Mes senza Troika e condizioni? Ecco cosa dice davvero la lettera della Commissione UE

Marco Ciotola

07/05/2020

La lettera a firma Gentiloni-Dombrovskis inquadra una cosiddetta sorveglianza light sul Mes, ma cosa dice davvero? Ecco i punti cruciali

Mes senza Troika e condizioni? Ecco cosa dice davvero la lettera della Commissione UE

Nessun monitoraggio sulle spese del Mes da parte della Bce e nessun “aggiustamento da parte della commissione”, per quello che è stato già definito un Mes light.

Niente revisioni quindi? Nemmeno a posteriori e mai di Banca Centrale o Mes stesso? Stando alla lettera della Commissione - a firma di Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni e indirizzata al presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno - la questione a dire il vero non sembra così semplice.

Leggendo con attenzione la lettera non è affatto possibile escludere l’applicazione di misure restrittive da parte delle istituzioni europee, come meglio vedremo nel dettaglio di seguito.

Quello a cui punta, è smontare in primis le repliche e le ostilità più comuni al fondo salva-stati, escludendo una sorveglianza diretta con poteri di intervento sui Paesi che chiederanno gli aiuti.

Un monitoraggio quindi leggero, così come sta rimbalzando di testata in testata negli ultimi minuti. Vale però la pena analizzare nel dettaglio la lettera e capire cosa dice davvero, e quali sono i punti cruciali da mettere in evidenza.

Cosa dice davvero la lettera della Commissione UE

L’elemento su cui il duo Gentiloni-Dombrovskis ha voluto battere nella missiva indirizzata al presidente Centeno è un monitoraggio sulle spese del Mes che spetta esclusivamente alla Commissione, chiamando fuori ogni possibile intervento della Troika.

Eliminando l’ombra di una sorveglianza dall’alto, si è quindi puntato a sciogliere uno dei più ricorrenti dubbi che circondano il fondo salva-stati.

Ma questo specifico aspetto non è in realtà desumibile dal punto 7 del recente documento, che va sì a sospendere in un primo momento il temuto articolo 14 del Regolamento UE n. 472/2013, ovvero quello che fa riferimento alla “sorveglianza rafforzata su uno Stato membro” messa in campo da una lunga serie di organi europei, ma non ne esclude affatto la validità e la possibilità che venga esercitato.

Al punto 7 si parla di un monitoraggio che “avrà luogo successivamente”, andando per il momento a snellire una relazione annuale focalizzata in primis sulla crisi pandemica, ma resta comunque valido l’articolo 14 e la possibile applicazione di misure restrittive.

Di conseguenza, si può più parlare di una missiva che esclude solo momentaneamente delle condizioni, ma di fatto non vanifica in nessun modo la possibilità di interventi massicci delle istituzioni europee.

Una delle tre pagine che compongono la lettera del duo Gentiloni-Dombrovskis indirizzata al presidente Centeno, che al punto 7 sospende la “sorveglianza rafforzata su uno Stato membro” citata nel Regolamento UE n. 472/2013, ma non esclude interventi massicci in un secondo momento.

Dalla lettera emerge poi il venir meno anche di quelle «correzioni aggiuntive dei conti», nella scelta di mettere in primo piano la situazione di crisi economico-sanitaria in corso.

Cruciale in quest’ottica anche quanto specificato nel punto 2 della lettera odierna, quello che va in sostanza a sospendere l’articolo 3 del Regolamento UE n. 472/2013, ovvero quello che imporrebbe una “sorveglianza più rigorosa per prevenire che uno Stato membro che si trovi o rischi di trovarsi in gravi difficoltà sotto il profilo della stabilità finanziaria contagi il resto della zona euro e più in generale l’Unione”.

Congelato anche - al punto 5 della missiva - l’articolo 7 del Regolamento UE n. 472/2013, che decreta “l’opportunità di rafforzare decisamente la sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri soggetti a un programma di aggiustamento macroeconomico.”

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