Il CEO del Gruppo Renault, Luca De Meo, ha recentemente spiegato la posizione dell’azienda riguardo il raggiungimento della neutralità delle emissioni imposto dall’Unione Europea
Luca De Meo è un manager di successo, un profondo conoscitore dell’automotive e del suo mercato. Nell’era della transizione ecologica, dove tutti i grandi marchi automobilistici sono chiamati a fare un enorme sforzo per convertire l’intera produzione endotermica verso le zero emissioni, c’è chi realmente, nonostante il suo cammino verso la neutralità dei CO2, esprime un pensiero, completamente condivisibile.
Luca De Meo è intervenuto al riguardo, dichiarando come le manovre messe in campo per favorire rapidamente il raggiungimento della neutralità carbonica, nascano da un errore alla base.
Il non tenere conto di tutte le emissioni della vettura ma di calcolare unicamente quelle che fuoriescono dai terminali di scarico, secondo il CEO del Gruppo Renault, sarebbe un grossolano errore.
Per produrre le batterie elettriche ma anche ogni singolo componente che da vita a un’auto elettrica, l’Unione Europea si è mai chiesta come si arrivi a tutto ciò, quale fonte energetica utilizzano i fornitori delle case automobilistiche?
Per alimentare una colonnina elettrica ma anche per ricaricare le batterie elettriche dei veicoli con alimentazione EV, le fonti energetiche utilizzate per l’approvvigionamento dell’energia passano attraverso l’utilizzo di centrali alimentate con combustibili fossili.
Secondo Luca De Meo sarebbe più ragionevole puntare su vetture con alimentazione ibrida.
Obiettivo ridurre le emissioni, le attuali auto ibride e ibride plug-in consentono una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 75%. Per De Meo bisogna ragionare sulle fonti energetiche e sulle tecnologie da utilizzare in Europa per arrivare a fornire soluzioni alternative a quelle oramai in uso, la sfida digitale con Cina e Stati Uniti non ha senso, il gap è enorme, il vecchio continente dunque, dovrebbe puntare a realizzare nuove tecnologie green, per arrivare a una posizione da leadership.
Anche la sfida sui semiconduttori per De Meo non ha senso, realizzare fabbriche in Europa per la produzione di chip e microchip non ha motivo di esistere, il terreno da recuperare con altre forze in campo, vedi USA e Cina, è troppo.
Luca De Meo: “Gli EV non una sfida ma una opportunità da cogliere”
Creare nuove catene di valore, dar vita a nuove tecnologie in grado di supportare la conversione energetica, soluzioni che potrebbero creare nuovi posti di lavoro, oltre 500.000 in più, fronte di una perdita attuale di circa 50.000 / 75.000 unità.
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Così come i cinesi hanno puntato sui motori elettrici, non sfidando la supremazia delle aziende europee nel campo delle alimentazioni endotermiche, così l’Europa potrebbe giocare la sua partita, entrando in settore inesplorati e portandosi avanti con l’esperienza e il know how tecnologico.
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