Lottare per i diritti delle persone, contro le discriminazioni, promuovere l’economia circolare, proteggere la biodiversità sono i principali impegni ESG del gruppo luxury
La sostenibilità, si sa, è sempre più importante. Molte aziende negli ultimi anni hanno radicalmente cambiato il loro modo di comportarsi a livello ambientale, sociale e aziendale al fine di vedere i loro punteggi ESG migliorare. Altre invece, hanno fatto della sostenibilità un loro grande motivo di vanto, il che le ha anche aiutate ad attrarre l’attenzione degli investitori.
È questo il caso di LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE, una holding da molti semplicemente conosciuta come LVMH, di proprietà del gruppo Arnault, e con al suo interno più di 70 brand appartenenti a più settori.
Non soltanto, tra tutti i vari brand, la società ha più di 5.000 negozi in tutto il mondo, e, solo in Francia, 110 siti di produzione. A fine 2021, la società contava circa 175.000 dipendenti provenienti da 179 Paesi, dimostrando una grande attenzione nei confronti della diversità.
Avendo al suo interno brand del calibro di Tiffany, Louis Vuitton, Christian Dior, Bulgari, Givenchy, Fendi e molti altri, la holding è anche chiamata dai suoi stakeholder più attenti, ad avere un atteggiamento corretto e rispettoso di queste tematiche ormai considerate imprescindibili.
È proprio per portare all’attenzione degli stakeholder che la società ha deciso di redigere un report di sostenibilità. Grazie a questo infatti, è molto più semplice comunicare con gli interessati i traguardi raggiunti in ambito ESG che, trattandosi di una delle società più grandi al mondo, sono comprensibilmente molti.
Sebbene l’ultimo report sia stato pubblicato nel 2021, sarebbe totalmente errato pensare che l’impegno della società sia appena iniziato; infatti, il primo rapporto sull’ambiente di LVMH è stato pubblicato venti anni fa, nel 2001.
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Il vero lusso è la salvaguardia dell’ecosistema
Uno dei principali obiettivi della società è quello di promuovere l’economia circolare, non soltanto attraverso la diffusione di best practice, ma anche in maniera pratica. Nell’ambito del progetto LIFE360, la società si è posta l’obiettivo di dimezzare le proprie emissioni scope uno e due entro il 2026, Nel 2021, ad esempio, LVMH ha utilizzato il 41% dei suoi scarti riciclati per realizzare confezioni di plastica e vetro per i prodotti, riducendo del 6% l’uso di plastica vergine.
Nell’ambito della salvaguardia dell’ecosistema, la società ha preservato o risanato 657.000 ettari di terreno appartenente alla flora e alla fauna; l’obiettivo della società è quello di raggiungere i 5 milioni di terreno risanato entro il 2030. Oltre a questo, la società ha aumentato ulteriormente l’uso delle energie rinnovabili, arrivando al 39% e portando la percentuale di negozi illuminati interamente con luci LED al 56%.
Al fine di rendere più efficiente il proprio lavoro, LVMH ha collaborato con l’Unesco nel contesto del IUCN World Conservation Congress che si è tenuto a settembre 2021, in questo contesto le due realtà hanno condiviso la loro visione con l’obiettivo di proteggere e promuovere la biodiversità.
Nel 2021, il Carbon Fund di LVMH ha sostenuto 60 progetti, e quindi ha contribuito a evitare oltre 2.600 tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Con il contributo di tutte le Maison, la società finanzia progetti per ridurre il consumo di energia e generare energia rinnovabile.
Il Gruppo ha inoltre intensificato inoltre il suo impegno per promuovere il trasporto sostenibile, dando la priorità all’approvvigionamento locale, ottimizzando le catene di approvvigionamento, optando per la ferrovia o il mare quando possibile.
Un esempio pratico in questo ambito è rappresentato da Hennessy che è riuscita ad aumentare la percentuale di soluzioni di trasporto sostenibili al 90% nel 2021, principalmente passando al trasporto marittimo.
Unicità e tutela della diversità al centro del progetto sociale
La responsabilità sociale per LVMH ha un ruolo molto importante: questa viene principalmente declinata nelle assunzioni di nuovo personale per combattere la disoccupazione e per dare fiducia ai giovani.
Questo è ampiamente confermato dai dati: nel corso del 2021 l’azienda ha assunto 45.000 nuovi dipendenti, il 9% in più rispetto al 2020, con la volontà di assumere altri 25.000 professionisti sotto i 30 anni entro la fine del 2022.
Nel 2019, inoltre, LVMH ha rafforzato la sua cultura aziendale inclusiva firmando gli standard di condotta delle Nazioni Unite per affrontare la discriminazione negli affari contro le persone LGBT+.
Sulla scia di questo, nel giugno 2021, LVMH ha organizzato il secondo edizione di “Voices of Inclusion” per festeggiare il Pride Month: un’opportunità per dipendenti, presidenti delle Maison e rinomati artisti per esprimere il loro sostegno all’unicità in tutte le sue forme.
Integrazione delle minoranze e monitoraggio dei processi di selezione
In LVMH l’etica professionale e la lotta contro le discriminazioni di genere sono prese molto seriamente: sin dal 2008, la società lavora con un’azienda terza per monitorare i propri processi di selezione. La società infatti fornisce un training obbligatorio a tutto il personale che si occupa delle assunzioni al fine di prevenire casi di discriminazione nel corso del processo.
Nell’ambito della parità di genere, l’azienda al momento ha il 65% del personale manageriale donna, e punta a raggiungere la parità di genere a livello globale entro il 2025. Non solo, entro il medesimo anno la società ha dichiarato di voler raggiungere il 2% di persone disabili all’interno della propria forza lavoro, attualmente la percentuale si attesta all’1,2%, soltanto nel 2021 ne sono state assunte 515.
Infine, soltanto nel 2021, la società ha investito 112,3 milioni di dollari per migliorare in vari modi le condizioni lavorative del personale di LVMH in tutto il mondo.
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