La performance su base annua e YTD delle azioni del Monte dei Paschi di Siena. Il titolare del Tesoro parla di ciliegina sulla torta.
Finalmente il governo Meloni ha annunciato, se non la data, almeno il momento in cui procederà al terzo atto del processo di privatizzazione di Mps-Monte dei Paschi di Siena, la banca senese di cui il Tesoro è tuttora maggiore azionista.
Oggi trend positivo per il titolo scambiato sul Ftse Mib di Piazza Affari: in una giornata caratterizzata dal segno più per la borsa di Milano, le azioni Mps salgono dello 0,86%, a quota 4,833 euro.
Nella giornata di ieri, interpellato da Bloomberg, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha parlato di alcuni temi caldi su cui è al lavoro: tra questi, i dossier che vedono protagonista la privatizzazione di Poste Italiane e del cosiddetto “Monte di Stato”, per consentire al governo di fare cassa in ottica anti-debito.
L’elevato debito pubblico italiano continua a essere infatti piaga di Stato, che il governo Meloni deve assolutamente sanare, costretto dalle nuove regole del Patto di Stabilità e crescita Ue.
Giorgetti su Mps: entro fine 2024 prevediamo vendita di un’altra quota
“Entro la fine dell’anno prevediamo di collocare un’altra quota” di MPS, ha detto ieri Giorgetti, ricordando che la banca senese “ ha beneficiato di condizioni particolari ”.
Il riferimento è stato al periodo d’oro a Piazza Affari vissuto dal titolo YTD ma anche agli utili che l’istituto guidato dall’AD Luigi Lovaglio ha incassato, grazie all’effetto positivo dei rialzi continui dei tassi da parte della Bce sulla sua redditività.
“La situazione relativa ai tassi ha permesso di uscire da questa situazione in modo brillante”, ha sottolineato il ministro, riferendosi ai precedenti collocamenti che il Mef ha attuato per due volte: la prima alla fine del 2023, con cui le casse dello Stato italiano hanno visto arrivare 920 milioni di euro con la vendita di un primo pacchetto del 25%, e la seconda nel marzo di quest’anno, quando il Tesoro ha visto entrare 650 milioni di euro, a fronte di un collocamento che ha interessato una quota pari al 12,5%.
Con l’ultima mossa di Meloni di marzo, Via XX Settembre ha portato la partecipazione in possesso nella banca a scendere dal 39,23% (a cui la quota complessiva era già scesa dal 64,23% attraverso il primo collocamento di novembre dello scorso anno) al 26,73% del capitale.
“Collocamento di successo da Tesoro, operazione Mps riuscita”
In tutto, riferendosi a entrambe le offerte, Giorgetti ha parlato di un “collocamento di successo” che “testimonia che l’operazione è riuscita”.
Di conseguenza, ora, “ per mettere la ciliegina sulla torta MPS può e deve diventare un player nel sistema bancario italiano”, ha continuato il titolare del Tesoro, alludendo a quel terzo polo bancario che il governo Meloni ha detto subito di voler creare, incentrato proprio sul dossier Mps. Dossier che continua in ogni caso a scottare, in quanto gli smobilizzi del Mef fanno parte di un piano di privatizzazione, che in primis è stato chiesto dall’Unione europea.
Entro la fine di quest’anno, lo Stato italiano, che nel 2017 procedette alla ricapitalizzazione precauzionale di Mps, da Siena deve uscire, riconsegnando il Monte dei Paschi di Siena alle sorti del mercato, e portando la sua partecipazione al di sotto del 20%.
“Abbiamo già in cantiere alcune operazioni, sarà un autunno-inverno denso, ci sarà la tranche di Poste, poi ci sarà un’altra tranche di MPS”, ha rimarcato il ministro Giancarlo Giorgetti, avendo cura di precisare che, più che privatizzazioni, “stiamo mettendo ordine e razionalizzando”.
Per quanto riguarda il trend del titolo Mps sul Ftse Mib di Piazza Affari, vale la pena mettere in evidenza le performance negative che le azioni hanno sofferto su base settimanale e mensile.
Nell’ultima settimana di trading, Mps ha perso infatti più del 9%, mentre nell’ultimo mese il trend è stato di una flessione superiore al 4%. YTD la performance rimane brillante, mentre nell’ultimo anno le azioni hanno incassato un rally superiore al 90%.
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