Mercato libero o servizio a tutele graduali? Ecco un confronto per capire cosa conviene fare per scongiurare un aumento in bolletta.
Per 4,5 milioni di famiglie è arrivato il momento di scegliere se passare al mercato libero come imposto dalla normativa oppure non effettuare alcuna operazione accettando così il passaggio al servizio a tutele graduali.
Per chi non passa al mercato libero, quindi, non ci sarà alcuna interruzione della fornitura: semplicemente si viene assegnati automaticamente a un nuovo fornitore (che varia in base alla zona di residenza) che applica una tariffa con le stesse condizioni delle offerte Placet previste nel mercato libero.
A tal proposito, visto l’avvicinarsi della scadenza dell’1 gennaio 2024 per quanto riguarda la fornitura del gas, è bene interrogarsi sui costi previsti nel mercato libero confrontandoli con quelli del servizio a tutele graduali, così da capire cosa conviene fare per pagare di meno.
Come più volte spiegato, il problema del servizio a tutele graduali è che il cliente non ha facoltà di scelta dovendosi accontentare della tariffa imposta, mentre nel mercato libero si hanno a disposizione decine di fornitori diversi e centinaia di promozioni possibili.
Ma tolto questo aspetto, siamo così sicuri che tra l’uno e l’altro sia davvero consigliato il mercato libero? Facciamo chiarezza confrontando i prezzi previsti a seconda dei casi.
Mercato libero o servizio a tutele graduali, cosa conviene?
Al momento, come spiegato da La Stampa, per il servizio a tutele graduali bisogna tener conto dei seguenti prezzi:
- 45,5089 centesimi per gli oneri di dispacciamento;
- 5,254 centesimi per la componente Alfa (per la copertura di ulteriori costi stabiliti da Arera);
- costo di commercializzazione e vendita annuo di 150 euro, quindi 12,50 euro al mese.
Quindi, considerando una spesa media per il gas di 1.400 metri cubi l’anno, va considerato un costo di poco superiore a 70 euro per le sole tre voci suddette.
Prendiamo invece un’offerta del mercato libero (fermo restando che ci sono centinaia di tariffe quindi è complicato analizzarle tutte). L’esempio fatto dal quotidiano prevede i seguenti costi:
- 45,5089 centesimi;
- 15 centesimi di spread
- costo di commercializzazione e vendita annuo di 180 euro, quindi 15 euro al mese.
Con lo stesso consumo, dunque, ne risulta un costo di 85 euro circa.
Servizio a tutele graduali più conveniente?
Per il momento, quindi, il servizio a tutele graduali sembra essere più conveniente, il che significa che potrebbe non servire effettuare il passaggio al mercato libero.
Tuttavia, non ce la sentiamo di affermarlo con certezza, proprio perché nel regime concorrenziale il cliente può scegliere tra centinaia di offerte e promozioni: quindi, potrebbe anche esserci una tariffa migliore rispetto a quella del servizio a tutele graduali. Basta trovarla.
Senza dimenticare che le offerte nel mercato libero sono soggette a continuo mutamento: con l’arrivo di circa 4 milioni di clienti, le compagnie potrebbero quindi abbassare i prezzi così da essere maggiormente competitivi.
A tal proposito, quando cercate un’offerta fate sempre attenzione alle tre voci sopra indicate, ossia al costo per la materia energia, allo spread (che varia a seconda della compagnia) e ai costi di commercializzazione e vendita. Solamente da un’analisi complementare di questi tre elementi potete rispondere alla domanda su qual è l’offerta migliore.
Ormai è tardi per evitare il passaggio al servizio a tutele graduali a gennaio 2024
Prima di concludere ci preme sottolineare che in ogni caso coloro che non hanno ancora effettuato il passaggio al mercato libero transiteranno, seppure per un periodo limitato, nel servizio a tutele graduali. Il cambio operatore va infatti effettuato entro il 10° giorno del mese precedente.
Il tempo per cambiare fornitura con decorrenza da gennaio 2024 è scaduto il 10 dicembre scorso: ciò significa che chi oggi è nel mercato tutelato a gennaio passerà automaticamente nel servizio a tutele graduali. Per passare al mercato libero a febbraio andrà quindi effettuato un cambio di fornitura entro la scadenza del 10 gennaio.
Ma ricordate, a differenza di quanto succedeva per il mercato tutelato, chi lascia il servizio a tutele graduali per passare al mercato libero non potrà più tornare indietro.
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