Futures e forward obbligano l’acquirente a comprare o il venditore a vendere un asset a prezzo e data prestabiliti: vediamo tutte le analogie e le differenze tra i due strumenti derivati.
Futures e forward sono due strumenti finanziari il cui valore deriva e dipende da un sottostante e sono utilizzati per gestire il rischio e speculare sui movimenti dei prezzi di vari asset. Questi due strumenti derivati, sebbene abbiano obiettivi simili, presentano caratteristiche distintive che possono influenzare significativamente le strategie di trading e la gestione del rischio.
In sintesi:
- i futures sono strumenti standardizzati e negoziati su mercati regolamentati, che offrono maggiore liquidità e una gestione più efficiente del rischio;
- i forward sono contratti personalizzati e più flessibili in termini di dimensioni e scadenza, ma sono soggetti a rischi di controparte.
Dopo aver spiegato cosa sono i futures e cosa sono i contratti forward, vediamo ora le differenze tra futures e forward e come fanno gli operatori di mercato a scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze, considerando fattori come liquidità, gestione del rischio e flessibilità.
Differenze tra futures e forward
Le differenze tra futures e forward sono significative e possono influenzare le decisioni di trading e la gestione del rischio. Vediamo le principali differenze tra questi due strumenti finanziari.
- Struttura e obiettivo: i futures sono contratti standardizzati che richiedono il pagamento di un margine iniziale. Il prezzo e le caratteristiche del contratto forward sono stabilite al tempo iniziale, ma non è richiesto il pagamento iniziale.
- Standardizzazione: i futures sono contratti standardizzati negoziati su mercati regolamentati, il che significa che le loro specifiche come dimensione del lotto, scadenze disponibili e procedure di negoziazione sono stabilite dalla borsa e monitorate da una clearing house, una controparte che si interpone in ogni scambio e garantisce l’operazione tramite il sistema dei margini. I forward, al contrario, sono contratti personalizzati negoziati sui mercati non regolamentati (OTC ovvero over the counter) direttamente tra le due controparti.
- Scadenza del contratto: i futures hanno scadenze standard, solitamente mensili, che corrispondono alle scadenze del contratto. I forward possono avere qualsiasi scadenza concordata dalle parti.
- Prezzo: il prezzo dei futures varia nel tempo ed è quotato sul mercato regolamentato. Il prezzo del forward è negoziato e stabilito direttamente tra il venditore e il compratore. Inoltre il prezzo forward può essere influenzato da diversi fattori aggiuntivi rispetto al prezzo dell’asset sottostante. Ad esempio, la presenza di dividendi distribuiti dall’asset sottostante o le spese di assicurazione e deposito associate alle commodity possono modificare la formula utilizzata per determinare il prezzo del forward.
- Rischi: i futures richiedono il deposito di un margine iniziale e operano con un meccanismo di chiamata di margine, che richiede agli investitori di mantenere un saldo sufficiente sul proprio conto. Questo aiuta a gestire il rischio di insolvenza e garantisce l’adempimento degli obblighi contrattuali. I forward, d’altra parte, non richiedono margini iniziali e non hanno un meccanismo di chiamata di margine, il che li rende soggetti a un maggiore rischio di controparte.
In sintesi, la scelta tra futures e forward dipende dalle esigenze specifiche in termini di personalizzazione, scadenze e livello di rischio che si è disposti ad accettare. Entrambi possono essere utili, a seconda della strategia e degli obiettivi.
Futures e forward: vantaggi e svantaggi
Futures e forward sono due strumenti finanziari derivati molto utilizzati nel trading, ma presentano alcuni vantaggi e svantaggi da considerare. È importante comprendere questi fattori per decidere quale strumento sia più adatto alle proprie esigenze di investimento e di gestione del rischio.
I contratti futures sono accordi legalmente vincolanti per comprare o vendere un determinato sottostante, come materie prime o indici azionari, a una data futura predeterminata e a un prezzo concordato oggi. I futures sono standardizzati, negoziati in borsa e richiedono un margine giornaliero. Il margine giornaliero comporta sia rischi che vantaggi. Se il prezzo del future si muove a proprio favore, il margine genera guadagni molto elevati. Tuttavia, se il prezzo si muove contro, le perdite possono essere illimitate. I futures offrono anche un’elevata liquidità, il che significa che sono facili da comprare e vendere rapidamente senza influire in modo significativo sul prezzo.
I forward, invece, sono accordi privati e non standardizzati per acquistare o vendere un determinato sottostante a una data futura. A differenza dei futures, i forward non sono negoziati in borsa e non richiedono margini giornalieri. Ciò significa che non ci sono rischi di margin call, ma hanno anche meno potenziale di profitto. I forward tendono anche ad essere meno liquidi dei futures. Tuttavia, la mancanza di standardizzazione dei forward consente una maggiore flessibilità nella definizione dei termini dell’accordo.
In sintesi, i futures sono più adatti per la speculazione e il trading attivo, dove la liquidità e l’effetto leva dei margini sono vantaggiosi. I forward sono migliori per la copertura, dove flessibilità, assenza di margini e rischi limitati sono prioritari. Sia i futures che i forward possono essere utilizzati per proteggersi dal rischio di prezzo, ma la scelta tra i due dipende dai tuoi obiettivi e dalla tua tolleranza al rischio.
Futures e forward: come si usano?
Futures e forward sono entrambi contratti a termine che implicano l’acquisto o la vendita di un bene a un prezzo concordato in una data futura. Sono utilizzati per proteggersi dal rischio di oscillazioni avverse dei prezzi, ma anche per fini speculativi.
Contratti futures
I futures sono contratti standardizzati negoziati su mercati regolamentati. Questa standardizzazione comporta che le dimensioni, il prezzo, la scadenza e la quantità dell’asset sottostante siano predeterminate. I futures sono utilizzati principalmente per la speculazione o per la copertura del rischio di prezzo sui mercati delle materie prime.
Ad esempio, un agricoltore può vendere un future sul grano per bloccare un prezzo di vendita, proteggendosi dal rischio che i prezzi scendano al momento del raccolto. Uno speculatore può acquistare lo stesso contratto nella speranza che il prezzo del grano aumenti.
I futures comportano il rischio della leva finanziaria poiché richiedono solo un margine iniziale. Ciò significa che piccole variazioni di prezzo possono portare a grandi guadagni o perdite. Tuttavia, i futures offrono anche una maggiore liquidità rispetto ai forward.
Contratti forward
I forward sono contratti non standardizzati negoziati OTC. Sono accordi legalmente vincolanti progettati su misura per le esigenze delle parti coinvolte. I forward vengono utilizzati dalle aziende per gestire il rischio valutario o proteggere i prezzi delle materie prime per scopi commerciali.
Ad esempio, un’azienda può stipulare un forward per acquistare da un fornitore una materia prima a un prezzo fisso in una data futura. Ciò elimina il rischio che il prezzo della materia prima aumenti.
A differenza dei futures, i forward non comportano il rischio della leva finanziaria poiché richiedono la consegna fisica dell’attività sottostante. Tuttavia, i forward sono in genere meno liquidi dei futures e implicano un rischio di controparte, poiché l’adempimento del contratto dipende dall’affidabilità delle parti coinvolte.
In sintesi, futures e forward sono utili per la gestione del rischio di prezzo, ma presentano differenze chiave nei termini di standardizzazione, negoziazione, leva finanziaria e liquidità che gli investitori dovrebbero considerare attentamente.
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