In quali città italiane si vive meglio? La classifica nell’anno del Covid-19
La qualità della vita nelle città italiane nell’anno del Covid-19. Quali sono le città italiane in cui si vive meglio, e in quali la qualità della vita è più scadente? La risposta, come ogni anno, la fornisce il report realizzato dall’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Italia Oggi e Cattolica Assicurazioni.
La ricerca prende in considerazione parametri come lavoro, tenore di vita, sicurezza, ambiente, istruzione, formazione, tempo libero e turismo per stilare una classifica - giunta alla 22esima edizione - delle migliori città italiane in cui vivere.
L’impatto del COVID-19 sulla qualità della vita
La classifica delle migliori città italiane in cui vivere non solo non è rimasta indenne dalla pandemia coronavirus, ma gli autori hanno cercato di fare un’istantanea della situazione nel 2020 anche inserendo nuovi parametri che hanno implementato alcuni dati Istat anche molto recenti, come il numero di decessi nei primi otto mesi dell’anno (a Bergamo +200%).
Le province più colpite, tutte settentrionali, sono quindi quelle scivolate maggiormente nella classifica 2020 rispetto a quella dell’anno precedente.
Bergamo, che l’anno scorso si trovava al 26esimo posto, adesso è 40esima, mentre Lodi perde 37 posizioni, Milano 16, Piacenza 41, Cremona 46.
Ma il pieno impatto del coronavirus, soprattutto quello sul reddito, verrà rilevato solo fra qualche anno, nota lo studio.
In quali città italiane si vive meglio
Quanto alle posizioni più in vista della classifica, si nota un’inversione, rispetto all’anno scorso, dei primi due posti, con Pordenone prima e Trento seconda. Entrano nella top ten Vicenza (che nel 2019 era 14esima) e Padova (11esima).
Il maggior balzo in avanti è quello di Ascoli Piceno, che passa dalla 37esima alla quinta posizione.
Qualità della vita scarsa al Sud
La qualità della vita, secondo il rapporto, è risultata buona o accettabile nella maggior parte delle province italiane (60 sulle 107 prese in esame).
Dove la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente è soprattutto al Sud: il 60,1% della popolazione meridionale vive al di sotto della soglia accettabile.
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