Il Movimento 5 Stelle ci ripensa? Le parole di Giuseppe Conte

Giorgia Bonamoneta

16 Luglio 2022 - 23:03

Giuseppe Conte ha rivolto alcune parole ai cittadini in merito alla decisione presa sul decreto Aiuti. Le parole di Giuseppe Conte fanno presagire un passo indietro del M5S? Ecco cosa ha detto.

Il Movimento 5 Stelle ci ripensa? Le parole di Giuseppe Conte

Il Movimento 5 Stelle si è riunito questa sera, sabato 16 luglio 2022, per discutere dell’avvicinarsi del giorno nel quale Mario Draghi conferirà alle Camere sulla decisione definitiva delle sue dimissioni. Mancano solo quattro giorni al momento in cui sarà confermata o meno la crisi di governo, cioè le dimissioni di Mario Draghi come presidente del Consiglio e le conseguenti e necessarie elezioni del 10 ottobre 2022. Per questo l’incontro in serata e le parole di Giuseppe Conte possono fare la differenza.

Nella diretta Facebook - che rimane uno degli strumenti più amato da Giuseppe Conte per dare informazioni importanti al Paese - che si è tenuta poco prima della riunione del Movimento 5 Stelle, il presidente del movimento ha dato conto agli italiani su quanto accaduto in questi giorni. Secondo Giuseppe Conte, citando le sue stesse parole, “senza risposte chiare e se non ci verrà garantito il rispetto, il Movimento 5 Stelle non potrà condividere una responsabilità diretta di Governo”.

Giuseppe Conte fa riferimento al testo/lettera reso noto nelle scorse ore nel quale Conte si fa portavoce di tutte le questioni care a Movimento 5 Stelle e che il governo pentastellato ha fatto o cercato di far approvare. Tra queste il Reddito di Cittadinanza, il cashback, la transizione ecologica e il salario minimo. Il discorso di Giuseppe Conte può apparire come un ripensamento del Movimento 5 Stelle, ma forse è l’ulteriore divisione interna creata dal mettere in crisi il governo a spaventare il movimento. Infatti sembra che una trentina di parlamentari sotto l’insegna del M5S siano pronti a votare la fiducia al Governo.

Il Movimento 5 Stelle fa un passo indietro? Ecco le parole di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte ha riferito al pubblico, su Facebook, in merito alla decisione di non votare il decreto Aiuti. “Il nostro no non era la fiducia, ma una reazione all’umiliazione subita”, ha detto il presidente il Movimento 5 Stelle prima dell’assemblea della congiunta dei parlamentari pentastellati.

Secondo Conte la mancata partecipazione è stata fraintesa o volutamente intesa come elemento di rottura del patto di fiducia; la decisione presa da Draghi è stata quindi inaspettata, ma Conte dice di prenderne atto. Esiste la possibilità di un passo indietro e di continuare i lavori al Governo in maniera unitaria e con la fiducia? Sempre secondo il leader del Momento 5 Stelle l’unico modo nel quale il movimento potrà condividere la responsabilità diretta di governo sarà quando avranno risposte chiare su ciò che il movimento ritiene essenziale.

Cosa vuole Conte per fare un passo indietro? Dignità e rispetto delle 9 richieste

Nei giorni scorsi è stato pubblicato un documento, definita “lettera” a Mario Draghi, che contiene tutti i 9 punti che il Movimento 5 Stelle ritiene essenziali per poter continuare a lavorare congiuntamente con il Governo.

Documento 1
Documento - Lettera di Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle

Il testo (documento 1) contiene appunto 9 richieste che sono:

  • Il reddito di cittadinanza
  • Salario minimo
  • Decreto dignità
  • Alternativa valida ai 200 euro
  • Attenzione alla transizione ecologica e la tutela dell’ambiente
  • Superbonus 110%
  • Cashback
  • Agevolazioni per il pagamento dei debiti
  • una clausola per ogni legge di delegazione

Senza risposte chiare in merito a questi punti Giuseppe Conte conferma che non garantirà la fiducia al Governo.

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