Laura Loomer è una figura controversa che sempre più viene accostata a Donald Trump. Scopri perchè preoccupa così tante persone.
Negli ultimi mesi, Laura Loomer, figura controversa e provocatrice politica, è apparsa più volte accanto a Donald Trump, candidato alla presidenza degli Stati Uniti per il 2024.
La presenza di Loomer non è passata inosservata, generando perplessità e tensioni persino all’interno del cerchio ristretto dei sostenitori di Trump. Nota per le sue dichiarazioni estremiste e per la diffusione di teorie del complotto, Loomer incarna una figura divisiva all’interno del panorama politico americano. Infatti la sua vicinanza a Trump solleva interrogativi non solo sulla direzione della campagna del repubblicano, ma anche sul messaggio che l’ex presidente vuole trasmettere agli elettori.
Che sia una trovata per far parlare di sé o una delle tante derive post-democratiche incarnate dalla politica USA?
Laura Loomer: provocatrice, cospiratrice, razzista
Laura Loomer, 31 anni, è una teorica della cospirazione e attivista della destra estrema, conosciuta per le sue affermazioni semplicemente razziste, sessiste e spesso violente. Proprio per questo, anche tra i sostenitori più accaniti di Trump, Loomer ha scatenato polemiche. Alcuni la considerano un’estremista troppo radicale persino per il movimento MAGA (Make America Great Again).
La sua partecipazione alla commemorazione dell’11 settembre 2023, evento a cui Loomer ha preso parte insieme a stretti collaboratori di Trump, è un interessante inizio dei contatti politici tra Trump e Loomer. La CNN ha sottolineato come la sua presenza non fosse casuale, ma un segnale di una vicinanza che si lega a questioni più o meno esplorate dei rapporti tra i due, vicinanza che quindi potrebbe avere implicazioni anche sulla campagna dell’ex presidente.
Non solo Loomer ha propagandato false teorie sull’11 settembre, ma è stata anche vista volare sul jet privato di Trump, dimostrando una relazione che va oltre una semplice frequentazione politica.
Immigrati che mangiano animali domestici in Ohio e Harris che fa “puzzare di curry” la Casa Bianca
Ma tra i molti episodi controversi che la vedono protagonista, uno è sicuramente particolarmente pittoresco: Loomer ha diffuso la teoria secondo cui gli immigrati avrebbero ucciso e mangiato animali domestici in Ohio, un’informazione completamente falsa e deliberatamente priva di fondamento.
Tuttavia la sua affermazione è statapoi rilanciata sia dal candidato alla vicepresidenza di Trump, JD Vance, sia dallo stesso Trump in occasione di un dibattito elettorale. Loomer è stata anche criticata per il suo linguaggio apertamente razzista nei confronti della vicepresidente Kamala Harris, affermando che una sua vittoria avrebbe portato la Casa Bianca a “puzzare di curry”.
Persino una figura estremista come Marjorie Taylor Greene, nota per le sue posizioni estremiste, ha definito questi commenti “disgustosi e molto razzisti”, prendendo le distanze da Loomer.
L’influenza di Loomer all’interno della cerchia di Trump preoccupa molti. Secondo il New York Times, Trump avrebbe addirittura considerato di assumerla come consulente per la campagna elettorale, un piano poi abbandonato dopo le forti reazioni negative all’interno del suo stesso entourage. Alcuni dei principali sostenitori di Trump, come la senatrice Lindsey Graham, hanno esortato l’ex presidente a tenere Loomer a distanza, descrivendo la sua presenza come «tossica» e potenzialmente dannosa per le ambizioni politiche di Trump.
Loomer ha esortato la figlia dell’ex consigliera di Trump a togliersi la vita
Si potrebbe pensare che questo sia il limite alla bizzarria delle dichiarazioni di Loomer, ma non è così. Una delle controversie più eclatanti legate all’attivista di estrema destra riguarda l’ex consigliera di Trump, Kellyanne Conway, e sua figlia. Loomer avrebbe esortato pubblicamente la giovane figlia della Conway a togliersi la vita, un comportamento che ha suscitato indignazione e che è stato ampiamente condannato.
L’episodio legato a Kellyanne Conway e sua figlia ha suscitato grande scalpore. Loomer avrebbe espresso questa sua “opinione” in uno dei suoi tweet più scioccanti, nel contesto di una battaglia familiare resa pubblica sui social media.
Claudia, all’epoca appena adolescente, aveva già manifestato difficoltà emotive, e l’incitazione di Loomer è stata vista come un attacco gravemente irresponsabile e pericoloso. Questo comportamento ha spinto molti, persino tra i conservatori, a prendere le distanze da Loomer, evidenziando la sua pericolosa deriva verso un estremismo violento e insensibile.
Sembra incredibile ma, nonostante tutto, Loomer rimane un personaggio molto seguito dai settori più estremi della destra americana. Probabilmente l’incendiaria donna rappresenta ad oggi un simbolo di provocazione che Trump sembra sfruttare per attirare consensi da quell’area politica.
Il successo di Loomer negli USA si può spiegare in alcune parole molto care alla scienza politica: populismo, hate speech e post-democrazia
La vicinanza di Donald Trump a figure come Laura Loomer incarna un fenomeno preoccupante ma che, a chi ha studiato scienze politica, non risulta nuovo.
Anzitutto è necessario notare l’evoluzione della politica americana verso la cosiddetta “post-democrazia”. Si parla di post-democrazia quando le strutture democratiche rimangono effettivamente in piedi, ma i valori fondamentali della democrazia - come la tolleranza, il dialogo e il rispetto per i diritti umani - vengono svuotati. Il populismo di Trump - seconda questione chiave del fenomeno Loomer -, basato su divisioni profonde, si appoggia a figure che, con la loro retorica dell’odio e delle cospirazioni, amplificano le tensioni sociali e alimentano una politica basata su paure irrazionali e pregiudizi.
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In uno scenario populismo, la retorica dell’odio (o hate speech)) non è più un’eccezione, ma una strategia politica il cui scopo, preciso e consapevole, è galvanizzare una parte dell’elettorato.
La normalizzazione di figure estremiste e il loro ruolo sempre più centrale rappresentano anzitutto una minaccia per la coesione politica e sociale. Questi soggetti non sono dei “folli” o semplici personaggi “bizzarri”, ma figure consapevolmente costruite le cui dichiarazioni sono ben studiate per generare dibattito e polarizzare la base.
Una politica costruita sulla divisione e sulla manipolazione emotiva indebolisce le basi della democrazia stessa, trasformandola progressivamente in un vero e proprio “guscio vuoto”, ormai incapace di rappresentare i reali interessi della collettività.
Che sia questo il nuovo standard della politica?
La strada imboccata dagli Stati Uniti è preoccupante. Se una parte significativa dell’elettorato continua a sostenere un populismo che alimenta l’intolleranza e l’odio, rischiamo di assistere a un’ulteriore disgregazione del tessuto democratico.
La democrazia americana, inutile girarci intorno, è ormai infettatata di retorica estremista senza alcuna truttura o base fattuale. La deriva post-democratica e populista, dove non importa il contenuto del messaggio ma piuttosto la sua potenza mediatica, è rappresentata perfettamente dalle dichiarazioni di personaggi come Loomer. Se questo diventa il nuovo standard, c’è decisamente da preoccuparsi.
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