Modello ISEE corrente 2021, novità ed estensione: utilizzo anche in caso di variazioni patrimoniali, ma con più controlli INPS. Cosa cambia con il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Modello ISEE corrente 2021, estensione delle possibilità di utilizzo: dal 1° aprile di ciascun anno potrà essere presentato anche in caso di variazioni patrimoniali.
Le novità sono contenute nel decreto del Ministero del Lavoro datato 5 luglio 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 agosto.
Servirà una variazione pari almeno al 20% del patrimonio rispetto all’anno precedente per poter presentare il modello ISEE corrente, novità che si affianca alla possibilità di utilizzo già prevista in caso di modifiche ai redditi in misura pari almeno al 25%.
In parallelo all’estensione dei casi in cui si può utilizzare il modello ISEE corrente, il decreto pubblicato il 25 agosto 2021 estende l’ambito dei controlli effettuati dall’INPS che, in cooperazione con l’Agenzia delle Entrate, potrà verificare la veridicità delle informazioni dichiarate anche accedendo ai dati relativi ai conti correnti del contribuente e del suo nucleo familiare.
Modello ISEE corrente 2021, novità: esteso l’utilizzo, ma con più controlli INPS. Cosa cambia
Il modello ISEE corrente, attestazione che fotografa in maniera più accurata la condizione del nucleo familiare, potrà essere presentato dal 1° aprile di ciascun anno anche in caso di variazioni nel patrimonio.
Secondo quanto previsto dal decreto del Ministero del Lavoro pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 25 agosto 2021, l’ISEE aggiornato potrà essere presentato se il patrimonio, calcolato prendendo a riferimento l’anno precedente a quello in cui è presentata la DSU, differisce per più del 20% rispetto a quanto indicato nell’attestazione ordinaria.
In tali circostanze, il modello ISEE corrente sarà calcolato prendendo a riferimento il patrimonio relativo all’anno precedente.
Si ricorda che in via ordinaria sono invece considerati quelli relativi ai due anni che precedono la presentazione della DSU, fattore che in caso di modifiche rilevanti causa distorsioni nel calcolo del valore ISEE del nucleo familiare.
Le novità previste dal decreto appena pubblicato necessitano però di un ulteriore step: l’INPS dovrà aggiornare entro 30 giorni il modulo integrativo della DSU, ultimo passo per l’avvio dell’attestazione corrente per chi ha subito riduzioni patrimoniali.
L’ISEE corrente avrà validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui è presentato, anche in caso di contestuali variazioni reddituali. Bisognerà invece aggiornare l’attestazione entro due mesi in caso di variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione di trattamenti.
Modello ISEE corrente 2021, più controlli INPS: verifiche anche su saldi e giacenze medie dei conti correnti
L’estensione delle possibilità di utilizzo dell’ISEE corrente si affianca al parallelo ampliamento dei controlli da parte dell’INPS, al fine di rilevare omissioni o difformità.
Anche in cooperazione con l’Agenzia delle Entrate, sarà ad esempio verificata la corrispondenza tra i dati autodichiarati nella DSU integrativa e quelli presenti nelle banche dati pubbliche. I conti correnti, in relazione ai dati delle giacenze medie, saranno verificati sia per il dichiarante che per il nucleo familiare di appartenenza.
In caso di difformità, sarà possibile presentare un nuovo modulo per la DSU ai fini dell’ISEE corrente ovvero richiedere la prestazione mediante l’attestazione già presentata, che resta in ogni caso valida.
Modello ISEE corrente, blocco per due anni in caso di falsa attestazione
I controlli dell’INPS saranno in ogni caso continui e periodici.
In caso di omissioni e/o difformità rilevate successivamente al rilascio dell’attestazione dell’ISEE corrente, quella già presentata verrà sostituita e il contribuente sarà avvisato tramite PEC, email o attraverso l’intermediario indicato nella DSU.
Il decreto del Ministero del Lavoro prevede inoltre una stretta per i “furbetti”: nel caso di indebita fruizione di prestazioni agevolate riconosciute in seguito alla presentazione dell’ISEE con omissioni o difformità, oltre all’applicazione delle sanzioni amministrative e penali, non sarà possibile richiedere il rilascio dell’attestazione corrente per un periodo di due anni.
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