Sono entrati in crisi i driver politici che hanno consentito a Francia e Germania di guidare l’Europa da trent’anni a questa parte, penalizzando enormemente l’Italia.
Cominciamo dalle vicende europee: hanno fatto finta di nulla, decidendo in fretta e furia i nuovi vertici dell’Unione, i “Top Jobs” che dovranno essere ratificati dal Parlamento europeo appena rieletto, le Famiglie politiche che governano da sempre insieme senza lasciare spazio alle opposizioni, grandi o piccole che siano.
La “delimitazione della maggioranza”, che comprende il Partito Popolare Europea (PPE), la Sinistra e Democrazia (S&D), i liberali di Reniew Europe e che volendo si estende fino ai Verdi Ecologisti (EGP), ha escluso dalle trattative anche il governo italiano guidato da Giorgia Meloni: la sua connotazione di destra nazionalista non consente di fare eccezioni.
Essersi arroccati, come se niente fosse accaduto, è stata una dimostrazione di straordinaria debolezza: perché si vogliono chiudere gli occhi di fronte a due novità fondamentali. [...]
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