Le richieste del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, hanno trovato di fronte un muro: per l’Ue non ci sono i dubbi, Roma deve ratificare subito il Mes senza nulla in cambio.
Il governo ci riprova. Ma dall’Ue arriva un altro no. Anzi, Bruxelles e tutti i partner europei sembrano davvero spazientiti: l’Italia deve ratificare al più presto il Mes. Non ci sono più dubbi: il pressing comunitario si fa sempre più forte e ogni tentativo di mediazione provato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, viene rispedito al mittente.
Giorgetti ci ha riprovato anche a margine del G7 in Giappone: la speranza è di aprire una trattativa sulla ratifica della riforma per il meccanismo di stabilità Ue. Roma vorrebbe ottenere qualcosa in cambio della ratifica del Mes, per esempio la possibilità di scorporare alcune spese per gli investimenti dai parametri europei stabiliti dal nuovo Patto di stabilità.
La richiesta di Giorgetti viene però rispedita al mittente dal presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe. I margini di trattativa per l’Italia sembrano non esserci più: ormai è tardi e il Mes va ratificato subito. E da Bruxelles il pressing si farà sempre più insistente anche nei prossimi giorni.
Mes, le richieste di Giorgetti
Giorgetti ha ribadito che l’Italia ha intenzione di ratificare il Mes, ma punta a ottenere qualcosa in cambio. Il primo obiettivo, dichiarato, è quello di scorporare dalle regole di bilancio alcune spese per gli investimenti. Per ammorbidire la richiesta prova a parlare di una deroga temporanea, in cui far rientrare anche gli investimenti legati al Pnrr, soprattutto quelli per la transizione digitale e ambientale.
La mossa di Giorgetti è soprattutto politica e risponde a dinamiche interne: il governo di centrodestra non può ratificare la riforma del Mes dopo averla bloccata in ogni modo, anche con i voti parlamentari. Una volta al governo non si può cambiare completamente idea. O, almeno, non senza ottenere nulla in cambio.
L’Ue dice no all’Italia: il Mes va ratificato subito
La risposta del presidente dell’Eurogruppo è eloquente e arriva ancor prima di incontrare Giorgetti. Donohoe parla a RaiNews24 e dice chiaramente che non c’è possibilità di rivedere la riforma del Patto di stabilità. Il presidente dell’Eurogruppo ricorda che sul Mes erano d’accordo tutti i Paesi, Italia inclusa.
Il problema è che la mancata ratifica dell’Italia, unica rimasta nell’Eurozona, blocca la riforma e rende impossibile l’utilizzo del Mes per tutti i Paesi. Anzi, come dice Donohoe, per tutti i governi. Perché anche un altro governo in Italia potrebbe, in futuro, decidere di ricorrere al meccanismo di stabilità.
Mes, Ue in pressing sul governo Meloni
Il tentativo di Giorgetti, quindi, sembra naufragato. L’Italia, probabilmente, ci riproverà lunedì all’Eurogruppo, ma ogni sforzo sembra vano. Anzi, in quella sede i partner europei torneranno sicuramente in pressing su Roma: Giorgetti sarà costretto a dare una risposta. Ma, a questo punto, sembra chiaro che Bruxelles accetterà solo risposte affermative. Altro che trattativa sul Patto di stabilità…
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