Bonus 200 euro: ecco il fac-simile (non ufficiale) da utilizzare per sbloccare il pagamento in busta paga. Chi deve utilizzarlo, quando e perché.
In questi giorni circola sul web un modello di autodichiarazione da utilizzare per fare richiesta del bonus 200 euro al datore di lavoro. Un modello realizzato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro che, salvo diversa comunicazione da parte dell’Inps, potrebbe essere utile per coloro che, in qualità di lavoratori dipendenti, intendono ricevere il bonus 200 euro introdotto dal cosiddetto decreto Aiuti nella busta paga di luglio.
Eppure ci è stato detto, fin dall’approvazione del suddetto provvedimento, che ai lavoratori dipendenti il bonus 200 euro sarebbe stato pagato in automatico. Tuttavia, da una lettura approfondita dell’articolo 31 del decreto n. 50 del 2022, ci si rende conto che non è propriamente così. Qui viene sottolineato che l’indennità conosciuta come bonus 200 euro spetta sì in via automatica, ma solo “previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Anche per i lavoratori dipendenti, per i quali il pagamento dei 200 euro avviene in automatico senza necessità di presentare domanda all’Inps, vi è dunque un passaggio obbligato per far sì che il beneficio possa essere riconosciuto nella busta paga in arrivo a luglio.
A tal proposito, visto il silenzio dell’Inps sulla questione, la Fondazione consulenti del lavoro ha realizzato un modello fac-simile di autodichiarazione che potrebbe essere utile per il suddetto scopo.
Non che questo sia l’unico modello autorizzato; salvo diversa comunicazione da parte dell’Inps, infatti, per sbloccare il bonus 200 euro in busta paga potrebbe andar bene qualsiasi modello di autodichiarazione.
Cos’è un’autodichiarazione?
La comunicazione al datore di lavoro dovrà essere data per mezzo di autodichiarazione, o meglio di autocertificazione. Meglio conosciuta come “dichiarazione sostitutiva di certificazione”, si tratta di quella dichiarazione che l’interessato redige e sottoscrive nel proprio interesse su stati, fatti e qualità personali.
Questo documento viene spesso utilizzato nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con i concessionari e i gestori di pubblici servizi, ai sensi del Dpr del 28 dicembre 2000, n. 445, ma può essere utilizzato, a discrezione di chi la riceve, anche nei rapporti tra privati.
L’autocertificazione ha pieno valore legale, lo stesso del certificato o dell’atto che va a sostituire. Per questo motivo è importante dichiarare il vero, altrimenti le sanzioni possono essere molto severe.
Chi deve presentare autodichiarazione per avere diritto al bonus 200 euro
Tutti i lavoratori dipendenti - a eccezione dei collaboratori domestici e degli stagionali per i quali il bonus 200 euro verrà pagato direttamente dall’Inps e non in busta paga dal datore di lavoro - devono presentare autocertificazione per avere diritto al contributo in oggetto.
È opportuno che lo facciano solamente coloro che ne soddisfano i requisiti, ossia chi tra le mensilità di gennaio e aprile 2022 ha goduto in almeno un’occasione del bonus contributi. Semplificando, spetta il bonus 200 euro in busta paga a chi tra i primi quattro stipendi dell’anno ne ha avuto almeno uno d’importo lordo inferiore a 2.692 euro.
A cosa serve l’autodichiarazione
Il bonus 200 euro spetta a diverse categorie di persone: lavoratori dipendenti, ma anche pensionati, titolari di Co.co.co., disoccupati percettori di Naspi o Dis-Coll, lavoratori dello spettacolo, stagionali, collaboratori domestici, autonomi senza Partita Iva e altri ancora.
Potrebbe dunque succedere che una persona rientri contemporaneamente in più categorie che danno diritto al bonus in oggetto. Tuttavia, i 200 euro possono essere erogati in una sola occasione, ed è per questo che ai lavoratori dipendenti viene chiesto di autocertificare di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18, ossia di non far parte delle seguenti categorie:
- comma 1 (e successivi): titolari di pensione, compresi trattamenti assistenziali come l’assegno sociale;
- comma 8: lavoratori domestici;
- comma 9: coloro che percepiscono un’indennità di disoccupazione, quindi ai titolari di Naspi e Dis-Coll;
- comma 10: percettori di indennità di disoccupazione agricola;
- comma 11: titolari di Co.Co.Co.
- comma 12: lavoratori che nel 2021 siano stati beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41;
- comma 13: lavoratori stagionali;
- comma 14: lavoratori dello spettacolo;
- comma 15: lavoratori autonomi senza Partita Iva;
- comma 16: incaricati alle vendite a domicilio, mentre nel comma 17 viene specificato che in alcuni casi il bonus 200 euro potrebbe essere pagato a settembre;
- comma 18: nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza.
Con la dichiarazione al datore di lavoro, quindi, bisognerà autocertificare di non rientrare nelle suddette categorie e laddove fosse di non aver comunque intenzione di farne richiesta.
Solo una volta in possesso di tale dichiarazione, quindi, il datore di lavoro potrà procedere al pagamento della somma dovuta, la quale verrà caricata già nello stipendio in arrivo a luglio.
Che modello utilizzare per l’autodichiarazione dei 200 euro
In questi giorni l’Inps potrebbe mettere a disposizione dei lavoratori dipendenti un apposito modello di autocertificazione da consegnare al datore di lavoro; ma potrebbe anche non farlo.
D’altronde potrebbe andar bene qualsiasi modello di autocertificazione a patto che non manchi la parte in cui il lavoratore dipendente dichiara espressamente di “non beneficiare delle prestazioni descritte all’articolo 32, commi 1 e 18, del decreto legislativo n. 50 del 17 maggio 2022”.
Ad esempio, si potrebbe utilizzare anche un’autodichiarazione generica, come quella che potete scaricare di seguito, compilandola delle varie parti.
Tuttavia, visto che c’è ancora un mese di tempo a disposizione, o poco meno, è bene attendere qualche giorno così da capire quali saranno i segnali dell’Inps a riguardo.
Il modello di autodichiarazione della Fondazione consulenti del lavoro
In alternativa al suddetto modello, potete utilizzare quello realizzato dalla Fondazione consulenti del lavoro, ritagliato ad hoc per questo scopo.
Potete cliccare sul file seguente per scaricarlo. La compilazione è molto intuitiva:
- nella prima parte dovete indicare i vostri dati personali, nonché del datore di lavoro;
- nella seconda bisogna dichiarare di avere diritto al bonus 200 euro in quanto non rientra in alcuna delle categorie indicate nell’articolo 32 del decreto aiuti, dal comma 1 al 18, nonché di non percepirlo da altri datori di lavoro. Sempre qui si dichiara di soddisfare il requisito economico richiesto per beneficiare del suddetto bonus, ossia di aver avuto almeno uno stipendio tra gennaio e aprile 2022 inferiore a 2.692 euro (cifra lorda).
Infine basta firmare il foglio e consegnarlo al datore di lavoro.
Quando consegnare l’autodichiarazione al datore di lavoro
Come appena visto, non c’è fretta. L’autodichiarazione dovrà essere consegnata nei giorni in cui vengono elaborati i cedolini stipendiali di luglio, quindi entro la fine del prossimo mese.
È comunque molto probabile che saranno gli stessi datori di lavoro a inviare una comunicazione ai dipendenti, fornendo le indicazioni su tempistiche e modalità di consegna della dichiarazione in oggetto.
Sempre se nel frattempo non sarà l’Inps a intervenire fornendo regole uguali per tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA