Il lavoratore può decidere di presentare il modulo di rinuncia per il trattamento integrativo (bonus Renzi) e percepirlo, se spetta, a conguaglio in sede di 730. Ecco come si compila il modulo.
Rinuncia bonus Renzi 2024: il trattamento integrativo può anche non essere percepito in busta paga, anche se spetterebbe. Il modulo di rinuncia può essere presentato sia da chi è incerto sulla spettanza (visto che il bonus da 100 euro in busta paga è legato al reddito annuo del lavoratore) o da chi preferisce riceverlo, in ogni caso, a conguaglio nella dichiarazione dei redditi.
Forniamo, in questo articolo, sia le istruzioni che il modulo in fac simile da presentare al datore di lavoro per rinunciare all’erogazione sullo stipendio mensile del credito Irpef di 100 euro.
La presentazione del modulo di rinuncia deve essere presentato da chi è sicuro di non rientrare nel diritto del trattamento integrativo, ovvero da chi ha nel 2024:
- redditi inferiori a 8.174 euro;
- redditi superiori a 28.000 euro;
- redditi superiori a 15.000 e nessuna detrazione che annulla l’imposta.
Il bonus Renzi, ovvero il credito Irpef di 100 euro che viene erogato mensilmente in busta paga a tutti i lavoratori dipendenti, spetta soltanto nel limite di determinati requisiti. Fino allo scorso anno era esclusi a priori tutti coloro che ricadevano nella no tax area fissata, fino al 2023 a 8.174 euro l’anno. Dal 1° gennaio 2024, però, i limiti di reddito per la no tax area dei lavoratori dipendenti sono stati equiparati con quelli dei pensionati e per non togliere il bonus a chi già lo percepiva è cambiato anche i calcolo che fa in modo che quest’anno il trattamento integrativo spetti anche a una parte di lavoratori incapienti.
Quando si pensa di non superare un determinato limite di reddito o di conseguire, nell’anno, redditi superiori a quelli previsti dalla norma conviene sempre presentare il modulo di rinuncia al bonus Renzi al proprio datore di lavoro per evitare la restituzione in un’unica soluzione alla fine del periodo d’imposta di riferimento.
Il tali casi il credito Irpef non verrà erogato con lo stipendio mensile ma, qualora si rientri nei limiti previsti, l’importo spettante di diritto sarà erogato in un’unica soluzione dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi.
Ecco di seguito il fac simile del modulo rinuncia bonus Renzi da usare nel 2024 e alcune utili istruzioni.
Modulo rinuncia bonus Renzi 100 euro e istruzioni
Di seguito si mette a disposizione dei lettori il modulo editabile da scaricare e compilare per rinunciare al bonus Renzi in busta paga nel 2024.
Il modulo, compilato in ogni sua parte, dovrà essere consegnato al proprio datore di lavoro. Come noto, l’art. 1 del DL 66 del 24 aprile 2017, convertito in legge n. 89/2014 dispone che non tutti hanno diritto a percepire il bonus Renzi.
I limiti di reddito per avere diritto al trattamento integrativo sono mutati da qualche anno e anche nel 2024 è previsto che i 100 euro in busta paga spettino, prevedendo che, nel dettaglio:
- per aver diritto al bonus fiscale è necessario che il reddito complessivo annuo lordo relativo all’anno in corso non sia superiore a 15.000 euro e che l’imposta lorda (IRPEF) calcolata sul reddito annuo complessivo di lavoro dipendente e assimilato sia maggiore dell’importo delle detrazioni da lavoro dipendente, spettanti ai sensi dell’art. 13, comma 1, del TUIR diminuita di 75 euro;
- che per reddito complessivo annuo lordo deve intendersi quello utile ai fini della tassazione ordinaria IRPEF;
- per avere diritto al bonus il reddito complessivo annuo lordo può essere compreso anche tra 15.000 e 28.000 euro lordi se la somma delle detrazioni per familiari a carico, di lavoro dipendente e di altre specifiche detrazioni previste dalla disciplina (tra cui, ad esempio, le detrazioni per interessi su mutui limitatamente agli oneri sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2021) sia di ammontare superiore all’imposta lorda calcolata sul reddito complessivo, e l’importo è pari alla differenza tra la somma di tali detrazioni e l’imposta lorda per un ammontare comunque non superiore a 1.200 euro.
