Mes, ora Meloni è accerchiata: l’Ue pressa l’Italia, il governo costretto a cedere?

Stefano Rizzuti

25 Marzo 2023 - 09:37

Il vertice Ue evidenzia l’accerchiamento del governo Meloni sul Mes: l’Italia lo deve ratificare subito, secondo Bruxelles. Palazzo Chigi costretto a cedere?

Mes, ora Meloni è accerchiata: l’Ue pressa l’Italia, il governo costretto a cedere?

Giorgia Meloni non si arrende. La presidente del Consiglio è accerchiata a Bruxelles, al vertice Ue: tutti i partner comunitari chiedono all’Italia di ratificare la riforma del Mes. Lo fa espressamente l’Eurogruppo e lo fa la presidente della Bce Lagarde. Ma il governo italiano non cede. O almeno ci prova. La speranza di Meloni era di riuscire a rinviare la discussione, tanto che alla vigilia del Consiglio europeo sembrava questa l’unica buona notizia per Roma.

Invece le cose vanno diversamente. Bruxelles fa ripartire il pressing su Palazzo Chigi, chiedendo con insistenza la riforma del Meccanismo europeo di stabilità. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, chiede nuovamente di andare avanti sulla ratifica.

Meloni sembra voler resistere e rinviare ancora una volta la discussione sul tema in Italia, tanto più che nella maggioranza ancora non c’è una posizione comune, anche se il confronto in Parlamento dovrebbe partire presto. In Ue, intanto, la presidente del Consiglio chiede un ragionamento più ampio, in “un quadro complessivo” che tocchi anche la gestione delle crisi bancarie.

Mes, sale il pressing Ue su Meloni

Le turbolenze sui mercati finanziari preoccupano Bruxelles e parlare di banche al vertice Ue è inevitabile. I leader dei Paesi dell’Eurozona hanno chiesto un’accelerazione sull’unione bancaria. E anche sul Mes, chiedendo a Meloni di fare in fretta con la ratifica del Meccanismo.

L’Italia è l’ultimo tra i Paesi rimasto a non aver ratificato la riforma del fondo salva-Stati. Che, con le modifiche, diventerebbe anche un fondo salva-banche. La posizione comunitaria la spiega Donohoe: bisogna assicurare la possibilità di intervenire in caso di difficoltà bancarie senza chiedere ai contribuenti nazionali di pagare. E la ratifica dovrà arrivare entro il primo gennaio del 2024: i tempi sono stretti.

La risposta di Meloni all’Ue su Mes e unione bancaria

Per la presidente del Consiglio bisogna partire da altro, dall’unione bancaria in particolare: uno strumento più efficace del Mes, a suo giudizio. Per la presidente del Consiglio la materia del Mes “non va discussa a monte ma a valle”, facendo un ragionamento complessivo. In sostanza, questo il suo ragionamento, l’unione bancaria è il primo e secondo grado, il Mes è semplicemente una sorta di Cassazione.

Italia cede sul Mes in cambio di altro?

Una delle ipotesi è che Meloni ceda all’Ue sul Mes - in fondo si tratta solo di una ratifica, non di certo di aderire al meccanismo - in cambio di altro. Sicuramente le rate e le modifiche del Pnrr potrebbero essere una contropartita: rassicurare Bruxelles sul Mes per ottenere più flessibilità su altro.

Ma non solo sul Pnrr, perché le altre partite fondamentali in Ue per Meloni riguardano i fondi Ue, a partire da quello sovrano in risposta al piano americano per l’industria, e la riforma del Patto di stabilità. Alla fine la discussione in Parlamento si avvicina e Meloni sa che difficilmente potrà rinviare a lungo la ratifica: ragione per cui l’obiettivo può essere ottenere il più possibile dall’Ue su altro in cambio dell’ok di Roma al Meccanismo salva-Stati.

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