Lavoratori e studenti fuori sede possono avere il medico di famiglia se non sono residenti? Sì, se lontani da casa per oltre 3 mesi. Spieghiamo come.
Come avere il medico di famiglia in un Comune diverso da quello di residenza è la domanda che si pongono molti studenti e lavoratori fuori sede. Può capitare, infatti, di aver bisogno del medico e di non poter tornare nella città di origine.
Il Servizio sanitario italiano ammette la possibilità di avere un altro medico di famiglia provvisorio a chi permane in un certo luogo per almeno 3 mesi. Ci sono, però, una serie di adempimenti burocratici da fare e dei documenti da presentare alla ASL.
In questa guida spiegheremo passo dopo passo come fare, come scegliere il medico e a chi rivolgersi.
MEDICO DI FAMIGLIA PER NON RESIDENTI: ECCO COSA FARE
Chi può chiedere il medico di famiglia in un Comune diverso
Non tutti possono avere un medico di base diverso da quello scelto nel luogo in cui hanno la residenza. La legge ammette questa possibilità soltanto per:
- lavoratori fuori sede (ed eventuali partner o figli);
- studenti e stagisti fuori sede (assieme alle loro famiglie, se si sono trasferite con loro);
- coloro che sono costretti a trasferirsi per motivi di salute in un altro Comune, ad esempio per sottoporsi a cure mediche non disponibili nel luogo di provenienza.
Quando/in quali casi si può fare richiesta
I motivi alla base di un trasferimento in un’altra città possono essere infiniti, ma non tutti permettono di richiedere un nuovo medico di famiglia.
Ecco in quali casi è possibile avere un medico di base fuori dalla propria città:
- studio;
- lavoro;
- salute.
Esiste poi un requisito temporale da rispettare: chi richiede il medico di famiglia deve permanere nel nuovo Comune per un periodo compreso tra tre mesi e un anno. Scaduto l’anno, se è ancora necessario avere il medico di famiglia nella medesima città, bisogna proporre una nuova richiesta e presentare (di nuovo) i documenti che andremo a vedere più avanti.
Chi non può avere il medico di famiglia provvisorio
Non può chiedere l’assegnazione di un nuovo medico di famiglia chi si trasferisce in un Comune diverso per un periodo inferiore a tre mesi. In tal caso l’assistenza medica è comunque garantita dagli ospedali pubblici e dal servizio della Guardia Medica turistica.
In alternativa, ci si può rivolgere ad un medico o pediatra di libera scelta operante sul territorio pagando la visita ambulatoriale o al domicilio. Si può richiedere il rimborso della spesa effettuata presentando la ricevuta di pagamento alla ASL del Comune di residenza.
Come fare richiesta e documenti necessari
Abbiamo visto che si può richiedere il medico di base provvisorio per diversi motivi, e ognuno di essi va provato con una specifica documentazione.
Per prima cosa bisogna recarsi presso la ASL del Comune di residenza e chiedere la cancellazione temporanea presso il medico di famiglia.
Il secondo step è recarsi in una delle ASL del Comune dove ci si è trasferiti e chiedere l’assegnazione di un medico di famiglia provvisorio. I documenti da presentare sono i seguenti:
- documento di riconoscimento in corso di validità;
- tessera sanitaria (se l’hai smarrita ti spieghiamo come fare);
- documento di cancellazione del medico di base rilasciato dalla ASL del Comune di residenza.
Poi occorre giustificare la richiesta. In tal caso la documentazione da presentare cambia in base al motivo del trasferimento:
- per lavoro, il cittadino deve presentare - ad esempio - la copia del contratto di lavoro/tirocinio/apprendistato o qualsiasi altra documentazione che provi la necessità e la durata del trasferimento;
- per motivi di salute, il richiedente deve presentare la certificazione medica dalla quale risultano le cure mediche e la necessità del trasferimento superiore a tre mesi;
- per studio (esempio tipico sono gli studenti universitari fuori sede), bisogna provare l’iscrizione alla scuola/università/corso di formazione/master o altro.
Come scegliere il medico di famiglia
La scelta del medico di famiglia provvisorio è libera. Si può scegliere tra uno dei medici presenti negli elenchi disponibili presso le ASL. Alcuni distretti hanno informatizzato gli elenchi ed è possibile visualizzarli sul proprio computer.
La scelta non è definitiva e si può cambiare in ogni momento facendone apposita richiesta.
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