Per approfondire i lettori possono far riferimento all’articolo con tutti i casi in cui non si ha diritto al bonus Renzi e su quando bisogna procedere con la restituzione del credito Irpef.
Quando conviene consegnare il modulo rinuncia bonus Renzi
Consegnare il modulo di rinuncia al bonus Renzi al proprio datore di lavoro conviene in tutti quei casi in cui non si è certi di rientrare tra i contribuenti beneficiari del credito Irpef di 100 euro erogato in busta paga ed è una delle alternative alla restituzione.
Se alla fine dell’anno i redditi conseguiti dovessero essere inferiori a 8.174 euro o superiori a 28.000 euro, il Fisco procederà con il recupero delle somme erogate nelle mensilità di riferimento in un’unica soluzione e prelevando quanto dovuto dalla busta paga del lavoratore.
Per chi consegna il modulo di rinuncia al bonus Renzi ma che, al contrario, alla fine dell’anno si accorge di averne diritto, non c’è da preoccuparsi: l’importo verrà erogato in un’unica soluzione in sede di liquidazione del modello 730.
Chi ha diritto al bonus Renzi di 100 euro: tabella riepilogativa
Ecco una tabella riepilogativa di chi ha diritto al bonus Renzi 2019 in busta paga, utile per capire quando conviene o meno presentare il modulo di rinuncia al credito Irpef in busta paga:
Fasce di reddito | Importo bonus Renzi 80 euro |
---|---|
Reddito ≤ 8.174 euro | il bonus è pari a 0 poiché vi è incapienza d’imposta |
Reddito > 8.174 e ≤ 15.000 euro | il bonus è pari a 1.200 euro annui (100 euro al mese) |
Reddito > 15.000 e ≤ 28.000 euro | il bonus Renzi si ottiene solo se le detrazioni spettanti sono superiori all’imposta dovuta e l’importo del bonus annuo è dato dalla differenza tra detrazioni e imposta (sempre nel limite dei 1.200 euro annui) |
Reddito > 28.000 euro | niente bonus Renzi 100 euro |
Leggi anche la guida completa a cos’è e come funziona il bonus Renzi7.
Istruzioni di compilazione del modulo di rinuncia bonus Renzi
Il dipendente deve compilare il modulo di rinuncia in ogni sua pare scegliendo anche tra le tre casistiche previste, ovvero:
- di richiedere la non applicazione del beneficio, perché:
- o presumo che nell’anno 2024 il mio reddito complessivo sarà superiore ad euro 28.000;
- o scelgo di richiedere il beneficio ad altro mio contestuale datore di lavoro;
- o ritengo che ricorrano ulteriori condizioni utili alla non applicabilità;
- che presumibilmente in corso d’anno percepirò ulteriori redditi pari ad euro ……………, aggiuntivi rispetto a quelli derivanti dal rapporto con codesta Azienda, non precedentemente comunicati. Chiedo che degli stessi ulteriori redditi si tenga conto non soltanto al fine della erogazione / spettanza di questo beneficio, ma anche per il calcolo e l’attribuzione delle detrazioni previste dagli artt. 12 e 13 del TUIR, con ciò adempiendo all’obbligo di comunicare tempestivamente le variazioni delle condizioni rilevanti al fine della relativa spettanza, ex art. 23, co. 2, lett. a) D. P. R. 600/1973;
- di richiedere l’applicazione del beneficio solo in sede di conguaglio.
In alternativa il dipendente può presentare la rinuncia al trattamento integrativo in qualsiasi momento dell’anno direttamente dal sito dell’Inps alla pagina dedicata al Trattamento integrativo, scegliendo il pulsante «utilizza il servizio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA