Modello 730 precompilato 2024, le 7 cose da sapere assolutamente

Patrizia Del Pidio

17 Giugno 2024 - 17:55

Avviata la stagione dichiarativa 2024, ecco le 7 cose fondamentali da sapere sul 730 precompilato prima di procedere all’invio.

Modello 730 precompilato 2024,  le 7 cose da sapere assolutamente

Il modello 730/2024 è stato messo a disposizione dei contribuenti dallo scorso 30 aprile e dal 20 maggio è possibile modificarlo, integrarlo e inviarlo all’Agenzia delle Entrate. La dichiarazione dei redditi, quindi, è nel suo periodo più caldo, con i contribuenti che stanno procedendo a comunicare i propri redditi all’amministrazione tributaria per il corretto calcolo dell’imposta dovuta e per il conguaglio fiscale.

Quest’anno a fianco del 730 precompilato ha fatto il suo debutto anche il 730 semplificato che non richiede di modificare i dati all’interno del modello stesso e che consente la conferma e la modifica dei dati fornita da soggetti terzi tramite un semplice questionario.

La dichiarazione precompilata, ricordiamo, non è obbligatoria per il contribuente (così come non lo è quella semplificata) visto che si può scegliere di presentarla seguendo le modalità ordinarie.

La stagione della dichiarazione dei redditi è quindi partita: ecco quali sono le 7 cose da sapere sul modello 730 precompilato 2024.

1) Modello 730/2024 precompilato: scadenza per l’invio entro il 30 settembre

Il primo giorno utile per l’invio della precompilata è stato il 20 maggio, ma qual è l’ultimo? La scadenza da segnare in rosso sul calendario è il 30 settembre, giorno in cui si chiuderà il termine ultimo per poter inviare in via telematica la propria dichiarazione dei redditi sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

2) Si può annullare l’invio del modello 730 precompilato?

È possibile annullare l’invio della dichiarazione precompilata, ma attenzione: si può fare solo una volta e rispettando determinate tempistiche. L’annullamento del 730 già inviato è possibile dallo scorso 27 maggio e fino al 20 giugno.

Annullato l’invio della prima dichiarazione se ne può presentare una nuova.

3) Quando arrivano i rimborsi Irpef?

Anche se la scadenza per l’invio è slittata al 30 settembre, conviene non aspettare l’ultimo giorno per presentare la dichiarazione dei redditi.

I rimborsi fiscali emersi dal modello 730 infatti saranno scaglionati in base alla data di trasmissione: per ricevere il rimborso Irpef entro il mese di luglio, il modello 730 dovrà essere presentato entro il termine del 31 maggio.

Nel caso di invio successivo a tale data, le tempistiche per il riconoscimento delle detrazioni o deduzioni fiscali indicate in dichiarazione dei redditi si allungano.

4) Qual è la differenza tra modello 730 e modello Redditi?

Abbiamo visto che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione la dichiarazione precompilata sia per chi presenta il modello 730 precompilato, sia per chi presenta il modello Redditi.

È bene dunque fare una distinzione tra i due modelli: il 730 è conosciuto come la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati. Al contrario, il modello Redditi PF (ex Unico) viene utilizzato solitamente dai titolari di partita IVA.

Vedremo in seguito in modo approfondito quali sono i soggetti obbligati a presentare il modello 730.

5) Quali dati contiene il modello 730 precompilato?

Il modello 730 precompilato contiene le informazioni relative ai redditi percepiti, di cui l’Agenzia delle Entrate è in possesso grazie alle Certificazioni Uniche 2024.

Fanno parte dei dati già caricati dall’Agenzia delle Entrate nel modello 730 anche le spese da portare in detrazione, ovvero:

  • le spese sanitarie e relativi rimborsi;
  • le spese veterinarie;
  • gli interessi passivi sui mutui in corso;
  • i premi assicurativi;
  • i contributi previdenziali e assistenziali;
  • i contributi versati per lavoratori domestici;
  • le spese universitarie e relativi rimborsi;
  • le spese funebri;
  • i contributi versati alla previdenza complementare;
  • i bonifici riguardanti le spese per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici;
  • le spese sostenute su parti comuni condominiali, per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di risparmio energetico, di sistemazione a verde degli immobili e per l’arredo degli immobili ristrutturati;
  • i contributi versati a enti o casse aventi fine assistenziale;
  • le spese per la frequenza degli asili nido e relativi rimborsi;
  • i contributi detraibili versati alle società di mutuo soccorso;
  • le erogazioni liberali effettuate alle Onlus, alle associazioni di promozione sociale, alle fondazioni e associazioni riconosciute aventi per scopo statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e alle fondazioni e associazioni aventi per scopo statutario lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica, se comunicate in quanto l’invio è facoltativo.

6) Le detrazioni fiscali da indicare nel modello 730 precompilato 2024

Non tutte le detrazioni fiscali previste nel 2024 saranno precompilate dall’Agenzia delle Entrate.

Dovrà essere il contribuente a indicare, in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi, le spese che ha sostenuto e per cui è possibile ottenere un rimborso Irpef del 19%.

Le detrazioni fiscali più importanti nel 2024 restano i cosiddetti bonus casa, con i numerosi bonus Irpef previsti per chi effettua ristrutturazioni, lavori volti al risparmio energetico oppure interventi di sistemazione a verde.

7) Chi deve presentare il modello 730?

Il modello 730 viene di solito definito come la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati, ma in realtà queste due non sono le uniche categorie di contribuenti che rientrano tra i soggetti obbligati a presentare il modello 730.

Il modello 730 deve essere presentato dai contribuenti che nel 2023 sono stati:

  • pensionati o lavoratori dipendenti (compresi i lavoratori italiani che operano all’estero per i quali il reddito è determinato sulla base della retribuzione convenzionale definita annualmente con apposito decreto ministeriale);
  • persone che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente (es. integrazioni salariali, indennità di mobilità);
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca;
  • sacerdoti della Chiesa cattolica;
  • giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali, ecc.);
  • persone impegnate in lavori socialmente utili;
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta (mod. 770), Irap e IVA;
  • lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato per un periodo inferiore all’anno.

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