Attenzione a queste 3 truffe finanziarie, sempre più diffuse anche in Italia. Vediamo quali sono gli schemi più diffusi e la psicologia alla base dei raggiri.
Al giorno d’oggi le truffe finanziarie sono davvero molto diffuse ed è facile inciampare in qualche tranello mascherato da proposta vantaggiosa.
Ne esistono di varie tipologie e, nonostante ci siano delle differenze evidenti nella loro struttura e sul funzionamento, sono accomunate da un unico fattore principale: la promessa di soldi facili.
Vediamo quali sono le 3 truffe finanziarie più diffuse in Italia, come riconoscerle e su quali meccanismi psicologici fanno leva per essere così persuasive, promettenti ed efficaci.
Le 3 truffe finanziarie più diffuse; come funzionano?
Imbattersi in qualcuna di queste è molto facile e, forse, a qualcuno di voi sarà già capitato. Ecco quali sono le truffe finanziarie più comuni nel nostro Paese, come riconoscerle e poter evitare di diventarne vittima.
Lo schema Ponzi, il classico
Lo schema Ponzi è uno dei sistemi più antichi che, nel corso della storia, ha permesso a molti truffatori di arricchirsi grazie a raggiri ben studiati e promesse di guadagno.
Sebbene ultimamente stia cadendo in disuso, è ancora possibile imbattersi in malintenzionati che, fingendosi investitori di successo, utilizzano la strategia brevettata da Charles Ponzi nel corso del lontano ’800 e resa celebre da storici truffatori come Bernard Madoff.
Il meccanismo si basa su delle logiche piuttosto semplici ma che, allo stesso tempo, sono ben nascoste a chi viene coinvolto nel sistema e pensa di trovarsi dinnanzi a un metodo brillante per fare dei soldi facili.
Anche noto come schema piramidale, per la sua struttura che ricorda appunto una piramide, il Ponzi sfrutta i guadagni dei vecchi investitori per pagare i nuovi soggetti coinvolti, senza che vi sia però un vero investimento sottostante, ma solamente un illusione.
Un truffatore (o un’azienda fasulla), infatti, promette dei guadagni molto elevati in poco tempo, spesso con pochissimi rischi. Alcune persone vengono approcciate e di conseguenza investono ricevendo, ma solo inizialmente, i profitti promessi in partenza.
Questa illusione iniziale serve proprio a far sembrare che tutto stia funzionando e che il meccanismo sia legittimo, spingendo coloro che vengono coinvolti a inserire amici e conoscenti all’interno dello schema.
In questo modo, l’intero sistema si alimenta con i soldi dei nuovi ingressi (utilizzati per pagare solo i vecchi investitori) ma, a un certo punto, il denaro finisce e lo schema crolla dopo che il truffatore si è già volatilizzato assieme al suo guadagno illecito.
I trucchi psicologici dello schema Ponzi
Come abbiamo detto prima, questo sistema (contraddistinto da diverse varianti) è particolarmente efficace, ma come mai?
Alla base dello schema Ponzi, infatti, ci sono una serie di meccanismi psicologici che vengono sfruttati dagli stessi truffatori. Vediamo quali sono.
Riprova sociale
“Tutti stanno guadagnando, quindi deve essere davvero un metodo sicuro”. Questo è il pensiero più classico e diffuso di chi ha la sfortuna di inciampare nello schema piramidale.
In Psicologia, infatti, la riprova sociale è quella regola per cui le persone tendono ad accettare, approvare e a porre maggiore fiducia sui comportamenti condivisi da tanti individui e, di conseguenza, si prestano a imitarli con più facilità.
Il concetto in questione è molto importante e regola molti delle dinamiche di base della società umana. Ad esempio, un prodotto ben recensito avrà maggiori possibilità di essere comprato e un’azienda di cui si parla bene riceverà molte candidature; tutte queste valutazioni subiscono l’effetto della riprova sociale.
Principio di autorità
Il principio di autorità è uno dei più noti in psicologia della persuasione. Questo sostiene che le persone, quando devono effettuare una scelta, saranno maggiormente indirizzate verso un opzione quando la fonte dell’informazione è autorevole o si dimostra tale.
