Che tempo farà questo fine settimana nelle varie zone d’Italia? Il meteo per la Vigilia e il Natale: temperature alte e quasi nessuna precipitazione.
Per alcune zone del paese queste saranno le feste natalizie più calde degli ultimi 50 anni. La Vigilia e il Natale saranno in genere caratterizzate da temperature decisamente sopra la media storica, come preannunciato dal meteo per il fine settimana.
Natale 2022: caldo da record
L’anticiclone Africano continuerà infatti a rafforzarsi e secondo il parere dei meteorologi potrebbe durare fino alla fine dell’anno. Tra le zone più calde svettano senza dubbio la Sicilia e il centro Italia, che raggiungeranno rispettivamente massime di 25 gradi e 20 gradi.
Allo stesso tempo, anche le temperature in montagna supereranno decisamente la media, in quanto lo zero termico sarà raggiunto a ben 3.500 metri. In particolare, sulle Alpi e sugli Appennini si dovrebbe registrare un aumento di circa 12 gradi rispetto alla temperatura degli anni precedenti, raggiungendo così valori non troppo distanti da quelli estivi.
Non si tratterebbe, comunque, del primo Natale caratterizzato da alte temperature, ma il periodo natalizio del 2022 sembra in procinto di battere i record, anche tenendo conto dell’inverno 2009. Durante il periodo natalizio del 2009, infatti, buona parte del centro e del sud Italia è stata colpita da un insolito clima caldo. Nel dettaglio, il 25 dicembre 2009 si sono registrati i seguenti primati:
- 20 gradi a Roma.
- 24 gradi a Pescara.
Le temperature natalizie del 2009 sono state superate soltanto nel 1973, quando sono stati registrati:
- 25 gradi a Palermo.
- 23 gradi a Bologna.
Per quanto riguarda il nord Italia, invece, le temperature più atipiche si sono presentate nel 1977, quando Milano ha toccato nella giornata di Natale ben 17 gradi.
In ogni caso, è altamente probabile che questi record verranno superati questo fine settimana, considerando l’impatto dei vari cambiamenti climatici, oltre che del riscaldamento globale, il quale sembra aver rapidamente peggiorato le condizioni climatiche italiane.
Le previsioni per questo fine settimana
Nel corso del 25 dicembre anche la pressione atmosferica subirà pesanti aumenti su tutta la penisola e fino al Mediterraneo centrale. L’unica perturbazione prevista transiterà invece sui settori alpini dell’Europa centrale, anche se le precipitazioni si presenteranno soltanto nelle creste più settentrionali mentre la neve sarà riservata alle quote più elevate.
L’aumento delle temperature caratterizzerà perciò il fine settimana natalizio anche in buona parte d’Europa, ma l’Italia dovrà fare i conti anche con l’alta pressione sub-tropicale, la quale porterà nel complesso alla stabilità del meteo e al superamento delle temperature medie stagionali. Così come accade nella maggior parte dei casi, anche questa volta le temperature maggiori si registreranno nelle Isole. I festeggiamenti in Sicilia e Sardegna, perciò, dovranno svolgersi a una temperatura primaverile, in quanto i meteorologi si aspettano valori anche superiori ai 20 gradi.
Allo stesso tempo, la stabilità atmosferica garantita dall’anticiclone favorirà la presenza di nubi basse e nebbia nelle seguenti località:
- Pianura Padana.
- Liguria, con possibilità di deboli piogge.
- Alto Adriatico.
Anche nel golfo di Trieste è attesa qualche pioviggine, mentre le nebbie e le nubi sul versante tirrenico sono destinate ad attenuarsi proprio tra il giorno di Natale e il 26 dicembre.
Le conseguenze del caldo anomalo
Sembra quindi inevitabile l’idea di festeggiare la Vigilia e il Natale con qualche grado in più del previsto, e soprattutto rinunciando alla neve, che in altri anni ha contribuito a creare l’atmosfera natalizia con puntualità. Se il problema riguardo cene e pranzi in famiglia può essere facilmente risolto, peraltro abbassando il riscaldamento e risparmiando anche un po’, gli enormi danni ambientali restano preoccupanti.
Il paese sta affrontando un caldo di tale portata da riuscire potenzialmente a far ricominciare le fioriture, destinate comunque a perire, a causa del repentino abbassamento delle temperature in arrivo, con la perdita inevitabile dei raccolti. Il susseguirsi di siccità e maltempo ha già dimostrato le conseguenze distruttive nel corso di quest’anno, avendo provocato danni per almeno 6 miliardi di euro.
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