In Italia continua l’impennata di contagi. Il prof. Andrea Crisanti commenta: «Le mascherine al chiuso non proteggono da Omicron. Ecco cosa fare».
In Italia i casi di Covid-19 continuano a correre. Nel bollettino del ministero della Salute di ieri, lunedì 4 aprile, i nuovi positivi nelle 24 ore (complice il week end) sono stati 30.630. Le vittime salgono a 125. Le varianti Omicron e Omicron 2 fanno impennare i contagi, proprio nel momento in cui sta scattando la road map delle riaperture.
Secondo l’ultimo decreto firmato dal governo Draghi, dal 1° maggio potremmo dire addio anche alle mascherine al chiuso. Ma forse non sarà così. È in atto infatti una discussione tra gli esperti sull’utilità o meno delle mascherine al chiuso contro la variante sudafricana e le sue «sorelle». Oggi, Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia all’Università di Padova ha affermato: «La mascherina non protegge da Omicron». Entriamo nel dettaglio.
«La mascherina al chiuso non protegge da Omicron», la posizione di Crisanti
In vista di una possibile abolizione delle mascherine al chiuso, in un’intervista al Corriere del Veneto, il prof. Andrea Crisanti ha affermato: «L’equilibrio della pandemia è ancora molto instabile, perché la protezione del vaccino non è duratura. Si paga il prezzo di 150 decessi al giorno in Italia, il Sars-Cov2 è la maggiore causa di morte e ha un costo sociale elevato. Il che ci porta indietro di qualche secolo, quando le malattie infettive erano appunto la prima causa di morte. Quanto ai contagi ormai si sono stabilizzati a circa 70 mila al giorno a livello nazionale. Numeri importanti, che l’uso della mascherina non è più in grado di contenere se non in una percentuale tra il 15% e il 20%, perché la variante Omicron ha un indice di trasmissibilità tra 12 e 15 e poi non tutti usano questa protezione al chiuso, alcuni la portano male e altri non sempre. Le misure di contenimento servono a poco, bisogna cambiare politica e proteggere i fragili».
Insomma, per Crisanti la mascherina non sarebbe sufficiente per contenere il contagio da Omicron e Omicron 2. Secondo il direttore di Microbiologia dell’Università di Padova, per fronteggiare Omicron occorre difendere le persone più fragili.
Il 20 aprile il ministero della Salute deciderà se confermare l’abolizione dell’obbligo di mascherina al chiuso che - secondo l’ultimo decreto Covid dovrebbe scattare dal 1° maggio - o se prorogarlo.
Mascherine al chiuso? La dichiarazione di Viola
Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, è di un’opinione opposta rispetto a quella di Crisanti: «Sono contraria, al momento, alla rimozione delle mascherine nei luoghi chiusi, perché ad oggi è l’unica difesa che noi ancora possiamo utilizzare. Visto che la quarta dose del vaccino al momento non sarà per tutti, come è giusto che sia, ma eventualmente sarà dedicata soltanto alle persone più fragili. Per tutti gli altri è importante proteggersi attraverso l’uso della mascherina».
© RIPRODUZIONE RISERVATA