitori, confortati dal risultato chiaro delle Elezioni USA, che hanno certificato la vittoria del candidato repubblicano Donald Trump.

Wall Street ancora in corsa: futures sul Russell 2000 volano del 6%

Rimane decisamente positiva la performance di Wall Street, stando a quanto emerge dal trend dei futures sui principali indici azionari Usa in premercato. I futures sul Dow Jones accelerano al rialzo, scattando di 1200 punti, i futures sullo S&P 500 salgono di oltre il 2%, mentre i futures sul Nasdaq segnano un progresso pari a +1,45%. In evidenza soprattutto il trend dei futures sul Russell 2000, l’indice delle small cap, in rally del 6%.

Piazza Affari: Ftse Mib azzera i guadagni, perde lo 0,50%

Alla metà della giornata di contrattazioni a Piazza Affari, il Ftse Mib azzera bruscamente i guadagni, perdendo mezzo punto percentuale, e scendendo a quota 34.286,11 punti. In evidenza soprattutto i ribassi di Inwit, Campari, Erg, Pirelli. Azzera i rialzi virando in rosso anche UniCredit, in ribasso dell’1,8% dopo aver pubblicato i conti relativi al terzo trimestre.

Spread BTP-Bund giù nonostante boom rendimenti Treasury

Il boom dei rendimenti dei Treasury USA al momento non contagia i titoli di Stato dell’Eurozona. Lo spread BTP-Bund a 10 anni è anzi in lieve calo, viaggiando attorno a 125 punti base. I tassi dei BTP a 10 anni scendono al 3,64% circa, mentre i rendimenti dei Bund oscillano attorno al 2,39%. Per il momento la carta tedesca non sembra scontare l’ansia legata alla crisi del governo di Olaf Scholz che, secondo alcuni analisti, sarebbe vicino al collasso.

Scatta il dollaro USA, euro sotto quota $1,08. In rialzo anche i rendimenti dei Treasury

La vittoria di Donald Trump alle elezioni USA rafforza la view di un aumento dell’inflazione negli Stati Uniti e dunque di una Fed più cauta a tagliare ulteriormente i tassi. In attesa dell’annuncio che arriverà dal FOMC - il braccio di politica monetaria della banca centrale americana - nella giornata di domani, giovedì 6 novembre 2024, i mercati premiano il dollaro USA, a discapito dell’euro.

Il rapporto EUR-USD accusa un ribasso dell’1,5% circa, scivolando a quota $1,0755, con la moneta unica che scende al livello più basso dalla fine di giugno. Occhio al timore dei mercati di un allentamento della politica monetaria da parte della Fed meno importante di quanto stimato in precedenza. Fino a che punto i tagli dei tassi sono a rischio?

Le scommesse su una Fed più prudente penalizzano il mercato dei Treasury, con i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni che sono volati nelle ore precedenti fino a +15 punti base, balzando fino al 4,435%, al record dal 2 luglio.

Piazza Affari: Ftse Mib in corsa di oltre 1%, focus Trump ma anche su UniCredit post utili

L’euforia di Wall Street contagia anche Piazza Affari, che vede l’indice di riferimento Ftse Mib avanzare di oltre l’1%, a quota 34.832,43 punti. A svettare sono i titoli Tenaris, Stellantis, Diasorin e STMicroelectronics.

In evidenza il rialzo del titolo UniCredit-UCG, dopo la pubblicazione dei conti relativi al terzo trimestre del 2024 da parte della banca italiana guidata dal CEO Andrea Orcel, che ha sfornato nuovi sorprese sugli utili, sui dividendi e sulla guidance.

Bitcoin +7% oltre quota $75.000. La criptovaluta tocca il record di sempre

Si infiammano i prezzi del Bitcoin, la criptovaluta numero uno al mondo, dopo la notizia della vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA. I prezzi toccano il record della storia, a $75.005,08, superando il massimo storico precedente, testato a marzo a $73.797,98.

Fin da subito il candidato repubblicano Trump ha mostrato al mondo di essere pro-crypto tanto che, come ha ricordato Russ Mould, analista di AJ Bell, gli investitori hanno scommesso durante il periodo della campagna elettorale degli Stati Uniti su un “balzo della domanda di Bitcoin” in caso di vittoria del candidato repubblicano contro la rivale democratica Kamala Harris alle elezioni USA.

Febbre Trump: futures S&P 500 volano di oltre 1000 punti

Scattano i futures sui principali indici azionari USA. I futures sul Dow Jones balzano di 1.128 punti (+2,28%), a 43.504 punti, mentre i futures sul Nasdaq Composite volano di 339 punti (+1,66%), a 20.684 punti circa. I futures sullo S&P 500 avanzano di 128,50 punti (+2,20%), a quota 5.940 punti circa.

Trump Media: titolo fa +50% con vittoria Trump alle Elezioni USA

Boom di buy sul titolo Trump Media & Technology Group (TMTG), che vola del 50% a Wall Street superando quota $51 nelle contrattazioni di premercato dell’azionario USA. Le azioni spiccano il volo nonostante i numeri deludenti annunciati dal gruppo, che hanno messo in evidenza una perdita, per il gruppo, pari a $19,2 milioni nel terzo trimestre del 2024.

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