Nelle valutazioni sul futuro si tende troppo spesso a sopravvalutare la propria capacità di stimare quello che succederà.
«Dopo che le cose sono successe, tutti sono capaci a prevederle!»
Si tratta di un rituale psicologico a cui, spesso, ci siamo sottoposti un po’ tutti e che è ancestrale, antropologico. Anche Cicerone diceva: «I troiani sono sapienti sempre in ritardo».
Nel campo della finanza, però, il «senno di poi» si traduce nella credenza, necessaria per fare previsioni, che, voltandoci a esaminare il passato, si possano scorgere nei fatti, cosi come si sono succeduti, tendenze presentate come espressione di andamenti sistematici.
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