Delle intercettazioni eseguite durante un’indagine per mafia hanno fatto emergere l’esistenza di uno statuto di Cosa nostra: cos’è, chi l’ha scritto e a cosa serve?
Uno statuto, un codice scritto di Cosa nostra contenente regole, sanzioni e modalità d’ingresso. Anche la mafia palermitana avrebbe la sua costituzione, secondo quanto ricostruito durante le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del capoluogo siciliano.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di sette persone con le accuse di associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Tra i boss intercettati nel corso delle indagini, uno ha pronunciato una frase che ha destato l’attenzione degli investigatori: “C’è lo statuto scritto, che hanno scritto i padri costituenti”.
Una frase che fa emergere come esista uno statuto, una sorta di libro contenente le regole da rispettare per tutti gli affiliati a Cosa nostra. Per i magistrati si tratta di un’informazione molto importante, che certifica come ci siano delle regole ferree da rispettare. Ma cos’è, quindi, lo statuto di Cosa nostra e chi l’ha scritto?
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Come è stato scoperto lo statuto di Cosa nostra
Le indagini hanno portato, tramite servizi di pedinamento e intercettazioni per documentare alcune riunioni di famiglia, ad alcuni arresti della famiglia di Rocca Mezzomonreale, colpendo il mandamento di Pagliarelli. Proprio durante queste riunioni è emersa la notizia dell’esistenza di uno statuto scritto.
Le indagini sono terminate con un blitz in una casa di campagna in provincia di Caltanissetta per una controversia tra due uomini d’onore. Alla fine sono state comminate sette misure cautelari, emesse dal gip di Palermo.
Mafia, cos’è lo statuto di Cosa Nostra
Lo statuto di Cosa nostra, secondo quanto appreso durante le indagini, potrebbe essere una sorta di costituzione contenente i principi fondanti della mafia. Nelle intercettazioni si fa più volte riferimento a un codice mafioso scritto, secondo gli investigatori.
Si fa riferimento anche ai padri costituenti, lasciando intendere che le regole sono vecchie. Ma, a quanto pare, vengono ancora osservate dagli affiliati. Nelle intercettazioni gli indagati facevano richiami al rispetto dei principi mafiosi, definendoli come se fossero storici e scritti in uno statuto. E anche oggi questi principi sembrano quelli fondanti di Cosa nostra.
Il codice, secondo quanto riportato, sarebbe quindi in possesso delle cosche da decenni e ancora è fondamentale per regolamentare la vita di Cosa nostra nel palermitano.
Statuto di Cosa nostra, chi l’ha scritto e quando
Nelle intercettazioni si parla di padri costituenti di Cosa nostra, il che fa capire che questo codice risalga a tempi per nulla vicini nel tempo. Inoltre si fa riferimento all’adesione al codice mafioso, dando un’idea che a scriverlo siano stati i primi boss, ormai decenni fa.
Dello statuto di Cosa nostra si era parlato anche nel 2007, quando in un covo era stato ritrovato un appunto, una sorta di statuto: non solo un foglio, ma informazioni più dettagliate e approfondite. In quel testo erano contenuti gli organigrammi, ma anche le competenze degli affiliati, i rituali d’ingresso e persino le sanzioni previste in caso di violazione delle regole. Altra dimostrazione che una sorta di statuto esiste già da tanti anni.
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