Lagarde parla di shock economici per l’Europa e di scudo anti-spread

Violetta Silvestri

28/06/2022

Christine Lagarde è tonata a parlare della lotta all’inflazione, degli shock per l’Eurozona e dei tassi, nella cornice del Forum Bce sull’attività della banca centrale, in corso in Portogallo.

Lagarde parla di shock economici per l’Europa e di scudo anti-spread

Lagarde sotto i riflettori con il discorso pronunciato durante il Forum della Bce sull’attività della banca centrale 2022, intitolato “Challenges for Monetary Policy in a Rapid Change World” e in corso in Portogallo.

Sfide e mondo in rapido cambiamento: il tema dell’incontro inquadra perfettamente la complessa e nuova situazione economica e finanziaria del mondo e, nello specifico, dell’Europa.

La governatrice della Banca centrale europea non a caso ha parlato di un mix di shock che si stanno verificando nella regione dell’euro e dell’importanza della politica monetaria, prevista in cambiamento proprio da luglio, con il rialzo dei tassi.

Lagarde ha accennato anche allo scudo anti-spread e ai target per l’Eurozona: in dettaglio il suo discorso.

L’Eurozona scossa da una serie di shock, secondo Lagarde

I funzionari della banca centrale si sono riuniti in Portogallo per la loro conferenza annuale, incentrata sull’aumento dei prezzi al consumo. La zona euro dovrebbe registrare un tasso di inflazione nominale del 6,8% quest’anno, ben al di sopra dell’obiettivo Bce del 2%.

Ciò avviene in un momento in cui gli economisti stanno valutando se la regione fuggirà o meno alla recessione quest’anno.

“Abbiamo notevolmente rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita per il prossimo biennio. Ma ci aspettiamo ancora tassi di crescita positivi a causa degli ammortizzatori interni contro la perdita di slancio della crescita”, ha affermato Lagarde martedì al Sintra Forum.

Tuttavia, il fulcro del discorso è stato sull’inflazione, mettendo in risalto una serie di shock che stanno impattando sui prezzi e, di conseguenza, sulle previsioni di crescita. Lagarde ha così sintetizzato:

“...La fonte originaria dell’inflazione è una serie straordinaria di shock esterni. Le interruzioni della catena di approvvigionamento globale, insieme all’aumento della domanda globale, hanno fatto aumentare drasticamente i prezzi dei beni industriali lungo la catena dei prezzi. Le discrepanze tra domanda e offerta nei mercati energetici globali hanno portato a un aumento dei prezzi dell’energia per l’area dell’euro. E la guerra Russia-Ucraina ha amplificato entrambi questi fattori, facendo anche aumentare i prezzi alimentari globali.”

L’impatto è stato particolarmente duro sull’Europa, vista la sua dipendenza energetica da Mosca. Non solo, gli effetti di tali scosse spazia anche in altri ambiti:

“Gli shock dell’offerta esterna che colpiscono l’area dell’euro incidono sulla spesa. L’aumento dei prezzi all’importazione rappresenta una «tassa» sulle ragioni di scambio che riduce il reddito totale dell’economia. Le famiglie stanno vedendo il loro reddito reale essere compresso. La crescita dei salari reali è stata negativa per due trimestri consecutivi. E le indagini sui consumatori suggeriscono che le famiglie si aspettano che il loro reddito reale e consumi scendano ulteriormente nel prossimo anno.”

Si è dunque imposta, per la Bce, la sfida della normalizzazione della politica monetaria, sempre, però, all’insegna della gradualità.

Cosa sarà lo scudo anti-spread per Lagarde

Nel suo discorso, Lagarde ha parlato anche di un altro tema caldo: lo scudo anti-spread per evitare la frammnetazione della politica monetaria di rialzo dei tassi.

La governatrice ha innanzitutto ricordato che “l’area dell’euro ha un assetto istituzionale unico, costruito intorno a 19 mercati finanziari nazionali non ancora completamente integrati e 19 politiche fiscali nazionali, con un coordinamento limitato. Ciò presenta il rischio che la nostra posizione di politica monetaria venga trasmessa in modo non uniforme all’interno dell’Unione.”

Per questo, l’aumento dei tassi non può essere distorsivo in alcune nazioni e per evitarlo il Consiglio direttivo ha il mandato di studiare un “nuovo strumento [che] dovrà essere efficace, proporzionato e contenere sufficienti garanzie per preservare lo slancio degli Stati membri verso una sana politica di bilancio.”

Per Lagarde non c’è affatto opposizione su tale potenziale scudo anti-spread e la politica monetaria focalizzata sull’inflazione.

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