Limite pagamenti in contanti: si dichiara favorevole all’abolizione Matteo Salvini. Nella riforma fiscale sarà cancellata l’IMU sui negozi sfitti e verrà introdotta la cedolare secca commerciale.
Limite ai pagamenti in contanti verso l’abolizione? Non si tratta di una delle novità fiscali previste dal contratto di Governo Lega e M5S ma a schierarsi dalla parte dei favorevoli è Matteo Salvini.
Durante l’assemblea annuale di Confesercenti a Roma, il Ministro dell’Interno nonché Vice Presidente del Consiglio annuncia quelle che saranno le novità per le imprese previste già dal 2019.
La prima è sicuramente la flat tax che, così come già annunciato, sarà introdotta dal 2019 soltanto per le imprese mentre dovranno attendere almeno fino al 2020 le famiglie.
L’abolizione dell’IMU sui negozi sfitti e l’estensione della cedolare secca anche agli affitti commerciali chiudono il cerchio delle misure che potrebbero prender corpo nella complessa (e costosa) riforma fiscale che Lega e M5S intendono attuare per diminuire le tasse a carico di imprese, società e famiglie.
Per le coperture sarà fondamentale la riuscita della pace fiscale, il condono per tutte le cartelle notificate da Equitalia (ora Agenzia delle Entrate Riscossione) fino al 2014. Si tratterà sui vincoli comunitari mentre non ci sarà l’aumento IVA e delle accise.
Salvini favorevole all’abolizione del limite ai pagamenti in contanti
Per il Ministro dell’Interno e Leader della Lega, Matteo Salvini, il limite ai pagamenti in contanti dovrebbe essere abolito subito.
Ad oggi è possibile pagare in contanti per un massimo di 2.999 euro e sopra tale soglia è necessario utilizzare esclusivamente metodi di pagamento elettronici e tracciabili.
Il limite, fino al 2016, era fissato a 1.000 euro, ridotto drasticamente dal decreto Salva Italia varato dal Governo Monti con l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro grazie ad una maggiore tracciabilità dei movimenti di denaro.
Nonostante ciò, Salvini si schiera dalla parte di chi crede che non sono nuovi limiti ed adempimenti a far diminuire l’evasione fiscale e, fosse per lui:
“non ci sarebbe alcun limite alla spesa di denaro contante, perché ognuno è libero di usare i soldi del suo conto corrente come vuole, dove vuole e pagando quello che vuole”.
Peccato che accanto a milioni di cittadini onesti ce ne siano tanti disonesti e che la lotta all’evasione fiscale e al riciclaggio richiede inevitabilmente un maggior controllo degli scambi di denaro.
È questo il motivo per il quale, inoltre, a partire dal 1° gennaio 2019 entrerà in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica, sul quale tuttavia Lega e M5S, ad oggi, non hanno annunciato passi indietro.
Abolizione IMU negozi sfitti e cedolare secca commerciale
La corposa riforma fiscale delineata da Lega e M5S all’interno del contratto di Governo partirà dalle imprese e non si parla soltanto di flat tax.
La proposta di Salvini è quella di abolire l’IMU sui negozi sfitti, di modo da non gravare su quegli imprenditori costretti ad “abbassare la saracinesca”. Ad oggi sono esenti dal pagamento dell’Imu soltanto le abitazioni principali e in specifici casi è possibile beneficiare di agevolazioni e riduzioni dell’imposta.
Parallelamente, si punta all’estensione della cedolare secca anche agli affitti commerciali, proposta di cui si era già parlato in sede di discussione della Legge di Bilancio 2018.
L’idea sarebbe quella di estendere anche gli affitti di negozi e uffici la possibilità, per il proprietario, di beneficiare di una tassazione agevolata del reddito conseguito, con l’applicazione di un’aliquota del 10% o del 21%; a chiedere l’introduzione della cedolare secca commerciale era stata, prima tra tutte, Confedilizia.
Ora la misura potrebbe rientrare tra quelle che formeranno la complessa riforma fiscale di Lega e Movimento 5 Stelle e che, dalla flat tax in poi, promette di ridurre il peso del fisco sulle tasche dei contribuenti italiani senza chiarire, tuttavia, quali saranno le reali coperture.
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