Anche quest’anno si rischia l’esercizio provvisorio. Dopo l’ok della Camera, al Senato è rimasto soltanto il tempo di un’approvazione formale
Le Legge di Bilancio 2021 ha ricevuto l’ok della Camera. La manovra ha ricevuto il via libera con 298 voti favorevoli, 125 contrari e 8 astenuti. Adesso la parola passa al Senato, che avrà il tempo soltanto di una revisione formale.
I tempi, infatti, sono strettissimi. Anche quest’anno - ma per motivi diversi - la manovra finanziaria avrà solo due letture, e non le tradizionali tre. Una situazione che ha suscitato non poche polemiche da parte dell’opposizione. Ecco il cronoprogramma della Finanziaria che dovrebbe riuscire a scongiurare l’eventualità dell’esercizio provvisorio.
Il calendario della Legge di Bilancio 2021
Mai un Parlamento ha dovuto approvare una manovra in tempi così stretti. In Commissione di Bilancio c’era stata una vera e propria corsa contro il tempo per trovare un compromesso sulle varie misure. Il testo era approdato alla Camera con un mese di ritardo, a metà novembre. Il primo via libera di Montecitorio è arrivato con il voto di fiducia del 23 dicembre. La Legge di Bilancio è passata con 314 voti a favore, 230 contrari e 2 astenuti.
Adesso tutto si concluderà in un arco di 48 ore. Dopo la pausa di Natale, infatti, i deputati si sono riuniti in aula domenica 27 dicembre. La giornata è iniziata alle 10, con l’esame degli ordini del giorno e, a partire dalle 19, si sono tenute le dichiarazioni di voto dei partiti. Il voto finale è arrivato poco prima delle 21. Domani toccherà al Senato.
Lunedì 28 dicembre, Palazzo Madama avrà solo il tempo di un’approvazione formale.
Anche quest’anno si critica esercizio provvisorio
“Anche quest’anno la manovra economica viene esaminata in extremis da un solo ramo del Parlamento, e questa volta sarà il Senato a fare da spettatore per scongiurare l’esercizio provvisorio”, ha dichiarato la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini citata dall’agenzia di stampa Nova.
E questo, ha attaccato Bernini, avverrà nonostante il recente avvertimento della Consulta sulla “compressione della funzione costituzionale dei parlamentari”.
“Il Governo continua come se nulla fosse a calpestare le prerogative del Parlamento, mentre il premier promette di coinvolgerlo appieno nella predisposizione del Recovery Plan. Visti i precedenti, è legittimo diffidare”, ha concluso la senatrice.
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