Emergono i dettagli sull’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti: il patto tra Giorgia Meloni ed Edi Rama ci costerà 653,5 milioni di euro.
Quanto ci costa l’accordo tra Italia e Albania per la gestione dei migranti voluto da Giorgia Meloni? Ora che il Viminale ha pubblicato il bando di gara per la gestione delle tre strutture che saranno realizzate sull’altra sponda dell’Adriatico, tutta questa operazione appare sempre più come un autentico spot pagato - dai cittadini - a caro prezzo.
A fare i conti in tasca al protocollo siglato da Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama è stata Milena Gabanelli all’interno del suo Dataroom sul Corriere della Sera; secondo i calcoli della giornalista in cinque anni l’accordo sui migranti con l’Albania ci costerà la bellezza di 653,5 milioni di euro.
Il tutto per ospitare nelle tre strutture un massimo di mille migranti contemporaneamente, mentre inizialmente Meloni aveva dichiarato che “ogni mese 3.000 entrano e 3.000 escono, pertanto in Albania possono essere gestiti 36.000 migranti l’anno”.
Tanti soldi per ospitare pochi migranti, i quali per buona parte poi sono destinati ad arrivare comunque nel Belpaese: chi in Albania non ottiene il diritto d’asilo dovrà essere rimpatriato e sarà trasferito in uno dei Cpr italiani per un periodo massimo di 18 mesi.
Il nostro governo però ha fretta di rendere operativi i tre centri per i migranti in Albania entro il 20 maggio: il prossimo 8 e 9 giugno infatti si voterà per le elezioni europee, con la premier pronta a giocarsi la carta immigrazione per fare il pieno di voti.
I costi dell’accordo con l’Albania sui migranti
L’accordo siglato tra Meloni e Rama sui migranti prevede che fino al massimo di mille persone contemporaneamente - esclusi minori, donne incinte e vulnerabili - possono essere ospitati nelle tre strutture che adesso saranno realizzate in Albania. Inoltre potranno essere trasferite solo le persone soccorse dalle nostre Autorità e non quelle a bordo nelle navi delle Ong.
Quanto ai costi ci ha pensato l’inchiesta di Milena Gabanelli sul Corsera a fare un elenco delle varie voci di spesa del protocollo sui migranti firmato con l’Albania che ha una validità di cinque anni.
- Costruzione, gestione e apparati telematici - 69 milioni
- Struttura penitenziaria - 25 milioni
- Sorveglianza esterna - 94 milioni
- Viaggio, la diaria, il vitto e alloggio degli uomini dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza - 260,2 milioni
- Cinque nuove commissioni territoriali che dovranno esprimersi sul diritto di asilo - 17,97 milioni
- Nuove assunzioni - 42,5 milioni
- Affitto delle aule a Roma per le video-udienze, luce e riscaldamento - 2,92 milioni
- Costruire e allestire 20 aule per le udienze in Albania e per i collegamenti telematici dall’Italia dei difensori - 8,73 milioni
- Spese di viaggio per avvocati e interpreti - 29,16 milioni
- Spese per il trasferimento in Italia dei migranti che non hanno ottenuto il diritto d’asilo - 104 milioni
Nei cinque anni della durata dell’accordo con l’Albania il protocollo fortemente voluto da Giorgia Meloni così ci costerà in totale 653,5 milioni, il tutto per non risolvere nulla in tema di immigrazione e creando solo tanta confusione.
Dall’inizio dell’anno finora sono stati 11.180 i migranti sbarcati sulle nostre coste, un numero inferiore ai 25.701 dello stesso periodo dell’anno scorso ma quasi doppio se paragonato ai 6.543 del 2022 quando al Viminale c’era la vituperata Lamorgese.
Se poi sommiamo i miliardi degli accordi dell’Ue con Egitto e Tunisia - tutti con tanto di trasferta in loco del nuovo duo inseparabile Meloni-von der Leyen -, ci troviamo di fronte a un fiume di soldi pubblici usati non per risolvere il problema dell’immigrazione, ma solo per nascondere la polvere sotto il proverbiale tappeto.
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