Mercati verso una chiusura mensile interessante

David Pascucci

31/10/2022

La chiusura mensile dei mercati preannuncia un periodo molto movimentato e interessante.

Mercati verso una chiusura mensile interessante

La Bce ha aumentato i tassi di interesse mentre il 2 novembre sarà il turno della Fed, che probabilmente aumenterà anch’essa i tassi di 75 punti base, portando quelli di riferimento tra il 3,75%-4%. In pratica, le banche centrali aumentano i tassi di interesse, diminuendo il proprio spazio di intervento nel lungo periodo, mentre l’inflazione dovrebbe iniziare a scendere a breve per un sentiero di lunga durata.

Su base mensile si stanno formando delle chiusure interessanti, soprattutto sui mercati azionari che sembrano aver iniziato un movimento rialzista, che potrebbe portare a delle salite da qui fino a inizio 2023. In questo contesto, abbiamo anche delle situazioni interessanti anche sul Forex e sulle materie prime, che denotano un cambiamento radicale rispetto alla dinamica vista negli ultimi 10 mesi di negoziazione.

Il punto sul mercato azionario

Osservando le dinamiche su base mensile, i mercati azionari stanno rialzando la testa dopo i minimi tecnici che hanno fatto da target al movimento ribassista di lungo periodo formatosi a fine 2021. I mercati europei sembrano essere nettamene più tonici rispetto ai mercati americani, con chiusure mensili che riassorbono i minimi e le chiusure dei mesi precedenti.

Ad esempio il Dax sta quotando al di sopra dei minimi visti fino a giugno e si sta riportando ai livelli minimi di maggio, stessa cosa potremmo dire dell’italiano Ftse Mib. Nasdaq e S&P500 sembrano essere ancora un po’ depressi sui minimi, in quanto la dinamica attuale mensile non ha neanche aggredito i livelli di apertura del mese di settembre, denotando una certa debolezza del movimento attuale.

Attenzione però, le dinamiche del mercato americano e quello europeo sono state altamente influenzate dall’andamento del cambio EurUsd, che ha visto un forte apprezzamento del dollaro americano nei confronti di tutte le majors, euro compreso. Di base però i mercati azionari sembrano sulla via della ripresa, una ripresa che potrebbe portare le quotazioni a risalire fino all’inizio del 2023, periodo in cui potremmo vedere le prime ripercussioni dei tassi di interesse sull’economia e di conseguenza sulle quotazioni dei titoli nel lungo periodo. Ricordiamo in merito che la view di lungo periodo, da qui al prossimo anno, è una view tendenzialmente ribassista soprattutto per via della recessione che incombe su tutto il sistema economico occidentale.

Dax timeframe mensile Dax timeframe mensile Forte ripresa su base mensile del Dax che riassorbe i minimi dei mesi precedenti

Il punto sul Forex

Sul mercato valutario troviamo situazioni di “stallo”, ossia situazioni in cui abbiamo già preventivato un periodo in cui ci si aspetta una certa lateralità sui minimi prima di vedere una vera e propria inversione di tendenza di lungo periodo contro il dollaro americano.

A fare da “spia” su questo mercato è proprio la sterlina che, dopo una forte ondata di vendite seguita poi da un flash crash, ha visto la formazione di un pattern molto interessante su base mensile. In pratica si è ricreata una situazione in cui già in precedenza abbiamo visto una ripresa dei corsi dei prezzi al rialzo, così come dopo la Brexit e dopo la pandemia. Serviranno alcune settimane prima di vedere una vera e propria inversione dei prezzi, inversione che potrebbe influenzare allo stesso modo il cambio EurUsd.

Il cambio, trovandosi su dei minimi insostenibili anche per la Bce, potrebbe finalmente riprendersi e tentare quell’allungo al rialzo che da parecchio tempo si aspetta sui mercatio dopo la dimostrazione di strapotere da parte del dollaro americano.

Il punto sulle materie prime

Per quanto riguarda la materie prime, la nostra concentrazione va principalmente sull’oro di cui abbiamo parlato proprio di recente. A parte il pattern che si è formato e che si sta formando su base mensile, un pattern di prezzo anomalo che segnalerebbe una certa probabilità di inversione, l’oro potrebbe tentare di salire proprio già nel mese di novembre.

Ben 7 mesi consecutivi di discesa all’interno di un range ristretto potrebbero essere indice del fatto che sull’oro le vendite sono persistenti, ma non riescono a spingere i prezzi ulteriormente al ribasso. Vista la dinamica attuale, non si esclude che nel mese di novembre, prima di una salita, ci possa essere uno squeeze di mercato che potrebbe spingere le quotazioni al ribasso prima di ripartire.

Per quanto riguarda il petrolio potremmo vedere anche qui una ripresa, complice una dinamica mensile rialzista formatasi a ridosso di un livello importante (un supporto) in area 80$/barile. Per il momento, quindi, parliamo di un mercato delle materie prime tendenzialmente rialzista per i prossimi mesi, complice un mercato valutario che finalmente sta pensando seriamente di scaricare il dollaro e prendere in considerazione l’idea di prendere valute come euro e sterlina, un vero e proprio carry trade al contrario.

Oro timeframe Mensile Oro timeframe Mensile In giallo la ripetizione del pattern che potrebbe portare al rialzo

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