Morgan può entrare nel governo Meloni come gli ha proposto Sgarbi? Quale ruolo avrebbe nel dipartimento della musica?
Vittorio Sgarbi è ora il sottosegretario alla Cultura del nuovo Consiglio dei ministri e ha come prima intenzione quella di creare un dipartimento interamente dedicato alla musica, che intende affidare al cantante Morgan.
L’obbiettivo di Sgarbi è di valorizzare il patrimonio culturale italiano e tramite di esso favorire la rinascita e la ripresa del Paese, in ragione del suo enorme e spesso trascurato potenziale. Visione del tutto condivisa dal cantante, che si è detto disponibile ad accettare un eventuale incarico.
Morgan può entrare nel governo Meloni anche senza trattare minimamente la politica ma soltanto in veste d’intellettuale, un po’ come se si trattasse di un consulente tecnico. Con il progetto di Sgarbi, Morgan si ritroverebbe ad avere un importante ruolo legato al governo, pur non facendone parte in senso stretto.
Per il momento, però, il ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano, frena:
Le nomine si fanno secondo i criteri stabiliti dalle leggi, per ricoprire certi ruoli, ci sono concorsi, selezioni, titoli, occorre seguire precise procedure e servono requisiti specifici. E vedremo se Morgan ha i requisiti richiesti.
Nell’attesa di scoprire come evolverà la situazione, vediamo quali sarebbero gli obiettivi di Morgan in un’eventuale guida al dipartimento della musica.
Il dipartimento per la musica e il ruolo di Morgan
Il dipartimento per la musica desiderato da Sgarbi dovrebbe essere gestito tenendo conto anche del settore artistico e, sempre secondo quanto raccontato dal critico, alla valorizzazione generale del patrimonio culturale in un’ottica libera e superiore alle ideologie politiche.
Proprio in questo senso Sgarbi apprezza la figura di Morgan, in quanto ritiene che unisca a una vasta competenza in ambito artistico, e soprattutto musicale, un innato senso di libertà che non viene intaccato dalla retorica e dal pensiero politico.
Un incarico senza dubbio di grande importanza, con un obbiettivo molto pretenzioso: l’estirpazione alla radice dei problemi della nostra nazione. Morgan, in quanto cantante e cantautore, e Sgarbi in ruolo di critico e storico d’arte, condividono entrambi una particolare concezione della società, per la quale proprio l’arte e la cultura sono le chiavi di lettura.
Morgan, che è il nome d’arte di Marco Castoldi, ha raccontato di aver affrontato più volte questa tematica con Sgarbi, apprezzando la visione a suo dire luminosa di quest’ultimo. Così, il cantante è molto favorevole all’attuazione della proposta di Sgarbi riguardo alla creazione del dipartimento per la musica.
Il principale ruolo di Morgan sarebbe proprio quello di condividere questa concezione con gli altri, fornendo alle persone gli strumenti adatti per valutare le cose in modo autonomo, così che ognuno possa formulare delle idee precise e personali riguardo al valore della cultura e alle differenze di qualità.
Secondo Morgan si tratta di un passaggio fondamentale, perché considera che l’Italia ha un patrimonio culturale invidiabile da tutto il resto del mondo, penalizzato dai suoi stessi cittadini, che non hanno sufficiente coraggio per valorizzarlo e soprattutto ampliarlo.
Coraggio che invece ritrova pienamente in Sgarbi, con la sua proposta innovativa, e nella premier Giorgia Meloni che ha nominato il sottosegretario. Morgan, poi, ha espresso anche la sua ammirazione per l’apertura mentale della presidente, con la quale ha discusso di un testo di Goethe.
La proposta di Morgan per il governo Meloni
Il cantante, poi, si pone come secondo proposito di rendere la musica indipendente da qualsiasi forma di strumentalizzazione, sia televisiva che discografica, così che possa essere gestita a livello sociale in maniera libera ed espressiva. Ciò avrebbe anche un importante conseguenza sull’economia, anche considerando che l’Italia è l’ottavo paese al mondo per produzione discografica.
Nel complesso, quindi, la proposta di Morgan riguarda la completa riforma del panorama discografico, considerato allo stato attuale delle cose come penalizzato da poca coesione e dalla mancanza di un interesse comune e unitario. Cambiare questo atteggiamento consentirebbe al contrario di favorire i legami personali, rafforzando anche il sentire comune, e incrementerebbe in maniera notevole gli interessi economici.
Secondo l’analisi del cantante per rendere possibile questa strategia è fondamentale partire dalle basi, investendo fondi per l’insegnamento della musica nelle scuole e nei conservatori, e facendo una vera e propria opera di restaurazione dei capolavori musicali nostrani. L’intenzione di Morgan è di unificare tutti questi aspetti problematici, considerando in maniera comprensiva tutta la musica senza differenze di sorta.
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