Il sentiment del mercato si mantiene stabile di fronte alla comunicazione degli ultimi dati economici nonostante la Fed non si mostri così positiva. Cosa aspettarsi dal comparto azionario?
I dati economici di dicembre hanno influenzato decisamente le aspettative del mercato che sembrano non combaciare perfettamente con quelle promosse dagli organi centrali. Sul comparto azionario la situazione difatti si mostra più positiva di quanto delineato da Powell. Gli indici borsistici mantengono un andamento crescente da ottobre ma da un punto di vista tecnico potremo essere davanti a un’inversione di tendenza. Ci sarà, quindi, un bel ridimensionamento delle aspettative sui prezzi delle azioni?
Cosa evidenziano i dati economici di dicembre?
Le recenti comunicazioni riguardanti l’IPC statunitense e le decisioni del FOMC sono considerate dal pubblico borsistico un vero e proprio punto di svolta per i mercati finanziari. La Fed ha rivisto le aspettative sul tasso d’inflazione per la fine del 2023 al 3,5% mentre il mercato si aspetta il 2%. I membri della Federal Reserve identificano come pivot per il tasso d’interesse valori superiori al 5% e nel 2023 e non sembrano essere previste «riduzioni di pena». Addirittura nel 2024 le aspettative si spostano poco sopra il 4%, valori comunque ancora molto alti. Il mercato viceversa si aspetta un deciso ribasso dei tassi già da giugno del 2023.
L’S&P500 inizierà una correzione?
I mercati azionari non hanno esitato a festeggiare di fronte alla notizia legata a un abbassamento del valore dell’IPC di novembre il quale raggiunge il valore di 7,1%. La decisione del FOMC non pare aver impattato eccessivamente sulla volatilità dei mercati azionari statunitensi che si mostrano complessivamente ancora ben proiettati al rialzo da ottobre 2022. L’S&P500 da novembre mantiene un andamento positivo superiore al 5% influenzando positivamente anche gli altri indici azionari. Da un punto di vista tecnico si sta creando un contesto molto interessante.
L’S&P500 si trova ad affrontare, proprio sul numerario dei 4.000 punti una resistenza dinamica delineata dalla trendline discendente tracciabile dai massimi di febbraio 2022. Nello specifico, il valore dell’indice sembra nell’ultime settimane aver tentato più volte di stabilizzarsi sopra i 4.000 punti ma senza riuscirci in maniera definitiva. Allo stesso modo, l’RSI a 14 periodi mostra chiaramente il raggiungimento del livello dei 50, zona che nell’ultimo anno ha sempre decretato l’inizio di un nuovo trend ribassista.
Forse il mercato sta sbagliando le previsioni
Molti trader suppongono che sia nell’interesse della Fed spaventare i mercati in ottica della prosecuzione della propria strategia per ridurre il tasso d’inflazione e mantenerlo sulla soglia del 2%. Attualmente il mercato però sembra approcciarsi in maniera troppo positiva rispetto al contesto economico futuro dipinto dagli organi centrali. Allo stesso modo il quadro tecnico pare indicare possibili nuove correzioni del mercato, specialmente nell’indice S&P500.
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