Legge di bilancio 2020: con la Lega al governo il rapporto deficit/PIL finirà al 2,8%
Ancora legge di bilancio 2020 al centro del dibattito politico italiano e internazionale.
Sull’argomento è intervenuto oggi l’economista di Matteo Salvini, il Presidente della Commissione bilancio della Camera Claudio Borghi, il quale ha confermato che la manovra della Lega (qui i dettagli del progetto) porterà il rapporto deficit/PIL al 2,8%.
La misura è sempre stata un motivo di scontro tra Roma e Bruxelles. Durante l’approvazione dell’ultima legge di bilancio, il braccio di ferro ha tenuto i mercati finanziari con il fiato sospeso. Il secco no al 2,4% proposto dall’Italia ha portato poi al compromesso finale e il rapporto deficit/PIL è stato portato al 2,04%. Ora, però, le cose potrebbero cambiare.
Legge di bilancio 2020: deficit al 2,8% con la Lega. Parla Borghi
In un’intervista rilasciata a La Stampa, Borghi ha commentato l’attuale crisi di governo e l’eventualità di elezioni anticipate. Non è chiaro quando gli italiani saranno chiamati a votare, né quale sarà l’esito della consultazione.
In molti si sono già chiesti quali potrebbero essere le conseguenze di un esecutivo guidato da Salvini. Il reddito di cittadinanza, ad esempio, potrebbe avere vita breve, mentre la legge di bilancio 2020 potrebbe portare alla luce un rapporto deficit/PIL al 2,8%.
Taglio dell’Irpef, blocco dell’Iva, tasse al 15% per i lavoratori e molto altro ancora: per portare avanti una manovra di questo tipo serviranno come sempre le coperture adatte.
“Il 15% va raggiunto con gradualità, però bisogna iniziare da subito e garantirlo a tanti”,
ha comunque precisato Borghi, che ha ricordato come l’obiettivo sia risparmiare almeno 10 o 15 miliardi.
Molto probabilmente (in caso di vittoria alle elezioni e di un governo capitanato da Salvini) l’introduzione della legge di bilancio 2020 così come pensata dalla Lega farà storcere il naso all’Europa. Anche i prossimi mesi si riveleranno infuocati per il Belpaese.
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