Testato con successo lo scorso aprile, il missile nucleare Sarmat secondo la Russia è in grado di raggiungere le principali città europee in pochissimi secondi.
La guerra tra la Russia, l’Ucraina e tutti gli Stati ritenuti ostili si gioca anche sulle minacce. Dalla Russia in questi mesi di conflitto non sono mancate le dimostrazioni di forza.
Lo scorso mese di aprile le trasmissioni televisive hanno presentato il missile balistico intercontinentale Sarmat capace di trasportare testate nucleari e di raggiungere le principali capitali europee in pochi secondi.
A distanza di un mese dall’annuncio dei test sul missile avvenuti con successo ci ha pensato il capo dell’agenzia spaziale russa Roscosmos Dmitry Rogozin a lanciare una nuova minaccia verso i paesi ritenuti ostili. Perché è così minaccioso questo nuovo missile sviluppato dalla Russia?
Missile nucleare Sarmat: cos’è
Lo scorso 20 aprile la Russia tramite alcune trasmissioni televisive ha reso noto di aver testato con successo il nuovo missile missile balistico intercontinentale Sarmat. Alle 15.12 ora di Mosca il missile è stato lanciato da un silos nella regione di Arcangelo, sul Mar Bianco.
Ad assistere alle operazioni anche il presidente Vladimir Putin che era collegato dal Cremlino. A seguito il presidente ha annunciato che Mosca finalmente ha un’arma in più per difendersi dai nemici.
"Quest’arma unica proteggerà la sicurezza della Russia da ogni minaccia esterna e farà pensare due volte coloro che cercano di minacciare il nostro Paese nella frenesia della rabbia e della retorica aggressiva” - le sue parole alla nazione.
Ma perché è così preoccupante questo nuovo missile testato dalla Russia? Con un peso di 220 tonnellate ed una lunghezza di 35 metri, il missile Sarmat è in grado di trasportare un carico bellico di 10 tonnellate, comprese le testate nucleari.
Con una gittata di quasi 18mila chilometri è considerato il più potente missile balistico intercontinentale della Russia capace di raggiungere agevolmente il Giappone, gli Stati Uniti o gli stati europei.
I componenti del missile sono totalmente Made in Russia. Un particolare detto anche da Putin che in questo modo ha lanciato un segnale agli stati occidentali per far capire che le sanzioni non impediranno alla Russia di proseguire con la strategia di sviluppo tecnologico.
La nuova minaccia di Dmitry Rogozin
Dopo il test andato bene dello scorso mese a lanciare una nuova minaccia verso gli stati ostili alla Russia ci ha pensato anche il capo dell’agenzia spaziale Roscosmos Dmitry Rogozin durante un convegno con degli studenti di una scuola.
Rogozin per rendere l’idea di quanto potente possa essere questo nuovo missile ha detto che «il Sarmat può demolire metà della costa di qualche grande continente, che potrebbe infastidirci a causa della sua politica aggressiva». Con un video dimostrativo ha poi mostrato in quanto tempo il Sarmat è capace di raggiungere le principali città europee. Bastano 106 secondi per raggiungere Berlino e raderla a suolo. Una manciata di secondi in più per Londra (202) e Parigi (200).
Il capo dell’agenzia spaziale russa ha poi svelato agli studenti che il nuovo missile sarà pronto per il prossimo autunno e garantirà la sicurezza della Russia almeno per i prossimi 30-40 anni. Ma non solo perché oltre al Sarmat la Russia secondo Rogozin sta producendo anche missili Iskander e Kinzhal ipersonici.
Proprio i missili Iskander sono stati portati al confine con la Finlandia nei giorni scorsi. Come documentato da alcuni video pubblicati poi su Twitter diversi mezzi militari hanno trasportato le pericolose armi al confine con lo stato nordico. Il motivo è presto detto: mettere pressione, minacciare velatamente una nazione confinante che ha espresso la sua intenzione di aderire alla Nato. Una scelta ovviamente osteggiata da Putin.
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