Javier Milei vince coi sogni di palingenesi ma dovrà governare con la realtà dei fatti, che parla di un’Argentina in crisi strutturale. Gli scenari.
La campagna elettorale piena di sogni di Javier Milei è giunta al compimento con la vittoria al ballottaggio del candidato del partito anarco-capitalista La Libertad Avanza contro il peronista Sergio Massa con oltre il 55% dei voti. Dal 10 dicembre l’ex manager della consulenza, tribuno televisivo, economista con incarichi accademici minori e, dal 2021, deputato della destra ultra-libertaria in economia e conservatrice sul fronte sociale si insedierà alla Casa Rosada.
Sogni e cospirazioni: l’agenda Milei
Cosa potrà cambiare, per il Paese-chiave del Cono Sud, da qui al prossimo quadriennio? Milei propone essenzialmente quattro svolte politiche, due interne e due esterne. Sul piano interno: abbattere tutti i vincoli del sistema statale nazionale e dollarizzare l’economia. Sul fronte internazionale: mettere in campo una diplomazia occidentalista volta a favorire l’ascesa di forze affini con l’esempio di una percepita “rivoluzione” e spingere contro l’ascesa della Sinsitra in America Latina [...]
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