Mai pubblicare sui social le foto di biglietti e prenotazioni di viaggi, ecco cosa può succedere

Ilena D’Errico

14 Giugno 2024 - 20:41

Non dovreste mai pubblicare sui social le foto di biglietti e prenotazioni di viaggi, perché vi esponete a gravi conseguenze. Ecco cosa può succedere.

Mai pubblicare sui social le foto di biglietti e prenotazioni di viaggi, ecco cosa può succedere

Bisogna stare molto attenti a non diffondere i propri dati personali. Lo sanno quasi tutti e in molti di questi sono convinti di adottare già tutte le precauzioni possibili per difendere la propria privacy, eppure non è così. Non si dovrebbero mai pubblicare sui social le foto di biglietti e prenotazioni di viaggi, ma questa azione pericolosa continua a essere sottovalutata, portando conseguenze disastrose a viaggiatori e famiglie.

Truffe e furti di identità sono soltanto alcuni degli inconvenienti a cui va incontro chi vuole informare i follower dell’imminente partenza e sceglie di farlo con un’innocua foto alla prenotazione che indica la destinazione. Certo, la tentazione di condividere con gli altri il nuovo viaggo in programma è comprensibile, ma bisogna imparare a farlo in modo sicuro. Ecco cosa può succedere.

Cosa può succedere a chi condivide le foto di biglietti e prenotazioni

Come già anticipato, di rischi correlati alla pubblicazione di biglietti e prenotazioni ve ne sono moltissimi, ma probabilmente la maggior parte delle persone crede siano remoti. Non si considera che anche una persona del tutto comune, non celebre e con finanze del tutto ordinarie, rischia di finire nel mirino di truffatori e ladri di identità. Anzi, è proprio approfittando dell’incoscienza dei cittadini comuni, convinti di non avere le condizioni per essere appetibili, che alcuni soggetti si accaparrano delle fortune a danno degli altri.

Di storie concrete ve ne sono molte, con un unico denominatore comune: l’incredulità delle conseguenze per un gesto tanto diffuso e banale. Vale la pena citare una vicenda molto recente che riguarda una famiglia del Kentucky, che è stata diffusa proprio dalla mamma, con l’intento di denunciare l’accaduto e mettere in guardia il web.

La famiglia ha pianificato una vacanza per un anno intero, prenotando poi una crociera dal valore di 15.000 dollari, di cui la maggior parte per la stanza sulla nave e circa 2.000 dollari per servizi ulteriori, come delle escursioni. Felice di questo viaggio in programma con il marito e i figli la donna ha condiviso una foto della prenotazione su Facebook, senza notare nell’immediato alcuna stranezza.

Soltanto a un passo dalla partenza, 48 ore prima, ha appreso che la sua prenotazione è stata cancellata. In sintesi, qualcuno ha utilizzato le informazioni sulla prenotazione per modificare il viaggio e cancellarlo, presumibilmente per ottenere indebitamente i soldi del rimborso. La famiglia ha ricevuto assistenza dalla compagnia, che avrebbe offerto una sorta di risarcimento pari a 10.000 euro, ma non ne sarebbe rimasta soddisfatta. La compagnia ha poi ricordato, senza riferirsi espressamente a questo caso, che non bisogna diffondere i dati sulle prenotazioni.

Una sorte purtroppo condivisa da tanti viaggiatori imprudenti, che hanno dovuto sopportare anche delle spese non indifferenti, oltre ai disagi. Per comprendere meglio la portata di questo rischio, però, è utile ricordare anche un caso davvero celebre (e unico nel suo genere). Torniamo indietro al 2020, quando è stato l’ex ministro australiano Tony Abbott a condividere sui social un biglietto aereo.

Un hacker ha rapidamente scoperto i suoi dati privati, compreso il numero di telefono e di passaporto. Tutto è finito bene, perché l’hacker aveva nobili intenzioni: segnalare all’interessato e alle autorità il pericolo di questi comportamenti.

Bisogna fare attenzione in particolar modo ai codici QR e alfanumerici che identificano la prenotazione, poiché spesso rimandano ai propri dati personali, oltre a quelli già visibili dal biglietto, carta d’imbarco o prenotazione. Ci si espone così ai furti di identità e alle truffe, che possono concretizzarsi in diversi modi. Ad esempio, c’è chi finge un contatto dalla compagnia di viaggio per ottenere informazioni sui mezzi di pagamento.

La pratica di modificare il viaggio o annullarlo è anche molto comune, come ci ha ricordato la famiglia statunitense, ma le violazioni possono essere molto varie. Non dimentichiamo anche dei mezzi più “tradizionali” come i furti in appartamento, di certo semplificati se si condividono sui social gli orari e le date dei propri spostamenti.

Insomma, ci vuole massima cautela. Se proprio non si può evitare di condividere il prossimo viaggio è possibile nascondere i dati personali. Non è sufficiente colorare l’immagine dalle applicazioni di condivisione, perché la maschera può facilmente essere rimossa, piuttosto è meglio affidarsi a strumenti concreti e a portata di mano. Questo è proprio il motivo per cui si trovano sul web foto di biglietti aerei inseriti in un libro o nel passaporto, creando peraltro un effetto estetico molto gradevole. Di pari passo, attenzione anche a non smarrire prenotazioni e biglietti stampati e a smaltirli adeguatamente.

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