Si inizia a lavorare alla Legge di Bilancio 2025 e l’unica certezza è la riconferma del taglio al cuneo fiscale. Vediamo le prime anticipazioni.
Inizia il cantiere dei lavori per la Legge di Bilancio 2025: il Governo deve presentare il Piano strutturale di bilancio che il Parlamento sarà chiamato a votare entro il 20 settembre 2024. Il Piano, poi, sarà giudicato dalla commissione Ue anche in base alle uscite che prevede. Proprio per questo il Ministro Giancarlo Giorgetti assicura che le uniche uscite messe in campo saranno quelle necessarie alla conferma del taglio al cuneo fiscale (11 miliardi circa).
L’Ufficio parlamentare di Bilancio, in ogni caso, ha già fatto i conti: per la manovra del prossimo anno saranno necessari dai 18 ai 20 miliardi di euro e si confermeranno solo gli interventi che dalla scorsa Legge di Bilancio erano stati previsti o confermati solo per quest’anno. I 2 miliardi di euro di spesa in forse sono destinati al rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione.
Le prossime Legge di Bilancio devono mirare a non aumentare il debito pubblico
La parola d’ordine in questi anni è ridurre il debito pubblico. Essendo troppo elevato costituisce un fattore di vulnerabilità per l’Italia e proprio per questo il percorso di risanamento che si sta percorrendo mira a ridurlo. Questo ha delle conseguenze sugli interventi che si possono o non possono dare: quelli in disavanzo, appare chiaro, saranno molto limitati. Se si riesce nel piano ambizioso, però, di ridurre il debito pubblico, sicuramente si ha l’opportunità di disegnare un futuro più roseo per il nostro Paese.
Il contesto in cui si collocano i lavori per la Legge di Bilancio 2025 è quello in cui è stato presentato anche il Rapporto annuale sulla politica di bilancio dell’Authority dei conti pubblici: l’Italia, insieme a Francia e ad altri 5 Paesi è stato posta sotto procedura per deficit eccessivo ed è chiamata ad aggiustare il tiro riducendo il Pil di almeno 0,5/0,6 punti l’anno, ovvero una spesa di circa 10 miliardi. Da considerare che questa correzione era già stata prevista nel Def, ma comunque resta un fattore di vulnerabilità visto che limita gli interventi in disavanzo che si possono effettuare.
Taglio al cuneo fiscale, costi e rischi
La riconferma del taglio al cuneo fiscale è l’unica certezza che si ha sulla prossima Legge di Bilancio che vedrà 10,8 miliardi, dei 18 stimati, destinati proprio al rinnovo della misura. L’Upb però lancia un allarme sulla riconferma della decontribuzione per le soglie di reddito di 25.000 e 35.000 euro: si genera una distorsione per chi supera i 35.000 euro lordi l’anno con una perdita di 1.100 euro circa nel corso dei 12 mesi.
Finché la decontribuzione resta una misura temporanea la distorsione non dovrebbe creare preoccupazione, ma se dovesse diventare un intervento strutturale andrebbe ad assumere il carattere di trappola. Da un lato, infatti, ci sarebbe un disincentivo a lavorare di più (straordinari o aumenti di stipendio) diventando uno spauracchio anche laddove sia necessario trovare un accordo per il rinnovo contrattuale.
Sanità, cosa accade con la Legge di Bilancio?
Mentre al Senato si inizia a discute del decreto per ridurre le liste d’attesa, si è notato che in Italia la spesa per la sanità pubblica è più bassa rispetto agli altri Paesi UE mentre, al tempo stesso, aumenta quella effettuata nel privato.
Per scongiurare il declino della sanità pubblica, quindi, è necessario mantenere elevato il livello della spesa pubblica.
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