La Commissione Ue esprime un giudizio complessivamente positivo sulla manovra Meloni, ma critica diversi aspetti, a partire dal tetto al contante e lo stop all’obbligo di pos sotto una certa soglia.
Un giudizio sostanzialmente “positivo”, ma con diverse critiche a vari provvedimenti, a partire dagli interventi sul fisco. Si esprime così la Commissione europea sulla legge di Bilancio 2023, lodando il governo Meloni per la prudenza con cui ha speso i soldi pubblici, ma attaccando l’esecutivo per scelte come la pace fiscale, lo stop all’obbligo di pos entro una certa soglia e il tetto al contante a 5mila euro. Misure che, secondo i commissari Ue, rischiano di contraddire i target del Pnrr sulla lotta all’evasione.
È ancora presto per dire se questo porterà a qualche modifica della manovra con l’approvazione di appositi emendamenti. Per farlo c’è tempo fino alla fine di dicembre e sicuramente qualcosa può cambiare, a partire dalla soglia sotto la quale non scatteranno più le multe per chi rifiuta i pagamenti con carta di credito o bancomat. Si potrebbe infatti passare da 60 a 40 euro, per avvicinarsi alle raccomandazioni europee.
Legge di Bilancio 2023, il giudizio della Commissione Ue
Come spiegato dal commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, quello dell’esecutivo comunitario è “un giudizio complessivo positivo con alcuni rilievi critici”. In particolare piace che Palazzo Chigi abbia “tenuto sotto controllo la spesa corrente”, come da raccomandazione della stessa Commissione lo scorso luglio, “in un periodo come questo caratterizzato da alta inflazione e dalla stretta della politica monetaria”.
D’accordo il vice presidente della Commissione Ue, il “falco” Valdis Dombrovskis, secondo cui, però, “l’Italia dovrebbe indirizzare meglio le misure energetiche per ridurre la domanda e aiutare i più vulnerabili. Dovrebbe inoltre tenere sotto controllo la spesa corrente e mantenere il ritmo delle riforme e degli investimenti”.
«Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di Bilancio - ha commentato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - Una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del doverno italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta. In questa direzione continueremo a lavorare nell’interesse dei cittadini italiani, delle famiglie e delle imprese».
Critiche su pos, ‘condono’ e tetto al contante
Della manovra la Commissione Ue, come detto, critica soprattutto il pacchetto fisco, scagliandosi contro alcune misure ritenute “non il linea” con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione fiscale.
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Nel mirino ci sono l’innalzamento del tetto per le transazioni in contanti da 2 a 5mila euro nel 2023 e la pace fiscale (con cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1.000 euro fatti tra il 2000 e il 2015), ritenuta “equivalente a un condono”. E ancora, vengono criticati il limite dei 60 euro per rifiutare pagamenti pos senza sanzioni e “il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022”.
Manovra, cosa può cambiare dopo il giudizio dell’Ue
Tutte queste misure potrebbero entrare in contraddizione con il Pnrr. Secondo Gentiloni ci sono alcuni provvedimenti “che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire, capovolgere. In particolare questo riguarda alcuni obiettivi legati ai pagamenti digitali”.
C’è su questi temi un’interlocuzione in corso tra Meloni e la Commissione Ue. Anche per questo il governo si appresta a modificare la soglia entro cui commercianti e professionisti possono rifiutare i pagamenti con carte e bancomat. Probabilmente il Pos sarà obbligatorio solo per acquisti sopra i 40 euro. Non ci dovrebbero essere invece marce indietro su tetto al contante e pace fiscale e solo qualche lieve modifica al capitolo pensioni (sull’importo delle minime e i requisiti di Opzione donna).
La partita delle riforme
La Commissione Ue invita poi l’Italia a procedere con la riforma fiscale, riprendendo il lavoro fatto dal governo Draghi. Assieme a questa vanno portate a termine le altre riforme previste dal Pnrr e dalle raccomandazioni europee.
Secondo l’esecutivo comunitario il nostro Paese “non ha ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022 nel contesto del semestre europeo e invita pertanto le autorità ad accelerare”.
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