La maggior parte degli schemi Ponzi, infatti, sono pubblicizzati da figure carismatiche, accreditate e di agiata condizione economica, che garantiscono l’affidabilità del sistema minimizzando la probabilità di accorgersi che qualcosa non va.
Fallacia dei costi sommersi
Il principio dei costi sommersi è uno dei più noti in psicologia economica e nella finanza comportamentale. Questo spiega come mai coloro che vengono coinvolti nello schema tendono ad avere difficoltà nell’uscirne.
Con il termine costi sommersi, si fa riferimento a quel meccanismo mentale per cui continuiamo a investire tempo, energie e denaro su qualcosa solo perché abbiamo già speso molto, nonostante sia più razionale fermarsi (anziché continuare a perdere).
Nello schema Ponzi, infatti, chi ha investito tanti soldi non vuole ammettere di aver perso nemmeno di fronte all’evidenza e rimanendo speranzoso, continuerà a reinvestire aggravando la propria situazione.
Le truffe nelle criptovalute e nel Forex
Con il dilagare di nuovi sistemi di investimento e delle criptovalute era impossibile pensare che non sarebbero nate delle truffe a riguardo. Il mondo digitale, infatti, è per i disonesti uno strumento ottimale per raggiungere un pubblico vasto e, di conseguenza, all’interno del web le truffe finanziarie si diffondono a macchia d’olio.
Se vi state approcciando al mondo delle cripto o al Forex ma ancora non siete molto esperti, fate attenzione alle numerose frodi che girano in questi ambienti.
Infatti, molti truffatori in questo ambito replicano parzialmente il modello dello schema Ponzi, mentre altri sfruttano meccanismi diversi. Un esempio è quello del Pump and Dump, un approccio fraudolento in cui molti neofiti del campo delle criptovalute e dei token possono imbattersi.
In questo caso, vengono proposte delle monete sconosciute, ma il loro valore viene gonfiato artificialmente e appositamente da degli investitori che poi vendono tutto e lasciano gli altri asset senza valore.
In altre situazioni, gli sviluppatori dei progetti critpo più disparati raccolgono soldi con promesse di sviluppo, per poi sparire con tutti i fondi. È bene quindi documentarsi sempre a fondo prima di effettuare investimenti di questo genere e affidarsi a professionisti riconosciuti nel settore.
I trucchi psicologici delle truffe in cripto e Forex
È altrettanto importante, inoltre, comprendere quali sono i meccanismi psicologici su cui fanno leva queste truffe finanziarie innovative.
Euristica della disponibilità
Questo è un meccanismo cognitivo che porta le persone a valutare la probabilità di un evento in base alla facilità con cui si riesce a ricordare di esempi inerenti.
Alcuni utenti, infatti, potrebbero essere stati esposti a video o chat online in cui la truffa è descritta come un’opportunità reale. Di conseguenza, al momento della decisione, l’individuo potrebbe fare erroneamente più affidamento su quelle informazioni (piuttosto che su quelle realmente utili) e tende a cadere nel raggiro.
Fear Of Missing Out (FOMO)
Con l’acronimo FOMO ci si riferisce a un bias cognitivo presente nel contesto finanziario, in cui si ha l’erronea percezione di perdere un’occasione irripetibile se si rinuncia a un investimento. Su questo principio fanno leva molti truffatori nel tentare di convincere le persone a investire nel loro piano.
Effetto Dunning-Kruger
L’effetto Dunning-Kruger è un altro bias cognitivo particolarmente frequente nel mondo degli investimenti. Questo sostiene che individui inesperti o poco competenti in un settore tendono a sovrastimare le proprie capacità finendo per imbattersi in errori di valutazione che pagano a caro prezzo.
Bias di conferma
Il bias di conferma, infine, è un’altra distorsione molto sfruttata nelle truffe finanziarie. Le vittime, infatti, tendono a ricercare solo le informazioni che confermano le proprie credenze riguardo la legittimità dell’investimento, tralasciandone altre altrettanto fondamentali.
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