Esplodono i contagi in Italia. Il rischio è che la variante Omicron blocchi il paese, sguarnendo i servizi pubblici essenziali. L’appello: «Lockdown per i non vaccinati».
In Italia il virus continua a correre, spinto dalla variante Omicron e dal moltiplicarsi dei contagi avvenuti nei giorni di festa. Nel bollettino di ieri, 27 dicembre, i nuovi casi di Covid individuati nelle 24 ore precedenti sono stati 30.810. Le vittime, secondo i dati del ministero della Salute, sono state 142. A Natale il record negativo da inizio pandemia, quasi 55 mila nuovi positivi in un giorno.
Non è tutto. Crescono anche i ricoveri. Sono 1.126 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 37 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 100. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 9.723, 503 in più rispetto al giorno precedente. È in questo contesto che arriva l’appello dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac): «Lockdown per i non vaccinati». Entriamo nel dettaglio.
Lockdown per i non vaccinati, l’appello degli anestesisti
La variante Omicron continua a spingere i contagi e sono tanti gli italiani attualmente in quarantena in seguito a un contatto con un positivo. Con il Capodanno alle porte si rischia dunque che la nuova variante blocchi il paese, sguarnendo i servizi pubblici essenziali. Per questa ragione, il governo ha chiesto al Comitato tecnico scientifico di rivedere le regole in favore di chi ha fatto la terza dose.
Ancora non è stato deciso di quanto verrebbe ridotto l’isolamento. Tra le ipotesi, quella che venga azzerato per chi ha le tre dosi e che venga ridotto a 4-5 giorni per chi ha completato il ciclo vaccinale primario. Insomma, una mini quarantena. Domani, 29 dicembre, il verdetto del Cts.
Ma non tutti sarebbero d’accordo con la proposta del governo. In un’intervista all’Adnkronos, il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo, ha affermato che rispetto alla mini quarantena sarebbe molto più efficace introdurre un lockdown per i non vaccinati.
«Sotto il profilo sanitario, l’abbiamo visto in Germania - spiega Vergallo - è più efficace un lockdown per i non vaccinati che andare a ridurre la quarantena per i contatti di un positivo. Ma sono scelte che deve fare la politica, tenendo conto anche di un equilibrio con le attività economiche e sociali del paese».
Poi, il presidente Vergallo lancia l’allarme terapie intensive: «Abbiamo ancora 3-4 settimane prima che le terapie intensive arrivino a riempirsi. È il tempo che passa tra un contagio, la progressione della malattia severa, il ricovero e poi la terapia intensiva. A metà gennaio potremmo avere i posti letto di rianimazione Covid totalmente occupati».
E continua: «Tutto questo potrebbe essere ancor più diluito nel tempo se le ultime strette sulle misure prese dal governo avranno degli effetti. Ma attenzione, ci sono poi alcune regioni che hanno dati peggiori e già oggi sono in sofferenza».
L’identikit dei pazienti in terapia intensiva
Chi sono i pazienti che sviluppano più frequentemente la malattia severa? La risposta di Vergallo: «Abbiamo il 75-80% dei pazienti che è non vaccinato. C’è uno zoccolo duro che manifesta incrollabili certezze anche davanti al rischio di non uscire dalla terapia intensiva, poi c’è anche chi alla fine capisce che ha sbagliato a non vaccinarsi».
Non è tutto. Il presidente degli anestesisti lancia l’allarme anche per i pazienti non Covid: «Non dimentichiamo che quanto più l’ospedale soffre per la pressione dei pazienti Covid, tanto più subisce un contraccolpo la capacità di erogare l’assistenza e le cure ai pazienti non Covid».
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